Rinuncia al Reddito di cittadinanza 2019: come fare. Modulo e Istruzioni

Finalmente le istruzioni e il modulo SR183 per rinunciare a Reddito e Pensione di cittadinanza

Chiara Arroi 15/07/19
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Dopo mesi di incertezze e attese, finalmente oggi si sa come effettuare la Rinuncia al Reddito di cittadinanza 2019. Non è questione di poco conto, visto che molti cittadini avevano dichiarato la propria volontà di smarcarsi dal sussidio, delusi dagli importi bassi e dall’eccessiva burocrazia.

Anche LeggiOggi aveva ricevuto centinaia di commenti di cittadini in cerca di risposte in merito. Ci siamo. Le risposte sono arrivate dall’Inps, con il messaggio 2662 dell’11 luglio 2019. All’interno si possono trovare le indicazioni operative per la gestione delle istanze di rinuncia al Reddito di Cittadinanza ed alla Pensione di Cittadinanza.

Ecco di seguito come fare in concreto per dire basta a Reddito di cittadinanza e Pensione di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza 2019: perché rinunciare

Il Decretone Pensioni e Reddito di cittadinanza (decreto-legge n. 4/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26/2019) non disciplina la possibilità e le modalità di rinuncia al beneficio. Ma la stessa Inps nel suo messaggio ammette che da parte di alcuni beneficiari di Rdc/Pdc, sono giunte richieste per conoscere le modalità per rinunciare a questa prestazione.

Diverse sono le ragioni che hanno spinto i cittadini in possesso, a domanda accettata, a voler dire stop al proprio Reddito di cittadinanza:

  • importo troppo basso, in alcuni casi anche di 40 euro mensili,
  • obbligo imposto dai Centri per l’Impiego di firmare il Patto per il lavoro,
  • eccessiva burocrazia da rispettare a fronte di importi quasi inconsistenti

>> Qui i motivi per rinunciare al Reddito di cittadinanza

Rinuncia al Reddito di cittadinanza: chi può farla

La rinuncia al beneficio si effettua con una manifestazione di volontà del nucleo beneficiario. Ovviamente il richiedente la prestazione è anche il titolare della carta Rdc/Pdc.

Detto ciò, la rinuncia potrà essere effettuata dal richiedente titolare della carta, il quale dovrà dichiarare che l’istanza di rinuncia viene presentata in nome e per conto del nucleo familiare, a prescindere dalla fase di attuazione del beneficio in essere e dalla composizione del nucleo stesso.

Rinuncia al reddito di cittadinanza: come fare

Come in tutte le manifestazioni di volontà ufficiali, anche per tagliare i ponti con il Reddito di cittadinanza c’è un modulo apposito da compilare e inviare all’Inps. Si tratta il modulo SR183 da utilizzare e presentare alle Strutture territoriali dell’INPS per la rinuncia al beneficio. Il modulo è inoltre disponibile sul sito internet dell’Istituto nella sezione “Tutti i moduli”.

Rinuncia al Reddito di cittadinanza: come compilare il modulo

Il modulo SR183 stato inserito da poco online, proprio nella sezione del sito Inps “Tutti i moduli”. È sufficiente scaricarlo, compilare e consegnarlo alla struttura territoriale Inps di riferimento.

Qui il percorso: > www.inps.it > “Tutti i moduli” > “Rinuncia dei beneficiari al Reddito di cittadinanza”.

Per compilare il modulo cliccare qui

Per compilare correttamente il Modulo SR183 di Rinuncia al reddito di cittadinanza è sufficiente inserire:

  • l’indirizzo della sede Inps di riferimento
  • i dati del richiedente il reddito (nonché titolare della carta Rdc)
  • dichiarare di aver richiesto il RDC/PDC in data XXX protocollo Inps di domanda n.XXX
  • scrivere come è composto il proprio nucleo familiare (cognome, nome, codice fiscale)
  • data, luogo, firma.

=> Reddito di cittadinanza: la guida completa al sussidio <=

Reddito di cittadinanza: cosa comporta la rinuncia 

La rinuncia comporta la disattivazione della Carta Rdc/Pdc, con decorrenza dal momento della rinuncia stessa. Significa che eventuali importi residui ancora presenti nella carta non saranno più utilizzabili.

Si ricorda, inoltre, che la rinuncia non comporta in alcun modo la reviviscenza del ReI, laddove il nucleo ne fosse beneficiario prima della richiesta di Reddito di Cittadinanza.

Le Strutture territoriali gestiranno l’istanza di rinuncia attraverso la specifica utility presente nella piattaforma intranet di gestione del Rdc/Pdc, inserendo, in particolare, la data di presentazione dell’istanza e avendo cura di conservare la stessa agli atti della sede.

Cosa succede alle rinunce già presentate 

Si precisa che le rinunce già presentate presso le Strutture territoriali potranno essere ritenute validamente presentate laddove abbiano un contenuto analogo a quello del modello di rinuncia allegato.

Per saperne di più sul Reddito di cittadinanza consigliamo il volume:

Reddito di cittadinanza

L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.    

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Chiara Arroi

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