ISEE: come cambierà nel 2017. Arriva il modello precompilato?

Redazione 25/10/16
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Il modello ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, potrebbe essere rilasciato dall’Inps già precompilato a partire dall’anno prossimo.

Questa la principale novità che sarebbe prevista dal decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità 2017 attualmente in discussione a Palazzo Chigi. Gli obiettivi del Governo sarebbero due: la semplificazione della burocrazia e la lotta alle false dichiarazioni. Vediamo cosa potrebbe cambiare dal 2017.

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Modello ISEE: cos’è?

E’ uno strumento che permette al cittadino di misurare la condizione economica del proprio nucleo familiare. L’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare e dei singoli membri della famiglia e ne misura il benessere.

L’ISEE, che deve essere richiesto tramite compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), è utile per ottenere l’accesso a vantaggi fiscali, borse di studio e alcuni tipi di servizi sociali.

ISEE precompilato: cosa cambierebbe?

Se confermato e approvato ufficialmente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il nuovo decreto fiscale semplificherebbe di molto la compilazione dell’ISEE.

La Dichiarazione Unica Sostitutiva con la quale i cittadini forniscono i dati necessari al calcolo dell’ISEE, in sostanza, sarebbe in gran parte già compilata dall’Inps al momento della richiesta.

Al contribuente resterebbe solo da fornire le informazioni relative alle componenti più variabili del patrimonio, come la numerosità del nucleo familiare e la presenza di un dossier di titoli legato al conto corrente.

L’Inps dovrebbe essere il primo ente a sperimentare il modello ISEE precompilato nel 2017, con sostegno e cooperazione sempre maggiori da parte dell’Agenzia delle Entrate e dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia.

False dichiarazioni: cosa cambia con il nuovo ISEE

La riforma dell’ISEE punta, come si è accennato, a ridurre i casi di dichiarazioni false o incomplete da parte dei contribuenti.

Già all’inizio del 2015 il modello ISEE era stato modificato in modo da ridurre l’incidenza e la portata delle autodichiarazioni e ottenere un risultato più fedele possibile alla reale situazione economica delle famiglie. La modifica ha effettivamente portato a un drastico abbassamento delle percentuali di dichiarazioni incomplete e falsi nullatenenti.

Riforma ISEE: a chi interessa?

Con la riforma in discussione a Palazzo Chigi, i contribuenti saranno tenuti a fornire ancora meno informazioni: tutte le altre saranno determinate in maniera autonoma dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate.

Se le misure previste saranno confermate, la riforma del modulo ISEE potrebbe interessare oltre 4 milioni di famiglie che attualmente hanno un ISEE attivo. Questo corrisponde, secondo gli ultimi dati del Ministero del Lavoro, a 13 milioni di persone e al 20% della popolazione italiana.

Redazione

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