Decreto Sanità il testo che spiega come attaccare tabacco e videopoker

Redazione 28/08/12
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Bacco tabacco e v..ideopoker riducono l’uomo in cenere; forse ci perde la rima ma di sicuro ci guadagna l’attualità, infatti in questi giorni in Parlamento si sta discutendo del nuovo decretone sulla sanità.  La sanità non da intendersi come quella strettamente ospedaliera, per quanto ci siano provvedimenti inerenti anche al mondo medico, ma sanità in senso lato, quella di ciascun cittadino. Lo stato sta valutando di emettere una serie di norme focalizzate sul miglioramento della qualità e della salute della vita dei cittadini, l’idea è di suggerire, mediante le leggi, e quindi imporre, abitudini più salutari per tutti.

Così ci troviamo di fronte ad un decreto che tocca i campi più disparati, così come gli argomenti, in quella che solo apparentemente può sembrare una confusione legislativa in quanto se ben si guarda si nota come tutto converga verso un solo punto nodale, la salute. Certo però che molte delle norme che sono state stilate e rese note hanno qualcosa di ironico e divertente, a partire dalla tassazione su bevande gassate con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, già ribattezzata la tassa sulla Coca – Cola, che è già stata applicata in Francia ma con risultati ben inferiori alle aspettative.

I produttori, comunque, si sono già lamentati rimostrando che; forse le merendine sono meno nocive? Difficile dar loro torto. Dunque le bollicine non aiuteranno la vita ad essere più leggera anche se, in un mercato al costante passo coi tempi, è difficile pensare che questa norma basti a scoraggiare il commercio di tali bevande visto il boom di etichette “senza zuccheri aggiunti”. Mirabile il tentativo, ma forse si rischia di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati.

Discorso simile vale per il provvedimento che vorrebbe tenere lontano dal fumo i minorenni, un recente studio ha dimostrato infatti che l’età media in cui si comincia a fumare è 17 anni, quindi sono state previste una serie di norme atte a scoraggiare la vendita del tabacco ai minori, ma anche qui si sa quanto semplice sia aggirare l’ostacolo dell’età, l’obiettivo principale sarebbe invece quello di investire su una campagna di sensibilizazzione che abbia la capacità di dissuadere le future generazioni dal fumo e dal viverlo come uno status symbol necessario per l’affermazione sociale.

Rimanendo in tema di dipendenze il decreto Sanità del ministro Balduzzi intende dichiarare guerra anche alla ludopatie, ossia la mania del gioco, un fenomeno ormai dilagante nella penisola; basti pensare, infatti, che in  Italia la terza industria per fatturato, con 79,9 miliardi dopo Eni ed Enel, è il gioco d’azzardo, un dato ancor più sconcertante se si pensa alla trasversalità di questo fenomeno. E’ di circa 1.260 euro l’anno la spesa media di un giocatore, quindi per limitare questo fenomeno che sta diventando una vera e propria piaga sociale si è previsto che i videopoker “non possano essere installati all’interno ovvero in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi  grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale, luoghi di culto”.

500 metri di distanza da luoghi di aggregazione per redimere il popolo italiano dal peccato del gioco d’azzardo, come ha fatto notare qualcuno, senza neanche troppa fantasia, chi vuole giocare non è forse disposto a farsi mezzo chilometro pur a piedi che sia? Dettaglio sarcastico di una legge che in realtà è necessaria, ma ancora di più lo sono le campagne preventive e le iniziative per prendersi cura di chi è affetto da questa malattia che si trasforma ben presto in disagio sociale, e molti, più di quel che si pensa, ne restano vittime.

Vittima del decreto è caduto anche il beneamato e sempre più sdoganato sushi. Con ogni probabilità è stato proprio il boom della sua diffusione ad allertare il Governo, infatti contestualmente all’affermazione dei sushi bar ovunque è corrisposto un sensibile incremento nella diffusione di infezioni da parassiti. Il sushi, che altro non è se non pesce crudo, come le sigarette e il videopoker è diventato un fenomeno di natura sociale, però perché non si riveli nocivo per la salute è necessario che vengano istituite misure ferree per la conservazione del pesce, uno dei cibi più facilmente deteriorabili. Quindi il governo ha pensato bene di emettere norme che non solo regolino la conservazione del pesce ma più diffusamente di tutti quei cibi crudi facilmente deperibili, latte compreso.

L’iter del decreto è dunque cominciato, il Pdl per bocca di Alfano ha già detto di essere contrario, almeno a certi provvedimenti, vedi la tassa sulla Coca – Cola, nei prossimi giorni però il Parlamento ci dirà se le parti di governo sono riuscite a trovare un’intesa sulla salute dei cittadini nonché degli elettori.

Leggi il testo del decreto sanità

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