Reddito di cittadinanza 2019: assegno di ricollocazione sospeso. Le novità

Paolo Ballanti 05/02/19
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Stop all’assegno di ricollocazione fino al 31 dicembre 2021: lo rende noto l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sul proprio sito internet in vista dell’avvio del reddito di cittadinanza 2019.

La sospensione arriva a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto legge n. 4/2019 che istituisce il Reddito di cittadinanza. L’articolo 9 comma 7 del Decreto blocca infatti l’erogazione dell’assegno fino al 31 dicembre 2021.

Di conseguenza, ANPAL comunica che dal 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del Reddito) è disabilitata sul proprio portale la funzionalità di richiesta di nuovi assegni di ricollocazione.

Nessun problema invece per gli assegni già emessi. Questi continueranno ad avere efficacia sino al termine del periodo di assistenza previsto.

Scopo della sospensione è quello di evitare uno sdoppiamento di funzioni, posto che anche l’impianto del Reddito prevede per i beneficiari del sussidio un servizio intensivo di inserimento nel mondo del lavoro.

Vediamolo nel dettaglio le novità in tema.

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: cosa prevede il Decreto

Il Decreto istitutivo del Reddito di cittadinanza (Rdc) prevede, al momento fino al 31 dicembre 2021, per tutti coloro che sottoscrivono il Patto per il lavoro con il centro per l’impiego, di ricevere dall’ANPAL l’Assegno di ricollocazione al fine di ottenere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro. La liquidazione delle somme avviene entro 30 giorni decorrenti dalla data in cui il beneficiario comincia a percepire il Reddito.

Consulta lo speciale Reddito di cittadinanza 

L’Assegno, di importo variabile a seconda del grado di difficoltà nel reinserimento lavorativo, dev’essere speso presso i Centri per l’impiego o le Agenzie per il lavoro per una durata di sei mesi, prorogabili di ulteriori sei qualora residui parte dell’importo iniziale. Entro 30 giorni dall’erogazione dell’Assegno il beneficiario dovrà scegliere il soggetto erogatore del servizio di assistenza. Se entro i successivi 30 giorni la struttura prescelta non si sarà attivata nella ricollocazione, il beneficiario potrà rivolgersi ad un altro soggetto.

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: il servizio di assistenza

Come avveniva nel vecchio Assegno di ricollocazione, il Decreto prevede per i beneficiari del Reddito:

  • L’affiancamento di un tutor;
  • Un programma di ricerca intensiva della nuova occupazione e la relativa area, con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali presenti nell’area stessa;
  • L’assunzione da parte del beneficiario l’Assegno dell’impegno a svolgere le attività individuate dal tutor;
  • L’obbligo per il beneficiario di accettare congrue offerte di lavoro;
  • L’obbligo per il soggetto erogatore del servizio di assistenza di comunicare al Centro per l’impiego il rifiuto ingiustificato del beneficiario di svolgere le attività individuate dal tutor o una congrua offerta di lavoro, cui può seguire anche la decadenza dal Reddito;
  • La sospensione dell’assistenza in caso di assunzione in prova ovvero a termine, con eventuale ripresa del servizio se il rapporto si conclude entro sei mesi.

Leggi anche “Reddito di cittadinanza disabili 2019: come funziona e quali agevolazioni”

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: partenza del servizio

Le modalità operative e l’ammontare dell’Assegno saranno definiti con delibera del Consiglio di amministrazione di ANPAL, previa approvazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: disoccupati da oltre 4 mesi

La sospensione fino al 31 dicembre 2021 rischia di escludere dall’Assegno coloro che, nell’impianto originario, avevano i requisiti per ricevere il servizio di assistenza. Stiamo parlando dei percettori di NASPI da oltre 4 mesi che dal 29 gennaio scorso potrebbero trovarsi nella situazione di non poter accedere all’Assegno perché fuori dalla cerchia dei beneficiari del Reddito di cittadinanza.

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Legge di Bilancio 2019 – Legge N.145 del 30.12.2018

A fine anno e in extremis è stato dato il via libera definitivo da parte della Camera dei Deputati alla Legge di bilancio 2019. Questo nuovissimo ebook esamina le novità introdotte dalla Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il testo della legge risulta molto articolato, si va dal “saldo e stralcio” delle cartelle per i contribuenti in difficoltà, al taglio dei benefici fiscali per le imprese, al sostegno per investimenti e all’occupazione. Sono previste misure per le famiglie e per le pensioni. Prevista la cosiddetta “Flat Tax” al 15% per i contribuenti con ricavi o corrispettivi fino a 65.000 euro già dal 2019 e del 20% fino al 100.000, ma a partire dal 2020. Molte misure attendono tuttavia i necessari provvedimenti attuativi.Per il “pacchetto casa”, accanto alle ormai “tradizionali” detrazioni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, si segnalano la proroga dell’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e del bonus verde.   Viene introdotta una nuova imposta sostitutiva su lezioni private e ripetizioni e viene introdotta una imposta sui servizi digitali che sostituisce la web tax prevista dalla Legge di bilancio del 2018. Viene potenziato lo sport bonus, e vengono abrogate sia l’Ace (Aiuto alla crescita Economica) e l’Iri. Viene istituito il Fondo per il reddito di cittadinanza e il Fondo per la revisione del sistema pensionistico.

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Paolo Ballanti

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