Riforma del lavoro blindata?

Redazione 25/03/12
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“Riforma del lavoro blindata”. Il fatto che essa sia stata approvata venerdì scorso dal Consiglio dei ministri “salvo intese” significa soltanto che il testo dovrà essere affinato nei prossimi giorni.

Ma, nessuno, ha chiarito il premier Mario Monti dal Forum Confcommercio di Cernobbio, “si illuda che significhi che forze importanti che abbiamo ascoltato, ma esterne al governo, possano in qualche modo intervenire“.

Insomma ora la parola spetta al Parlamento. “In passato sono state ascoltate troppo le categorie” perche’ la politica cercava consensi a tutti i costi. E, ora, “credo che sono stato chiamato per rimediare ai mali fatti nei decenni mentre io non sono stato chiamato per cercare il consenso“. “Qualunque sia l’esito di questo governo, che mi auguro sia positivo, non cerchero’ il consenso che non ho cercato fino ad adesso“, spiega.

Sulla decisione della Cgil di non revocare lo sciopero Monti non si sorprende: “Non mi aspetto che ci sia una revoca, mi dispiace, ma credo faccia parte della fisiologia normale dei rapporti sociali“.

Il capo del Governo pero’ a Cernobbio non ha parlato solo di lavoro ma anche di crescita e fisco. Sulla tasse vuole precisare: “Abbiamo dovuto aumentarle, non potevamo fare diversamente” e il motivo e’ stato “la colpevole tardivita’“, in passato, a compiere passi decisivi contro la crisi. Cosi’ ora e’ piu’ difficile “mettere l’Italia sul sentiero della crescita e sulla diminuzione delle tasse“.

Non prometto a nessuno crescita nel 2012, avremo meno recessione“, prosegue il premier secondo cui bisogna dare tempo al tempo: “Nei confronti dei politici che verranno, invito fin da ora ad avere pazienza” perche’ ci sara’ bisogno di sostegno ad operazioni molto lunghe. “Non illudiamoci“, da una crisi che e’ stata “costruita in decenni” di non decisioni “non se ne esce in 5 mesi o in un anno“.

Intanto sempre sul fronte del lavoro vanno registrate due novità importanti, in parte legate alla riforma di venerdì. Monti ha firmato ieri il Dpcm, previsto dal decreto legge salvaItalia (2012 del 2012), che fissa un tetto per le retribuzioni dei manager pubblici.

Nessun trattamento economico potra’ superare quello del primo Presidente di Corte di Cassazione.

Nel decreto legge sulle commissioni bancarie di correzione delle liberalizzazioni, approvato venerdì scorso e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si introduce pero’ un ammorbidimento della norma ai fini previdenzialiper i manager che, al 22 dicembre 2011, abbiano gia’ maturato i requisiti per l’accesso al pensionamento, non siano titolari di altri trattamenti pensionistici e risultino essere percettori di un trattamento economico imponibile ai predetti fini superiore a quello del primo presidente di Corte di Cassazione, purche’ continuino a svolgere, fino al momento dell’accesso al pensionamento, le medesime funzioni che svolgevano alla predetta data“.

Anticipando” invece il modello Fornero, i sindacati del terziario Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs Uil hanno firmato sabato scorso a Cernobbio con Confcommercio l’accordo sulla disciplina del contratto di apprendistato, che sara’ la forma prevalente di ingresso al lavoro nei settori del terziario, distribuzione e servizi. Avra’ un duplice obiettivo: “Favorire l’incremento dell’occupazione giovanile e promuovere lo sviluppo del settore e la capacita’ competitiva nei mercati internazionali“. L’intesa avra’ decorrenza dal 26 aprile e prevede che i giovani di eta’ compresa tra i 18 ed i 29 anni potranno essere assunti “con il contratto di apprendistato professionalizzante e/o di alta formazione e ricerca mentre per i giovani che abbiano compiuto i 15 anni e fino al compimento del 25esimo anno di eta’ potranno essere assunti con il contratto per la qualifica ed il diploma professionale“.

L’apprendista, spiega una nota diffusa dalla Fisascat Cisl, “avra’ diritto allo stesso trattamento normativo previsto dal contratto nazionale del terziario distribuzione e servizi del 6 aprile 2011 per i lavoratori appartenenti alla medesima qualifica professionale, compresa l’iscrizione al fondo di assistenza sanitaria integrativa Est e all’adesione al fondo di previdenza complementare Fon.Te.“.

Fortunato Laurendi

Redazione

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