Decreto lavoro, come cambia la legge Fornero su apprendisti e precari

Redazione 19/05/14
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Con l’approvazione del decreto lavoro, nei giorni scorsi, sono cambiate radicalmente le linee guida su contratti a termine e apprendistato. La modalità inaugurata con la legge Fornero ha conosciuto alcuni importanti aggiornamenti, che ne hanno ridefinito in maniera profonda il profilo.

Nelle scorse settimane, il Jobs Act di Matteo Renzi ha ottenuto il primo certificato di legge: con l’approvazione del decreto 34, infatti, è partita ufficialmente la conversione del programma del premier nella nuova disciplina del lavoro.

Per il momento, ad arrivare in Gazzetta Ufficiale è esclusivamente il provvedimento inerente i contratti a tempo determinato e le varie modalità di apprendistato, anche se, per i mesi a venire, dovrebbero seguire lo stesso percorso anche le modifiche riguardo welfare e ammortizzatori sociali, così come la chiacchierata riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti.

Ma vediamo in dettaglio quali sono le modifiche più importanti nella disciplina dei contratti a termine e dell’apprendistato, tipologia preferita dalla legge Fornero del 2012 che, oggi, viene un po’ ridimensionata a scapito di un ritorno delle forme di contrattualizzazione definite “precarie”.

Apprendistato

Obbligo di indicazione, nel contratto di assunzione, del Piano formativo individuale, che andrà messo nero su bianco anche mediante l’utilizzo di strumenti e modelli predefiniti

Obbligo, per le aziende al di sopra dei 50 dipendenti, di assunzione di almeno il 20% dei contratti di apprendistato attivi, pena l’impossibilità di stipulare nuovi contratti di apprendistato ai giovani assunti

Data limite entro i 45 giorni dalla data di assunzione per contratti di apprendistato professionalizzante, entro cui inviare alla Regione il dettaglio della formazione aziendale da affiancare a quella gestita dall’ente pubblico

Contratti a termine (Obblighi a decorrere dalla data della conversione del decreto)

Tetto del 20% dei lavoratori occupati in totale dall’azienda

Massimo cinque proroghe nei tre anni

Sei mesi durata minima del contratto di subordinazione (serve per il riconoscimento a norma di legge del diritto di precedenza)

Quest’ultimo, andrà riconosciuto anche alle assunzioni a tempo determinato dello stesso datore di lavoro, oltre che, come noto, per i contratti a tempo indeterminato

Il diritto di precedenza andrà segnalato al lavoratore dallo stesso datore, tramite dichiarazione in forma scritta da completare subito dopo l’assunzione.
Vai al testo del Jobs Act

 

 

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