Reddito alimentare 2023: cos’è e come funziona. Guida completa

Paolo Ballanti 25/08/23
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L’articolo 1, comma 434, della Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023) ha istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, con una dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno corrente e di 2 milioni di euro annui a partire dal 2024.

Obiettivo del Fondo in parola è finanziare nelle città metropolitane la sperimentazione del reddito alimentare, quale misura di contrasto allo spreco e alla povertà alimentare.

In concreto è prevista l’erogazione di pacchi alimentari, realizzati grazie all’invenduto della distribuzione alimentare, a coloro che sono in condizioni di povertà assoluta.

La Manovra prevede la prenotazione dei pacchi tramite app ed il ritiro presso un centro di distribuzione ovvero la consegna della merce direttamente al proprio domicilio, nel caso di soggetti appartenenti a categorie fragili. 

>> Leggi anche “Carta risparmio spesa 2023: come funziona”

La definizione delle modalità attuative del reddito alimentare, oltre che della platea dei beneficiari e delle forme di coinvolgimento degli enti del Terzo settore, è stata demandata ad un apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge numero 197/2022.

A seguito della pubblicazione, il 28 luglio scorso, del DM attuativo, analizziamo in dettaglio come funziona il reddito alimentare.

Indice

Decreto attuativo sul Reddito alimentare 2023

Il Ministero del lavoro ha pubblicato nell’area “Home – Documenti e norme – Pubblicità legale” del proprio portale “lavoro.gov.it”, in data 28 luglio 2023, il Decreto Ministeriale del 26 maggio 2023 numero 78 relativo alla sperimentazione del Reddito alimentare.

Il provvedimento, come anticipato dallo stesso ministero nella news del 30 maggio 2023 sul portale “lavoro.gov.it”, è stato redatto a seguito di incontri con le parti istituzionali coinvolte “prevalentemente Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, AGEA e ANCI” e con il partenariato (Tavolo per la lotta agli sprechi e per l’assistenza alimentare e Organizzazioni partner nazionali del programma FEAD).

Il DM in questione, a firma del Ministro Marina Elvira Calderone prevede innanzitutto l’avvio di una fase di sperimentazione del reddito alimentare nei comuni capoluogo delle città metropolitane.

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Questi ultimi dovranno essere identificati a seguito di accordo in sede di Conferenza Stato – Regioni, su proposta del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, tenendo conto della concentrazione dei tassi di povertà che insistono sui territori, di un’equa distribuzione sul territorio nazionale e delle risorse disponibili.

Il periodo di sperimentazione avrà una durata di tre anni.

Cos’è il Reddito alimentare 2023

Il reddito alimentare consiste, come anticipato “nella distribuzione gratuita, anche tramite gli enti del Terzo Settore, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare” (articolo 3 del DM) donati dagli esercizi commerciali che aderiscono in maniera volontaria alla fase di sperimentazione.

Per approfondire il tema del sostegno alle persone invalide e disabili in difficoltà consigliamo due libri: “La tutela dei soggetti disabili” (una guida a supporto dei familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile; e “Agevolazioni fiscali e adempimenti per i soggetti disabili 2023” (dedicato esclusivamente alla Legge 104/1992 e agli adempimenti di natura amministrativa e fiscale previsti per i soggetti disabili)

Reddito alimentare 2023: a chi spettano i pacchi

I soggetti beneficiari dei pacchi possono essere, afferma il DM, i medesimi di cui “agli elenchi detenuti dalle Organizzazioni partner Territoriali (OpT)” della distribuzione del programma FEAD, nonché altri soggetti segnalati dai servizi sociali territoriali competenti e / o da altre organizzazioni del Terzo Settore operanti sul territorio.

Reddito alimentare 2023: distribuzione pacchi su App

Come previsto dal DM all’articolo 6, comma 2, parte delle risorse potrà essere destinata allo sviluppo di una “applicazione informatica che consenta un migliore accesso e fruibilità dell’utenza, ivi incluso il tracciamento dei prodotti donati, anche ai fini della consegna al domicilio”.

Reddito alimentare 2023: come richiedere i pacchi cibo

I beneficiari devono utilizzare l’app dedicata. Entrando sull’app potranno infatti prenotare i pacchi per poi ritirarli in uno dei centri di distribuzione oppure farseli consegnare a casa, se categorie fragili.

Reddito alimentare 2023: i progetti territoriali

I progetti per la realizzazione del reddito alimentare saranno presentati dai comuni capoluogo delle città metropolitane a seguito di apposito avviso non competitivo a cura della Direzione Generale per la Lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

I progetti in questione devono prevedere forme di coinvolgimento delle realtà del Terzo Settore, in particolare gli enti che già aderiscono al programma FEAD, con la partecipazione degli esercizi commerciali.

Nei confronti dei soggetti appena citati il DM prevede il riconoscimento delle spese di confezionamento, stoccaggio, trasporto e distribuzione dei prodotti alimentari.

Reddito alimentare: il monitoraggio

L’attuazione del reddito alimentare sarà oggetto del monitoraggio di un apposito gruppo di lavoro formato da:

  • Un rappresentare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
  • Un rappresentante del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste;
  • Un rappresentante del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica;
  • Due rappresentanti dell’ANCI;
  • Due rappresentanti delle Organizzazioni partner Nazionali (OpN) che partecipano al programma FEAD;
  • Un rappresentante dell’Organismo Intermedio dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo 1 del FEAD;
  • Tre rappresentanti di FIPE, Federdistribuzione, Confcommercio.

A presiedere il gruppo di lavoro il Direttore della Direzione Generale Lotta alla Povertà e programmazione sociale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (o da un suo delegato).

(Foto di copertina: istock/miodrag ignjatovic)

Paolo Ballanti