Conteggi e pagamenti relativi alla TASI

Scarica PDF Stampa
Ipotizziamo un’abitazione principale di categoria A/2 con R.C. di euro 558 (euro 586 con la consueta rivalutazione di legge del 5%), imponibile euro 93.744 (euro 586 per 160).

L’unità immobiliare è interamente posseduta da un unico soggetto.

A questo punto, occorre esaminare la delibera comunale per individuare l’aliquota TASI deliberata e la presenza di eventuali detrazioni.

L’autore di questo articolo ha firmato il volume appena uscito: “La Tasi e la Iuc” (Maggioli, 2014) (ndr)

Al riguardo, possiamo ipotizzare che, in tutti i casi che svilupperemo, l’aliquota TASI deliberata sia pari al 2 per mille, dal che deriva, in prima approssimazione, che la TASI dovuta ammonta, su base annua, a euro 187,48 (euro 93.744 per 2 diviso mille). Abbiamo ipotizzato anche, per semplicità, che il contribuente abbia posseduto l’unità immobiliare per l’intero anno; diversamente, occorre effettuare il ragguaglio ai mesi nei quali il possesso si è avuto per almeno 15 giorni, esattamente come per l’IMU.

Per quanto riguarda invece la detrazione, ipotizziamo di incontrare varie situazioni, stante la libertà (eccessiva e molto spesso assai male utilizzata) lasciata dalla legge ai Comuni di decidere in proposito.

 

1° caso: il Comune non ha deliberato alcuna detrazione

Tasi 2014 dovuta euro 187,49

 

2° caso: il Comune ha deliberato una detrazione fissa di euro 50 (anche essa su base annua) per le abitazioni principali

Tasi 2014 dovuta euro 137,49 (187,49 meno 50)

 

3° caso: la stessa situazione esaminata al punto 3 con la variante che il proprietario ha locato, con regolare contratto, una stanza a uno studente

In questa ipotesi, seguendo le indicazioni fornite dal Ministero nel documento “FAQ” del 3 giugno 2014 (risposta n. 17), la TASI complessiva deve essere determinata con i parametri (aliquota e detrazioni) deliberati dal Comune per le abitazioni principali e successivamente ripartita tra il proprietario e l’occupante sulla base delle percentuali stabilite dal comune, che ipotizziamo essere – come nella maggior parte dei casi – 90 per cento a carico del primo e 10 per cento a carico del secondo.

Tasi 2014 dovuta dal proprietario: euro  123,74 (137,49*90/100)

Tasi 2014 dovuta dall’inquilino: euro 13,75 (137,49*10/100), importo che l’inquilino dovrà versare in quanto superiore al minimo di legge di euro 12,00 (sottolineiamo che il Comune può anche deliberare di ridurre tale minimo al di sotto dell’importo di legge, per cui occorre esaminare delibere e regolamenti).

 

Naturalmente, le combinazioni che si possono verificare nella realtà sono moltissime, in parecchi casi con soluzioni assai dubbie, e conseguente possibile contenzioso.

Và, peraltro, considerato che in moltissimi Comuni non sono state deliberate detrazioni di alcun genere, il che semplifica di molto i calcoli, ma finisce spesso con il determinare, a carico dei contribuenti proprietari di abitazioni principali di valore catastale medio o basso, significativi incrementi rispetto alla (già onerosa) IMU “sperimentale” istituita per il 2012 dal governo Monti. Il che la dice lunga sulla (pessima) riuscita della TASI, anche sul piano equitativo (e non è certo cosa da poco), oltre che per la pessima formulazione delle norme, senza dimenticarci delle duplicazioni fra TASI e IMU e dei dubbi circa l’applicabilità o meno, e in quali casi, delle regole di quest’ultima alla prima, il tutto aggravato dall’esosità delle aliquote e dai bizantinismi che, troppo spesso, emergono dalle delibere comunali.

 

Ciò detto, ipotizziamo ora che i due contribuenti – proprietario e inquilino – procedano alla compilazione della modulistica per il versamento della TASI: a tal fine possono avvalersi del modello F24 oppure dell’apposito bollettino postale dedicato alla TASI.

 

Le modalità di compilazione dei due moduli sono, invero, assai simili.

La differenza principale è che il bollettino postale reca prestampato il numero del conto corrente 1017381649 (unico per tutti comuni) e che se si utilizza il modello F24 occorre indicare i codici tributo del caso, determinati con la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 46/E del 24 aprile 2014, differenziati fra “abitazioni principali e relative pertinenze”, “fabbricati rurali a uso strumentale”, “aree fabbricabili”, “altri fabbricati”.

Su entrambi i modelli, oltre ai dati del contribuente, occorre indicare il codice catastale del Comune (reperibile da internet o dalle ultime pagine delle istruzioni al modello 730 oppure telefonando al Comune), il numero delle unità immobiliari per ognuna delle predette tipologie di immobili in relazione alle quali occorre indicare la TASI dovuta, l’importo dell’eventuale detrazione per l’abitazione principale.

Se, entro il 16 ottobre 2014, si desidera versare in unica soluzione sia l’acconto che il saldo, occorre barrare entrambe le relative apposite caselle. In caso contrario, entro tale data occorre versare soltanto la metà della TASI dovuta.

Accludiamo un esempio di compilazione di modello F24 riferito al secondo caso sopra illustrato. Le modalità di compilazione, da parte dell’inquilino, sono analoghe.

Da sottolineare, ancora una volta, che il proprietario non risponde della TASI dovuta dall’inquilino e viceversa.

Concludiamo segnalando che le istruzioni al modello F24 indicano di effettuare l’arrotondamento degli importi alla seconda cifra decimale, mentre la circolare ministeriale n. 3/DF/2012 in materia di IMU precisa che, ai fini di tale tributo, l’arrotondamento và fatto all’euro superiore o inferiore in forza di quanto disposto dalla legge 296/2006 (art. 1, comma 166) che, tuttavia, è espressamente richiamata dalla normativa IMU ma non da quella sulla TASI.

Per la TASI, pertanto, sussiste incertezza anche sulle corrette modalità di arrotondamento da seguire.

In ogni caso, se il contribuente è riuscito ad arrivare correttamente fino al momento in cui si tratta soltanto di decidere come arrotondare la TASI, può essere soddisfatto: qualunque fra le due modalità di arrotondamento decida di seguire, cadrà comunque in piedi, non essendo seriamente ipotizzabili contestazioni dei Comuni su tale marginalissimo aspetto.

 

 

Vai all’esempio di F24 precompilato

Scarica il modello F24 per la Tasi 2014

Vai al bollettino postale per il pagamento

 

Stefano Baruzzi

Tag

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento