Imu 2013, esenzione per i redditi bassi. Rischiano cedolare secca e Tares

Redazione 13/05/13
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Il governo ha ufficialmente ripreso i lavori all’abbazia di Spineto, dopo i musi lunghi di ieri che hanno portato all’annullamento dell’annunciata conferenza stampa. Motivo del dissidio, il litigio che sarebbe avvenuto sul tragitto Roma-Toscana – dove si trova la struttura che ospita il governo – a seguito delle manifestazioni di sabato a Brescia, dove l’ex premier Berlusconi è stato duramente contestato per gli strali anti magistratura, in presenza anche del vicepremier Angelino Alfano. Stamattina, è stato un tweet del presidente del Consiglio Enrico Letta a dare il via al confronto tra i ministri. Sul tavolo, innanzitutto, il decreto Imu 2013, che dovrebbe approdare in Cdm mercoledì.

Dopo le prime indiscrezioni, che avrebbero visto lo slittamento della rata sulla prima casa da giugno a settembre, precisamente lunedì 16, data ultima per il versamento, ora emergono nuovi dettagli sul provvedimento più atteso di questo primo scorcio di legislatura.

A tenere il governo sul filo, infatti, resta il tetto al rapporto deficit/Pil, che, come da accordi di Maastricht, non può sforare il 3%. Nonostante questa imposizione, per le prossime ore è comunque attesa, in orbita Ue, l’ufficialità alla chiusura del dossier che vede implicato il nostro paese a causa del deficit eccessivo: una ventata di ottimismo sui conti pubblici, che potrebbe portare a uno slancio improvviso proprio sul comparto Imu.

Allo studio, nel giorno conclusivo della clausura di governo all’abbazia toscana, sarebbe infatti un allargamento della decisione di posticipare la rata iniziale dell’Imu, tale da accorpare, oltre alle prime case, anche i fabbricati agricoli e industriali, sui quali, per la verità, negli ultimi giorni i venti che spiravano erano tutt’altro che confortanti. Alcuni studi, infatti, hanno confermato come, per il 2013, sarebbero in preventivo aumenti impositivi anche del 200% sulle costruzioni finalizzate all’utilizzo imprenditoriale.

Addirittura, nel disegno che porterebbe la firma del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, comunque ancora tutto da confermare, starebbe anche un rinvio Imu da legare a un medesimo provvedimento sulla Tares, la nuova tassa su rifiuti e servizi in programma da alcuni mesi ma ancora senza data certa di avvio. E non è tutto: oltre alle due imposte in via di ridefinizione, infatti, si parla addirittura di cancellare la cedolare secca sugli affitti, oltre all’imposta di registro sulle transazioni immobiliari e quella catastale e ipotecaria,  per un totale di circa 6 miliardi di oneri risparmiati ai contribuenti.

Sulla cedolare al 21% introdotta dal governo Berlusconi, va notato che l’ipotesi di eliminazione deriva dallo scarso successo riscosso dal tributo, nato per favorire l’emersione delle realtà di affitti sommersi ma molto deludente sul piano dei risultati concreti.

Libro dei sogni? Forse, ma pare che l’orientamento prevalente nel ritiro dell’abbazia di Sarteano sia proprio quello di alleggerire sensibilmente il carico fiscale a famiglie e imprese sull’intero comparto immobiliare, così come anticipato dal premier Letta all’intervista della scorsa settimana rilasciata a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio.

Non sono ancora fuori gioco, però, riduzioni più calmierate, che prevederebbero scaglioni contributivi più tenui in ragione di reddito o membri del nucleo famigliare, fino alla cancellazione definitiva della rata di giugno 2013 per l’Imu. In questo caso, l’erario vedrebbe sparire 2 miliardi di entrate nei prossimi mesi, che potrebbero raddoppiare se, nel computo, dovessero finire anche le realtà industriali.

Naturalmente, la via più comoda per l’esecutivo è quella del semplice rinvio, che lascerebbe inalterati i parametri di bilancio, soddisfando così le aspettative di Bruxelles. Per gli enti locali, che partecipano alla redistribuzione del gettito Imu, si prevedono, in questo caso, compensazioni limitate da parte delle casse statali, per non pregiudicare l’accesso ai servizi da parte della popolazione.

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