Reddito di cittadinanza, decurtazione fino al 20% del reddito non speso: come funziona

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Non hai speso tutti soldi che ti sono stati accreditati sulla RdC card, ossia la carta prepagata in cui ricevi il Reddito di Cittadinanza? Attenzione: sappi che lo Stato può riprendersi nel mese successivo ciò che non hai speso oppure prelevato, fino al 20% del reddito non consumato. Infatti è stato adottato il decreto attuativo di cui all’art. 3, co. 15 del D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone”), convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, ossia il Decreto 2 marzo 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 163 del 30 giugno 2020, recante le tempistiche per la fruizione del beneficio economico spettante ai nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Le novità, in particolare, entreranno in vigore a partire dal mese successivo a quello di pubblicazione del decreto in commento, quindi a decorrere dal mese di luglio 2020. Ma come avviene nel dettaglio la decurtazione del RdC? Come avviene il calcolo dei valori di riferimento e del periodo entro il quale il sussidio va utilizzato, pena la decurtazione fino ad un quinto dell’importo accreditato sulla carta RdC ogni mese o del totale su base semestrale? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

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Reddito di cittadinanza: entro quando va speso?

Come stabilito dall’art. 3, co. 15 del D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone”), il beneficio economico è ordinariamente fruito entro il mese successivo a quello di erogazione. Quindi, l’ammontare di beneficio non speso ovvero non prelevato dai beneficiari della Carta RdC, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso.

Inoltre, con verifica in ciascun semestre di erogazione, è comunque decurtato dalla disponibilità della Carta RdC, l’ammontare complessivo non speso ovvero non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto.

Reddito di cittadinanza: come si calcola la decurtazione?

Come avviene la sottrazione del RdC? Ebbene, ai fini del calcolo dell’importo da sottrarre è confrontato il valore del saldo nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, con il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel medesimo mese.

Nel caso in cui il valore del saldo sia superiore al valore del beneficio, la differenza tra i due valori è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

Il meccanismo si rinnova mese dopo mese. L’importo sottratto, si ricorda, non può comunque superare il limite del 20% del beneficio mensile spettante nel mese precedente. Inoltre, la decurtazione non opera se di ammontare inferiore al 20% del beneficio minimo, calcolato su base mensile.

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Reddito di cittadinanza: come funziona la decurtazione semestrale?

In caso di verifica semestrale, è decurtato dalla disponibilità della Carta RdC l’ammontare complessivo non speso ovvero non prelevato nel semestre, fatta eccezione per una mensilità di beneficio riconosciuto.

Ai fini del calcolo dell’importo da decurtare, è confrontato il valore del saldo nell’ultimo giorno di ciascun semestre con il valore del beneficio mensile massimo spettante nel semestre. Il valore del saldo di cui al primo periodo è considerato al netto degli arretrati erogati nel corso del semestre di riferimento e al netto del valore del beneficio mensile effettivamente erogato nell’ultimo mese del semestre e dell’eventuale importo da sottrarre dalla disponibilità della carta.

Nel caso in cui il valore del saldo sia superiore al valore del beneficio mensile massimo percepito nel semestre, la differenza tra i due valori è integralmente sottratta;

  • dal beneficio erogato nel mese successivo;
  • se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.

La decurtazione non opera se di ammontare inferiore al 20% del beneficio minimo, calcolato su base mensile.

Si specifica, infine, che la decurtazione non si applica alla Pensione di Cittadinanza accreditata sul conto del beneficiario, in quanto non è fruita tramite Carta RdC).

Reddito di cittadinanza: decurtazione a due vie

Sulla base di quanto specificato, i controlli che saranno effettuati sugli importi del RdC sono due: uno mensile ed uno semestrale.

Il controllo mensile prevede che nell’ultimo giorno di ogni mese venga verificato il saldo presente sulla carta oltre al nuovo accredito mensile. Se l’eccedenza presente sulla carta è superiore agli 8 euro, il mese successivo la ricarica mensile sarà decurtata della cifra non spesa (per un massimo del 20% del reddito di cittadinanza spettante il mese precedente).

Facciamo un esempio: alla fine di ottobre il beneficiario di 300 euro mensili di RdC, si ritrova con 150 euro non spesi di quanto ricaricato. Il mese successivo dalla ricarica spettante sarà decurtata il 20% e non gli saranno ricaricati 300 euro ma 240 (ovvero l’80% della cifra spettante il mese precedente).

L’anno sarà diviso, poi, in due semestri, e alla fine di ogni semestre l’eventuale eccedenza accumulata sarà definitivamente azzerata.

Reddito di cittadinanza

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.    

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Daniele Bonaddio

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