Medicina, la pezza del Miur: i test di ammissione restano validi

Redazione 04/11/14
Scarica PDF Stampa
Quel pasticciaccio brutto dei test di Medicina non accenna ad arrestarsi. Mentre mezza Italia chiede la ripetizione, e l’altra metà difende i vincitori legittimi e intanto il Miur annuncia che tutto resterà com’è: non ci saranno ripetizioni delle prove delle scuole di specializzazione.

Nei giorni scorsi, il ministero della Pubblica Istruzione si è trovato nell’occhio del ciclone per i test di Medicina: sul fronte degli ingressi alla facoltà, da una parte, e dall’altra, per le scuole di specializzazione, a fronte di un errore madornale commesso nella stesura delle prove.

Una morsa che rischia di mandare all’aria un anno di pianificazione, di didattica, di ammissioni a quella che resta una delle professioni più ambite con accessi a numero programmato.

E proprio sui quiz dello scorso aprile, quando per la prima volta si decise di anticipare le prove di ammissione in linea con il calendario europeo, cioè nel bel mezzo del secondo quadrimestre della quinta liceo che tanti aspiranti medici stavano frequentando, sono arrivati i primi, seri grattacapi.

Prima il Tar, poi il Consiglio di Stato, hanno acconsentito alla riammissione di migliaia di studenti esclusi dopo i quiz di questa primavera, a causa della violazione dell’anonimato che ha compromesso il regolare svolgimento delle selezioni.

Il nuovo disastro

Ancora più sconcertante l’errore commesso dai tecnici del ministero in fatto di specializzazioni – per le prove tenute tra il 29 e il 31 ottobre scorsi –  con due domande invertite tra specializzazioni diverse che, in un primo momento, avevano portato il Miur a imporre la ripetizione della prova.

Oggi, a distanza di alcuni giorni caldissimi che hanno visto vacillare anche la poltrona di Stefania Giannini, la decisione del ministero è quella di ritenere valide le prove di specializzazione tenute nei giorni scorsi, tramite un aggiustamento ex post che farà arricciare il naso a più di un osservatore.

Secondo il Miur, infatti, la regolarità delle prove non sarebbe stata inficiata dall’errore commesso dai funzionari del Cineca che hanno steso le prove. La decisione sarebbe stata assunta dopo un confronto tra Avvocatura dello Stato e il Miur stesso. Così, i candidati delle aree Medica e Servizi clinici saranno valutati su 28 domande anziché su 30, con tutti i possibili strascichi del caso che, anche in questa occasione, non mancheranno di proporsi alla diffusione dei risultati.

 

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento