Ricorso pensionistico 2019: cos’è, come funziona, chi può farlo

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Ricorso pensionistico 2019. Hai presentato domanda di pensione all’INPS, piuttosto che richiesta di ricongiunzione contributiva, ma hai avuto esito negativo dall’amministrazione? Pensi che la decisione dell’Istituto Previdenziale sia tombale, cioè definitiva, senza possibilità di controbattere? Ebbene, bisogna sapere che contro i provvedimenti negativi in materia di pensioni, riscatti, ricongiunzioni e totalizzazioni, i pensionati e assicurati iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla Gestione Separata e alle forme esclusive dell’AGO, hanno diritto a forme di tutela di natura amministrativa. Lo strumento con cui è possibile far valere le proprie ragioni prende il nome di “ricorso amministrativo pensionistico”.

Cos’è, come funziona, chi può utilizzarlo il ricorso amministrativo pensionistico 2019? Ecco delle brevi linee guida.

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Ricorso amministrativo pensionistico 2019: cos’è?

In caso di provvidenze economiche negate da parte dell’INPS, il richiedente ha facoltà di ricorso in via amministrativa. Il ricorso amministrativo è ammesso esclusivamente contro provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici economici che attengono a requisiti non sanitari, quali il reddito, la cittadinanza e la residenza.

Infatti, contro il mancato riconoscimento dei requisiti sanitari è possibile presentare unicamente ricorso in via giudiziaria.

Ricorso pensionistico: chi può farlo?

Il ricorso è previsto per le prestazioni erogate da:

  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti dell’AGO;
  • Gestioni speciali dei lavoratori autonomi ovvero commercianti, artigiani, coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • Gestione Separata;
  • Fondo speciale di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari;
  • Fondo Ferrovie dello Stato;
  • Fondo Quiescenza Poste;
  • CTPS – Cassa Trattamenti Pensionistici ai dipendenti dello Stato;
  • CPDEL – Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali;
  • CPUG – Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari;
  • CPI – Cassa Pensioni Insegnanti di asilo e scuole parificate;
  • CPS – Cassa Pensioni Sanitari;
  • Fondo di previdenza ex INADEL;
  • Fondo di previdenza ex ENPAS;
  • Assicurazione Sociale Vita.

Ricorso pensionistico 2019: come funziona?

Quali sono i primi passi da seguire per dare il via al ricorso amministrativo? Il pensionato deve:

  • indicare il provvedimento che ritiene lesivo del proprio diritto;
  • esporre brevemente la vicenda amministrativa che lo riguarda;
  • individuare i motivi a sostegno della propria domanda di modifica, revoca, sospensione o annullamento del provvedimento stesso;
  • allegare i documenti utili alla risoluzione della controversia.

Si ricorda, al riguardo, che è nullo il ricorso privo dell’indicazione dell’atto contro cui è proposto e dei motivi di censura. Il ricorso può essere sottoscritto direttamente dal pensionato o da un suo rappresentante cui sia stato conferito mandato.

Ricorso pensionistico 2019: quando fare domanda?

I termini di presentazione del ricorso si differenziano in relazione al Comitato chiamato a dirimere la controversia. In particolare, il ricorso deve essere presentato:

  • entro il termine di 90 giorni decorrenti dalla data di notificazione del provvedimento che si intende impugnare. Se il termine coincide con un giorno festivo o non lavorativo, questo inizierà a decorrere dal primo giorno lavorativo utile;
  • entro il termine di 30 giorni, per i soli Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici, decorrenti dalla data di notificazione del provvedimento, tranne per i provvedimenti di pensione per i quali il termine di 30 giorni decorre dalla data di primo pagamento della pensione.

Ricorso pensionistico 2019: come fare domanda?

Il ricorso può essere presentato direttamente online sul sito dell’INPS, attraverso il servizio “Ricorso amministrativo pensionistico” presente nella sezione “Prestazioni e Servizi”. In alternativa, si può fare domanda tramite i servizi telematici offerti dagli enti di Patronato e dagli altri soggetti abilitati all’intermediazione con l’Istituto.

Una volta inviata la domanda, il ricorso viene registrato sui sistemi informatici dell’Istituto ed esaminato al fine della predisposizione delle necessarie osservazioni sulla questione controversa. Ultimata la trattazione, il ricorso viene inoltrato al Comitato.

Esaminate le eventuali questioni di ammissibilità e ricevibilità, il ricorso viene discusso e deciso dal Comitato con una deliberazione di reiezione o di accoglimento integrale o parziale.

Il ricorrente riceve comunicazione dell’avvenuta deliberazione, favorevole o sfavorevole che sia. La legge riserva, comunque, all’Istituto il potere/dovere di sospendere l’esecuzione della decisione del Comitato favorevole al pensionato/assicurato, qualora adottata in violazione della normativa vigente, con successivo annullamento della relativa deliberazione del Comitato.

Daniele Bonaddio

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