Beppe Grillo chiede ragione del disegno di legge di iniziativa popolare “anti-casta”

Redazione 10/09/11
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Giace da quattro lunghi anni nei cassetti dell’aula del Senato, il disegno di legge di iniziativa popolare depositato nel dicembre 2007 da Beppe Grillo e sostenuto da 350.000 firme di cittadini.

Stanco di aspettare, il comico genovese ha dichiarato che oggi (10 settembre 2011) si presenterà a Palazzo Madama per chiederne la restituzione.

Il disegno di legge in questione ruota intorno a tre punti fondamentali.

In primo luogo, viene chiesto la reintroduzione del voto di preferenza, soppresso dalla legge elettorale vigente. Attualmente infatti gli elettori sono privati dell’effettiva possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Deputati e Senatori sono di fatto scelti dalle segretarie dei partiti tra i personaggi più fedeli al partito, e poco conta se tale fedeltà sia sentita o meno anche nei confronti degli elettori o delle istituzioni.

In secondo luogo, viene richiesta l’introduzione di una sorta di clausola di “sbarramento morale” che impedisca a chi è stato condannato in via definitiva o anche solo in primo o in secondo grado di essere eletto in Parlamento.

Terzo e ultimo punto riguarda il rinnovo della composizione delle Camere, impedendo a chi è stato eletto già per due legislature di candidarsi nuovamente alle elezioni.

Il testo e la relazione illustrativa al disegno di legge di iniziativa popolare n. 3 AS (già n. 1936 AS)

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