Manovra correttiva 2017: le nuove norme sul bollo auto

Manovra correttiva 2017: tra i molti emendamenti proposti da tutti i partiti, spicca il nuovo controllo del pagamento del bollo auto.

Redazione 16/05/17
Scarica PDF Stampa
Molte le novità in materia di fisco ed economia che potrebbero entrare in vigore nei prossimi mesi per effetto degli emendamenti alla manovra correttiva 2017 (D.L. 50 del 24 aprile 2017). Tra questi, è notizia degli ultimi giorni la possibile nuova norma contro l’evasione del bollo auto.

Gli emendamenti alla manovra proposti da tutte le parti politiche sono addirittura più di 2.600, oltre un terzo dei quali è comunque già stato dichiarato inammissibile. Tra le novità che potrebbero invece diventare legge, oltre al controllo del bollo auto, spiccano gli indici di affidabilità fiscale per i professionisti e le proposte per sostituire i voucher lavoro.

Per approfondire, visita la nostra sezione dedicata al bollo auto.

 

Nuovi controlli contro l’evasione del bollo auto

Una delle modifiche alla manovra correttiva che potrà avere maggiori effetti sui contribuenti è, come accennato, quella contro l’evasione del bollo auto.

L’emendamento, a firma Francesco Ribaudo del Pd, prevede che gli uffici del Dipartimento dei trasporti e le autofficine autorizzate a fare la revisione controllino sempre che i proprietari dei veicoli siano in regola con i pagamenti della tassa di proprietà e della tassa di circolazione del proprio mezzo. Dovranno inoltre verificare che l’auto non sia sottoposta a fermo amministrativo. Se sarà approvato, dunque, l’emendamento farà entrare in vigore norme più rigide contro l’evasione del bollo auto.

Professionisti: arrivano gli indici di affidabilità fiscale

Anche i nuovi indici di affidabilità fiscale previsti dal decreto collegato alla Legge di Bilancio 2017 potrebbero entrare nella manovra. A proporlo, e a ripresentare il testo di legge ultimato a fine aprile, sono il Pd e l’Area Popolare.

Gli indici fiscali, ricordiamo, sono degli indicatori che dovranno sostituire gli studi di settore e serviranno a valutare il grado di affidabilità di un contribuente su una semplice scala da 1 a 10. Per ottenere il dato sintetico, l’Agenzia delle Entrate si baserà sul sistema dei ricavi, del valore aggiunto e del reddito d’impresa, su un modello di regressione basato sui dati degli ultimi 8 anni di storia del contribuente e su un modello di stima che coglierà l’andamento ciclico del mercato.

Le alternative al voucher lavoro

Molto importanti anche le proposte provenienti da vari partiti politici di sostituire i voucher lavoro recentemente aboliti. L’emendamento avanzato dal Pd prevede un nuovo “libretto famiglia” che serva a pagare le prestazioni occasionali di colf, badanti e persino di insegnanti che danno ripetizioni ai figli a scuola. Area Popolare propone invece l’introduzione di coupon per il lavoro breve, mentre la Lega richiede una card per il lavoro saltuario.

Addio alle monete da 1 e 2 centesimi?

Interessante, infine, la proposta di abolire una volta per tutte le monete da 1 e 2 centesimi a partire dal 1° gennaio 2018.

Si tratta di un altro degli emendamenti proposti dal Pd, che segue di tre anni una simile mozione approvata alla Camera e firmata da Sel. Come ricordato allora, le monetine da 1 e 2 centesimi non solo sono poco pratiche perché non sono accettate da molti distributori automatici, ma rappresentano anche uno spreco di risorse perché costano più di quanto valgono. Per fabbricare le monetine servono infatti circa 5 centesimi. Se l’emendamento verrà approvato, si dovranno poi stabilire le modalità di arrotondamento dei pagamenti.

 

Volume consigliato:

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento