Ricorso contro la multa: aumentano i costi. Il nuovo contributo unificato

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La manovra correttiva approvata il 24 giugno 2014 Decreto Legge 24 giugno 2014 , n. 90, art. 53. dal Consiglio dei Ministri introduce una serie di novità in materia di giustizia destinate a produrre effetti dirompenti sul sistema e sulle tasche dei cittadini.

Altro che equità e sviluppo come vorrebbe far intendere Renzi con la manovra correttiva di quest’estate.

Persino il contributo unificato, la famigerata tassa per intraprendere azioni giudiziarie, ha subito un aumento generalizzato del 15% ed a pagare sono sempre i cittadini meno abbienti che oltre al danno che la Finanziaria 2010 aveva introdotto l’obbligo del pagamento del contributo unificato nelle cause d’opposizione a sanzioni amministrative ora subiscono a distanza un ulteriore beffa consistente nell’aumento tariffario che di fatto impedirà l’accesso alla giustizia per le fasce meno abbienti o che comunque avrà un effetto dissuasivo sulla facoltà d’intraprendere azioni giudiziarie specie sulle cause di minore entità a partire dalle opposizioni a sanzioni amministrative ingiuste.

Quanto costa adesso ricorrere contro una multa stradale?

Prima di questa bella notizia estiva, se, l’automobilista era convinto di essere stato multato ingiustamente spendeva, in media, solo 37 euro per il ricorso, d’ora in poi dovrà versarne 43. Certamente un incremento non stratosferico, ma se la sanzione supera i 1100 euro andrà aggiunto anche il bollo e la cifra totale arriverà a 98 euro.

Considerando, quindi, che la maggior parte delle violazioni può essere sanata entro 5 giorni ottenendo automaticamente il 30 per cento di sconto sull’importo, appare evidente che molti non sceglieranno la strada del giudice di pace.

L’ulteriore aumento non fa che amplificare squilibrio fra Enti o pubbliche amministrazioni con poteri sanzionatori da una parte e cittadini dall’altra, violando e vulnerando, quindi, il diritto alla difesa di quest’ultimi.

Il contributo unificato, è dovuto parametrandolo al valore della causa, valore che viene determinato in base ai criteri dettati dall’art. 12 del DLgs. 546/92, per cui si prende come riferimento il valore delle somme richieste a titolo di imposta al netto di sanzioni e interessi.

Il contributo unificato è dovuto nei seguenti importi:

a) euro 43 per i processi di valore fino a 1.100 euro, nonché per i processi per controversie di previdenza e assistenza obbligatorie, salvo quanto previsto dall’articolo 9, comma 1-bis, per i procedimenti di cui all’articolo 711 del codice di procedura civile, e per i procedimenti di cui all’articolo 4, comma 16, della legge 1° dicembre 1970, n. 898;

b) euro 98 per i processi di valore superiore a euro 1.100 e fino a euro 5.200 e per i processi di volontaria giurisdizione, nonché per i processi speciali di cui al libro IV, titolo II, capo I e capo VI, del codice di procedura civile, e per i processi contenziosi di cui all’articolo 4 della legge 1 dicembre 1970, n. 898;

c) euro 237 per i processi di valore superiore a euro 5.200 e fino a euro 26.000 e per i processi contenziosi di valore indeterminabile di competenza esclusiva del giudice di pace;

d) euro 518 per i processi di valore superiore a euro 26.000 e fino a euro 52.000 e per i processi civili di valore indeterminabile;

e) euro 759 per i processi di valore superiore a euro 52.000 e fino a euro 260.000;

f) euro 1.214 per i processi di valore superiore a euro 260.000 e fino a euro 520.000;

g) euro 1.686 per i processi di valore superiore a euro 520.000.

Il valore della lite deve risultare inoltre da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso.

Per tutte le cause civili di valore superiore ad € 1.100 è dovuta a titolo di anticipazione forfettaria una marca da € 8,00 (salvo esenzioni), ora € 27 come aumentato dalla Legge di Stabilità 2014.

Girolamo Simonato

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