Dunque, non c’è più tempo, e questa volta non arriverà nessuna proroga: entro mezzanotte, tutti i proprietari e gli inquilini residenti nei quasi 6mila Comuni coinvolti, dovranno aver versato la loro quota alle casse comunali, da cui dovranno essere riutilizzate per il finanziamento di servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica o la manutenzione dei marciapiedi. Anche se, su questo punto, sono emersi diversi dubbi.
Come si paga
Benché sia difficilissimo in molti casi adattare il calcolo alla reale situazione del singolo immobili, ribadiamo come in linea generale si debba partire dalla rendita catastale, con rivalutazione del 5%. Il risultato ottenuto, poi, andrà moltiplicato per il coefficiente di categoria.
Ora, e solo ora, andranno conteggiate eventuali detrazioni in relazione all’abitazione, al territorio, che saranno previste in maniera individuale dai singoli enti locali, i quali hanno inviato le delibere con aliquote e detrazioni al Ministero dell’Economia entro lo scorso 10 settembre.
Per il calcolo esatto, possono tornare utili le informazioni contenute in questo articolo
I casi particolari
Come detto, migliaia e migliaia di situazioni diverse stanno emergendo, mandando letteralmente al manicomio i commercialisti e i Centri di assistenza fiscale, costretti a rivedere per ogni singolo contribuente rendite, aliquote e detrazioni, per calcoli mai così complessi, a volte anche per pochi euro.
E’ il caso, ad esempio, dei pagamenti richiesti a inquilini affittuari, i quali dovranno partecipare al saldo del proprietario dell’immobile, anche se, spesso, il loro importo potrà arrivare sotto i 12 euro, soglia minima di pagamento per la Tasi.
A questo proposito, rimandiamo agli esempi dell’esperto Stefano Baruzzi sul calcolo della Tasti
Le sanzioni
Per la rata di giugno, nei Comuni che avevano adempiuto nei tempi all’emanazione delle delibere, era previsto il salvagente dell’articolo 10 dello Statuto del Contribuente, che prevedeva uno scudo alle sanzioni per eventuali omissioni dell’amminsitrazione.
Così, per chi stavolta sarà così sbadato da dimenticarsi del pagamento, si applicheranno le maggiorazioni di legge. Nello specifico: 0,2% per ogni giorno nei primi 14, che passano a 3% dal giorno 15 al 30, fino al 3,75% dal 31 al giorno della dichiarazione Tasi. Ci saranno poi gli interessi legali dell’1% su base annua.
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