Fecondazione, esclusi i portatori di malattie genetiche

Redazione 15/11/11
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I portatori di malattie genetiche non potranno fare ricorso alla fecondazione assistita. A stabilirlo sono le nuove linee guida sulla legge 40 inviate dal Ministero della Salute al Consiglio Superiore di Sanita’ per un parere obbligatorio. Il documento aggiorna quello emanato tre anni fa dall’allora ministro Turco.

Nel documento si mantiene il divieto del ricorso alla fecondazione assistita per i portatori di malattie genetiche, malgrado le sentenze dei tribunali di Bologna, Salerno e Firenze.

L’uso delle tecniche è concesso a chi è infertile ma anche a chi è fertile se portatore di malattie infettive come Hiv, Hbv e Hcv.

Fra le novità delle nuove linee guida vi sono l’eliminazione dell’obbligo di  avere un unico e contemporaneo impianto di embrioni, comunque non superiori a tre, come stabilito dalla sentenza 151/2009 della Corte Costituzionale;  la norma che riguarda gli embrioni abbandonati, per i quali non è più previsto il trasferimento nella biobanca di Milano,  il veto alla diagnosi preimpianto che negli ultimi anni era stato sdoganato dalla Corte Costituzionale e da diversi tribunali.

Il nuovo testo ha suscitato forti polemiche nel mondo politico e medico.

Ancora una volta le linee guida, che dovrebbero riguardare solo gli aspetti tecnici, vengono usate in modo improprio per interpretare la legge 40 che non vieta l’analisi reimpianto – ha dichiarato l’ex ministro alla Sanità Livia Turco – sarebbe necessario, piuttosto, tenere conto della sofferenza delle coppie interessate e delle sentenze che ci sono state. Ci auguriamo che il Consiglio superiore della sanità dia parere negativo in modo da evitare questo inaccettabile arretramento culturale”.

Un vero colpo di mano per l’associazione Luca Coscioni: “Le nuove linee guida sulla legge 40, volute da Eugenia Roccella e oggi al vaglio del Consiglio superiore di Sanità, non recepiscono affatto la consolidata giurisprudenza determinata dalle decisioni dei Tribunali, come quelle di Salerno, Firenze e Bologna, che consentono anche alle coppie fertili portatrici di patologie genetiche di accedere alla fecondazione assistita per effettuare diagnosi preimpianto sull’ embrione. Tanti sono i passaggi delle nuove linee guida che ledono gravemente e palesemente i diritti delle coppie, causando altresì un grosso spreco di denaro pubblico”.

Redazione

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