Il ministro Giovannini e il piano lavoro: 100mila giovani da assumere

Redazione 15/05/13
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Parallelamente alla notizia del decreto sulla posticipazione della rata di giugno dell’Imu e sulla manovra di copertura della cassa integrazione, il Governo Letta non trascura la questione emergenza lavoro e annuncia quale strumento peculiare per uscire dalle secche della crisi e rilanciare l’occupazione, soprattutto quella giovanile, un vero e proprio patto generazionale. La problematica occupazionale costituisce infatti una delle quattro priorità dell’agenda politica intrapresa dal neonato esecutivo: “lavoro ai giovani, casa, agevolazioni per chi ha voglia di fare riforme”, puntando all’obiettivo di raggiungere 100mila nuove assunzioni per i più giovani.

E’ questo l’ambizioso traguardo delineato da Enrico Giovannini, ministro del Lavoro, nel corso del famoso ‘conclave’ governativo svoltosi domenica scorsa sotto l’Abbazia di Spineto. L’ipotesi che si sta valutando prospetta una sorta di staffetta tra giovani ed anziani, tramite l’ingresso di due nuovi occupati, presumibilmente con contratti atipici, a fronte del pensionamento (o viceversa del ridimensionamento contributivo) di un occupato anziano.

Il piano messo a punto dal ministero del Lavoro, pensato per contrastare il calo occupazionale che sta affliggendo in modo particolare il mercato giovanile, non si limita a prevedere la sostituzione generazionale tra i lavoratori anziani che cedono metà del rispettivo impiego alle giovani leve. La contribuzione degli occupati ‘senior’, che acconsentono al part time dinanzi la prospettiva dell’assunzione dei ‘junior’, verrebbe assicurata dallo Stato. Ulteriori dettagli chiarificatori sulle effettive modalità per coprire un intervento di tale portata, tuttavia, non sono stati ancora forniti dal ministro Giovannini.

Verrebbero persino previsti specifici incentivi nei confronti delle imprese che si rendono disponibili all’assunzione di nuovi giovani. Un’ulteriore ipotesi al vaglio è quella relativa al credito d’imposta ai lavoratori a bassa retribuzione per incrementarne il potere d’acquisto, proposta già presentata dal comitato dei saggi nominati dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il governo targato Enrico Letta sembra voler spingere l’acceleratore anche sulla modifica della riforma Fornero. Le parole d’ordine in questo senso sono semplificazione dei contratti a termine ed incentivi per l’apprendistato. Gli interventi potrebbero essere finanziati con il sostegno dei fondi europei.

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