Così, uno dei punti che indubbiamente risulteranno più indigesti ai tantissimi inquilini che affollano gli edifici a residenza plurima nel nostro Paese, sarà sicuramente la modifica inserita nell’articolo 1135 del Codice civile, sul quale la riforma condominiale incide in misura rilevante, prevedendola necessità di costituire dei fondi ad hoc in attesa dello svolgimento dei lavori. In sostanza, a cambiare radicalmente le carte in tavola per i condomini che devono affrontare opere nell’interesse di tutti, come cortili, facciate o le scale, sarà la tempistica di pagamento alle imprese, che dovrà avvenire in anticipo rispetto allo svolgimento dei lavori.
Insomma, con l’edilizia ormai al collasso, e miliardi e miliardi di debiti che ancora le pubbliche amministrazioni si trovano costrette a dover saldare – vedi l’approvazione del recente decreto sui pagamenti – il peso finisce per ricadere di nuovo sulle spalle dei privati, che si troveranno costretti a versare il dovuto per le imprese edili prima del via ai lavori.
Ma questo è soltanto un punto tra quelli più controversi di una riforma che ha preferito non osare troppo, tranne che in alcuni punti ben precisi come quello dei pagamenti. Un esempio in senso contrario è quello che riguarda amministratore e assemblea in merito a violazioni del regolamento. Mentre, ad esempio, il consesso dei condomini potrà decidere anche a maggioranza le modifiche ai millesimi residenziali, sulle sanzioni per chi è accusato di aver violato il regolamento non prevale alcuna autorità tra rappresentante dell’edificio e assemblea, cosicché appare difficile affidare con certezza a uno dei due il compito di applicare la multa al trasgressore.
Da ultimo, la norma sugli animali domestici, a distanza di mesi, non ha smesso di far discutere: dal momento che si sancisce l’impossibilità di vietare gli animali domestici in appartamento, fioccano da mesi le interpretazioni della norma, tra chi sostiene che non cambierà nulla e, invece, chi ascrive alla categoria anche animali non proprio da tenere in salotto. Una cosa è certa: con la nuova riforma del condominio, le liti tra vicini di pianerottolo non diminuiranno.
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