Dopo l’approvazione, arrivata martedì scorso, da parte del Governo nel corso del Consiglio dei Ministri n. 127, il “decreto giustizia” è stato infatti pubblicato mercoledì in Gazzetta Ufficiale ad effetto immediato.
Ora, il decreto sarà presentato alle Camere per la conversione in legge, che dovrà avvenire come di consueto nei prossimi 60 giorni.
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Uffici giudiziari: le nuove misure
Diventano pertanto operative tutte le misure urgenti previste dal decreto giustizia, o più formalmente Decreto-legge n. 168 del 31 agosto 2016 per “la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione”, “l’efficienza degli uffici giudiziari”, e “la giustizia amministrativa”.
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L’obiettivo del decreto
L’obiettivo centrale del decreto-legge è quello di garantire l’efficienza della giustizia e di tagliare tempi morti e regolamenti inutilmente complicati.
In pratica, si procede alla possibilità da parte della Corte di Cassazione di impiegare i magistrati addetti all’ufficio del massimario e del ruolo con anzianità di servizio non inferiore a due anni alle sezioni della Corte “per lo svolgimento delle funzioni giurisdizionali di legittimità”.
In vigore una proroga speciale
Entra in vigore anche una proroga speciale di un anno (al 31 dicembre 2017) del termine di pensionamento dei vertici di Cassazione, Consiglio di Stato e Corte dei Conti.
Il termine minimo per ricoprire incarichi direttivi
Oltre a ciò, il nuovo decreto-legge prevede che il termine minimo per ricoprire incarichi direttivi per il personale della Giustizia sarà di 4 anni (e non più di 3), e dispone il divieto di assegnazione del personale ad altre amministrazioni in assenza di nulla-osta del presidente del tribunale di sorveglianza.
Tirocini formativi: cosa cambia
Anche per quanto riguarda i tirocini formativi sono introdotte novità. Questi ultimi, infatti, sono estesi anche alla Corte di Cassazione; inoltre per quanto riguarda l’inserimento dei nuovi magistrati in organico, viene ridotta la durata del tirocinio da 18 a 12 mesi dei magistrati dichiarati idonei all’esito di concorsi banditi negli anni 2014 e 2015.
Processo amministrativo telematico: cosa cambia
Indicazioni sull’entrata in vigore, prevista per il 1° gennaio 2017, del processo amministrativo telematico (PAT) sono contenute nel Capo II del decreto-legge.
Il decreto introduce “misure atte ad armonizzare gli strumenti del PAT con il codice dell’amministrazione digitale“, inclusa l’estensione agli avvocati difensori della attestazione dell’efficacia probatoria delle copia per immagine di documenti cartacei.
Come specificato dal Governo, l’entrata a regime del PAT “richiede una pianificazione di investimenti in risorse professionali con competenze adeguate”.
Pertanto, si procederà all’assunzione di 53 unità di personale a tempo indeterminato con competenze specialistiche (tre dirigenti tecnici, trenta funzionari informatici, venti assistenti informatici).
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