Retribuzione, trattenute, ferie, permessi, Tfr: come leggere la busta paga

Retribuzione, trattenute, ferie, permessi, Tfr

Paolo Ballanti 02/08/18
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Ogni mese, quando a dipendenti e collaboratori viene consegnato il cedolino della busta paga. istintivamente il loro occhio cade sul numero identificato con la dicitura “netto”. Comprensibile. Il rischio, tuttavia, è di dimenticarsi che ci sono una miriade di dati importanti quasi quanto gli euro che il soggetto vedrà accreditarsi in conto corrente: a quanto ammontano le ferie residue? Qual è la mia retribuzione lorda?

Il primo passo è capire dove trovare le informazioni. Il cedolino, fortunatamente, a prescindere dalla veste grafica che può variare a seconda del programma paghe utilizzato, ha una serie di sezioni ognuna delle quali raggruppa dati tra loro complementari.

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Busta paga: dati anagrafici, contrattuali e aziendali

La parte superiore della busta paga è solitamente occupata dalle informazioni relative al datore di lavoro: ragione sociale, sede legale, codice fiscale, codici identificativi dell’azienda presso INPS e INAIL (rispettivamente “posizione INPS” e “P.A.T. INAIL”). Nella stessa sezione sono presenti i dati anagrafici relativi al beneficiario del compenso: cognome e nome, codice fiscale, data di nascita. Poi arrivano le informazioni contrattuali: data di assunzione / cessazione, categoria legale (operaio, impiegato, quadro, dirigente), livello contrattuale, mansione, eventuale data di fine tempo determinato per i rapporti che hanno una scadenza predefinita (contratto a tempo determinato, co.co.co., tirocini), percentuale di part-time.

Busta paga: dati statistici ed elementi fissi della retribuzione

Da segnalare in questa sezione le informazioni riguardanti le ore lavorate (con separata indicazione delle ore di lavoro straordinario) e i giorni utili per il calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente (cosiddetti “giorni detrazione”). Distinti per tipologia ci sono inoltre gli importi relativi agli elementi che compongono la retribuzione lorda fissa mensile: paga base, contingenza, scatti di anzianità, superminimo, indennità di funzione, immuni a qualsiasi variazione fatta eccezione per rinnovi contrattuali o accordi diversi tra le parti.

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Busta paga: elementi variabili

A differenza degli importi sopra citati in questa parte del cedolino sono esposti gli elementi soggetti a variazione mensile. La stessa retribuzione è qui indicata, dal momento che il suo importo può variare da mese a mese se il dipendente gode di giorni di ferie / permessi, malattia, infortunio, maternità, assenze non retribuite (sciopero, assenza ingiustificata). Altri dati variabili sono quelli legati a prestazioni svolte oltre l’orario normale di lavoro (straordinario, lavoro supplementare) o in particolari momenti della giornata (maggiorazione per lavoro notturno).

Busta paga: trattenute

Alla stregua delle competenze variabili della retribuzione il cedolino contiene una sezione relativa alle trattenute mensili a titolo di contributi e IRPEF. Essendo legate agli elementi imponibili (retribuzione, lavoro straordinario ecc…) anche le trattenute variano da mese a mese. Gli importi sono divisi tra contributi INPS a carico dipendente e ritenute IRPEF. Separato dalle trattenute fiscali c’è quanto eventualmente riconosciuto a titolo di Bonus 80 euro (cosiddetto “Bonus Renzi”), indicato in cedolino sotto la voce di “Credito fiscale”.

Busta paga: ferie, permessi e Tfr

In questa categoria sono presenti una serie di informazioni riguardanti istituti che maturano mensilmente senza però incidere sul netto: ferie e permessi da un lato, tfr dall’altro. Per le prime i dati sono esposti (prendiamo il caso del cedolino di Giugno 2018) in “residuo anno precedente” (saldo ferie e permessi al 31 dicembre 2017) + “maturato” nell’anno di competenza (periodo gennaio – giugno 2018) – “goduto” nell’anno di competenza (sempre gennaio – giugno 2018) = saldo (situazione alla fine di giugno 2018). Sul trattamento di fine rapporto è al contrario indicata la quota accantonata mensilmente che andrà a sommarsi con quanto accumulato nei periodi di paga precedenti. Come noto, il tfr, eccezion fatta per eventuali anticipi, dev’essere corrisposto solamente in sede di cessazione del rapporto di lavoro.

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Paolo Ballanti

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