Ddl concorrenza e notai: modifiche a compravendita immobili

Rosalba Vitale 12/03/15
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Il Disegno di legge sulla Concorrenza approvato dal Governo Renzi ha apportato delle modifiche per quanto concerne la compravendita di immobili a non uso abitativo.

All’ art. 29 (semplificazione del passaggio di proprietà di beni immobili ad uso non abitativo), comma 1, si legge: “che in tutti i casi nei quali per gli atti e le dichiarazioni aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili adibiti  ad uso non abitativo, come individuati dall’ art. 812 del codice civile, di valore catastale non superiore a 100.000 euro, ovvero avente ad oggetto la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni,  è necessaria l’autenticazione della relativa sottoscrizione, essa può essere effettuata dagli avvocati abilitati al patrocinio, muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’ atto.

Le visure catastali e ipotecarie per la redazione degli atti e delle dichiarazioni di cui al comma 1 nonché le comunicazioni dell’ avvenuta sottoscrizione degli stessi agli uffici competenti sono a carico della parte acquirente, donataria o mutuataria”.

Fino ad oggi, in  Italia il settore era caratterizzato da un sistema di governo pubblico composto dalla  sinergia tra agenzie pubbliche (Agenzia delle Entrate-Area Territorio e Archivi Notarili sotto il controllo del Ministero della Giustizia) e un numero programmato, di “concessionari” (notai – pubblici ufficiali) all’avanguardia mondiale nella trasmissione digitale in sicurezza degli atti.

L’ OCSE, GAFI e la stessa Banca Mondiale, da tempo, hanno sottolineato l’importanza di un controllo accurato per evitare l’abuso dello strumento societario (riciclaggio, evasione fiscale, corruzione) e la necessità di un registro delle imprese affidabile.

Il registro delle imprese italiano, esistente rivestendo la forma di atto pubblico sottoposti al controllo di legalità preventivo dei notai (pubblici ufficiali sottoposti a controlli da parte dello Stato), rispondeva esattamente al modello di registro societario auspicato dall’International Bank for Reconstruction and Development Banca Mondiale (rapporto The Puppet Masters, 2011)

La normativa così concepita non trova accoglimento dinanzi al Consiglio Nazionale Notarile che sottolineano che mentre prima  ogni atto era sottoposto al controllo del Ministero della Giustizia a garanzia della massima certezza del contenuto dell’atto e della sua conformità all’ordinamento, con la riforma non si avranno più certezze per il cittadino.

Rosalba Vitale

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