Studi di settore 2016: guida alle novità

Redazione 13/09/16
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E’ ufficialmente partita la prima fase di semplificazione dei modelli per gli studi di settore. La conferma ufficiale è arrivata dall’Agenzia delle Entrate con il Comunicato stampa dell’8 settembre 2016.

Studi di settore 2016: quali novità

Le novità più importanti riguardano la presenza di meno informazioni da compilare nei modelli e la disponibilità di un cassetto fiscale più completo.

Sugli studi di settore dell’Agenzia delle Entrate, il Governo ha annunciato a più riprese il loro possibile pensionamento, almeno nei casi in cui è piuttosto semplice documentare incasso e pagamenti dei professionisti.

Come segnalato sullo stesso sito delle Entrate,infatti, gli studi di settore sono uno strumento, “elaborato mediante analisi economiche e tecniche statistico-matematiche”, con il quale il Fisco “stima i ricavi o i compensi che possono essere attribuiti al contribuente“.

Al momento dell’introduzione o dell’aggiornamento di uno studio di settore, sono inviati ai contribuenti appositi questionari che chiedono informazioni di vario genere sull’attività svolta.

Lo scopo è quello di rilevare i parametri fondamentali di reddito di professionisti, lavoratori autonomi ed aziende (il cosiddetto “accertamento induttivo”) e individuare i ricavi presunti.

Studi di settore 2016: scompariranno?

Gli studi di settore, da sempre poco amati dai contribuenti (che, a partire dalla sentenza n. 26635/2009 della Cassazione, hanno spesso tentato di constatare il risultato dell’accertamento), sono stati messi in discussione dal Governo Renzi già a partire dall’inizio del 2016.

A tal proposito, infatti, pare che questo strumento di accertamento sia destinato a scomparire almeno per i professionisti, ovvero, secondo le stime, per quasi 740mila contribuenti.

Studi di settore 2016: in arrivo nuove semplificazioni?

Oltre a ciò, nel corso degli ultimi mesi si è iniziato a parlare di semplificazione per gli studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2015. Semplificazione che, appunto, è stata annunciata ufficialmente ieri con il Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate.

La prima fase di semplificazione

Come anticipato, la prima fase di semplificazione è principalmente incentrata su 2 fronti: la presenza di un numero minore di informazioni da compilare nel modello e la disponibilità di un cassetto fiscale più completo.

Da come si legge nel comunicato dell’Agenzia delle Entrate, da quest’anno “la diminuzione degli oneri amministrativi faciliterà la compilazione da parte dei contribuenti e degli intermediari che prestano assistenza fiscale”; questo comporterà la diminuzione sia dei tempi di compilazione sia della possibilità di commettere errori.

Il cassetto fiscale, inoltre, “si arricchisce di nuove informazioni sugli studi di settore relativi all’anno d’imposta 2014″; oltre a quelle già presenti, potranno essere consultate “le anomalie telematiche, gli inviti a presentare i modelli, le risposte alle comunicazioni di anomalie e le segnalazioni presentate dai contribuenti “.

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