Come noto, le scadenze principali dello spesometro 2013 sono il 12 novembre per chi liquida l’Iva mensilmente e il 21 per chi invece pratica l’opzione trimestrale. In entrambi i casi, i diretti interessati saranno chiamati a compilare il modello di comunciazione polivalente, scegliendo tra una delle due vie possibili: o la comunicazione analitica o la veste aggregata.
Comunque sia, a parere dei commercialisti, il tempo per aggiornarsi è stato troppo poco e le novità troppo a ridosso della data ultima per l’invio dei dati compilati in maniera corretta all’Agenzia delle Entrate.
Così, Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdced e Unico hanno scritto al ministro del Tesoro Saccomanni e al direttore delle Entrate, Attilio Befera, per chiedere ufficialmente una proroga, appellandosi al comma 2 dell’articolo 3 dello Statuto dei diritti del contribuente, laddove si specifica che “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione in essere espressamente previsti”.
Una previsione in cui non ricade, secondo quanto messo in luce dalle associazioni richiedenti, il caso dello spesometro, sotto la lente di ingrandimento anche da parte della Confenderazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata. Queste ultime associazioni di rappresentanza hanno richiesto la proroga anche per alcuni nei del modello di comunicazione polivalente, che renderebbero la compilazione assai problematica.
Oltretutto, si fa notare, l’efficacia dei nuovi obblighi amministrativi, secondo le disposizioni contenute nel decreto del Fare, dovrebbe avvenire essenzialmente nelle uniche due date del primo luglio e del primo gennaio, ragion per cui una proroga almeno a inizio 2014 per lo spesometro dovrebbe essere garantita.
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