Prestazione occasionale 2023: la guida completa ai contratti

Paolo Ballanti 15/02/23
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Prestazione occasionale 2023, come funziona? Introdotte in sostituzione degli ex voucher le prestazioni di lavoro occasionali hanno l’obiettivo di rispondere all’esigenza di datori di lavoro e privati di ottenere attività lavorative in modo sporadico e saltuario.

Per questo motivo la legge (D.L. 24 aprile 2017 numero 50) prevede una serie di limitazioni in materia di importi erogati e durata delle prestazioni, oltre al fatto che le somme spettanti al lavoratore vengono liquidate direttamente dall’Inps e lo stesso utilizzatore è tenuto a trasmettere all’Istituto i dettagli dell’attività svolta, una volta che questa si è conclusa. Ciò al fine di evitare un utilizzo fraudolento della prestazione al solo scopo di non assumere il lavoratore con contratto di lavoro subordinato.

La recente Manovra di bilancio, approvata con Legge 29 dicembre 2022 numero 197, ha introdotto numerose modifiche tanto al regime del contratto di prestazione occasionale (per imprese e professionisti), quanto a quello del Libretto Famiglia (per i privati).

La finanziaria ha poi rivoluzionato il ricorso alle prestazioni occasionali nel settore agricolo, attraverso la previsione di un contratto ad hoc per il biennio 2023 – 2024 in sostituzione delle stesse prestazioni occasionali.

Analizziamo in dettaglio come funziona il rapporto di prestazione occasionale 2023.

Indice

Prestazione occasionale 2023: limiti di durata e compenso

Quali sono i limiti di durata e compenso per la prestazione occasionale 2023? Le prestazioni di lavoro occasionali devono rispettare determinati limiti di durata e compenso, riferiti all’anno civile (dal 1° gennaio al 31 dicembre). Nello specifico:

SoggettiCompensoDurata
PrestatoreCon un solo utilizzatore 
 2.500,00 euro complessivi netti280 ore
UtilizzatoreCon un solo prestatore 
 2.500,00 euro complessivi netti280 ore

Il mancato rispetto dei limiti di compenso o durata comporta la trasformazione del rapporto a tempo pieno ed indeterminato dal giorno del superamento.

Con riguardo alla totalità delle prestazioni occasionali operano i seguenti limiti di compenso.

SoggettiLimiti di compenso complessivo
PrestatoreCon più utilizzatori
 5.000 euro netti
UtilizzatoreCon più prestatori
 10.000 euro netti*
*I compensi sono computati in misura pari al 75% del loro effettivo importo se corrisposti a:
– Titolari di pensione di vecchiaia o invalidità;
– Giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico o l’università;
– Disoccupati;
– Percettori di prestazioni integrative del salario o di altre prestazioni di sostegno del reddito.
Il prestatore deve autocertificare la propria condizione al momento della registrazione sulla piattaforma Inps

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Le disposizioni sui limiti di utilizzo delle prestazioni occasionali, da ultimo, si applicano anche alle attività lavorative svolte nell’ambito di discoteche, sale da ballo, night club e simili.

Prestazione occasionale 2023: caratteristiche del prestatore

L’utilizzatore può avvalersi di qualsiasi soggetto per lo svolgimento di prestazioni di lavoro occasionali. In ogni caso è vietato l’utilizzo di coloro con i quali è in corso o è cessato da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

L’inosservanza di quest’ultima prescrizione comporta la conversione del rapporto (sin dall’inizio dello stesso) a tempo pieno e indeterminato.

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Prestazione occasionale 2023: imprese e professionisti

Come funziona la prestazione occasionale 2023 per imprese e professionisti? Imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi, associazioni, fondazioni e altri enti di natura privata possono ricorrere alle prestazioni occasionali se occupano fino a dieci dipendenti a tempo indeterminato. Nel calcolo:

  • Sono compresi i lavoratori di qualunque qualifica, esclusi gli apprendisti;
  • I lavoratori part-time sono computati in proporzione all’orario svolto, rapportato al tempo pieno;
  • Gli intermittenti sono conteggiati in proporzione all’orario effettivamente svolto.

Il periodo di riferimento per la determinazione della forza lavoro è il semestre che va dall’ottavo al terzo mese antecedente la data di svolgimento della prestazione lavorativa.

In ogni settore e per lo svolgimento di qualsiasi attività è consentito l’utilizzo di prestazioni occasionali, eccezion fatta per:

  • Esecuzione di appalti di opere o servizi;
  • Utilizzo da parte di imprese dell’edilizia e di settori affini, nonché di imprese esercenti l’attività di escavazione o lavorazione di materiale lapideo, del settore delle miniere, cave e torbiere.

Adempimenti preliminari
Al prestatore è fatto obbligo di registrarsi sull’apposita piattaforma telematica disponibile sul portale “inps.it. In fase di registrazione è necessario indicare le coordinate del conto corrente bancario o postale, del libretto postale o della carta di credito (dotata di Iban) su cui ricevere il compenso. In alternativa è possibile ricorrere al bonifico domiciliato presso gli uffici postali.

Al pari del prestatore anche l’utilizzatore deve registrarsi sulla piattaforma telematica del sito “inps.it”. Quest’ultimo è inoltre tenuto a:

  • Versare preventivamente all’Inps la provvista necessaria per l’erogazione del compenso al prestatore, l’assolvimento degli oneri di assicurazione sociale ed i costi di gestione (le somme sono utilizzabili per remunerare le prestazioni occasionali ed assolvere agli obblighi contributivi, di norma, entro sette giorni dall’operazione di versamento);
  • Comunicare all’Inps (sempre attraverso la piattaforma sopra citata), almeno un’ora prima della prestazione) le informazioni riguardanti i dati anagrafici e identificativi del prestatore, la misura del compenso pattuito, oltre a luogo di svolgimento, data, ora di inizio e di termine della prestazione, nonché l’oggetto della prestazione stessa;
  • Trasmettere al lavoratore una copia della dichiarazione in formato elettronico o, in alternativa, in forma cartacea.

Le tutele
Il prestatore può comunque contare sulle tutele in materia di orario di lavoro, nello specifico:

  • Riposo giornaliero;
  • Pause;
  • Riposi settimanali;

oltre all’applicazione della disciplina su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, prevista per la generalità dei lavoratori dipendenti. A livello assicurativo e contributivo, le prestazioni occasionali permettono l’accredito all’Inps dei contributi a copertura di invalidità, vecchiaia e superstiti (con iscrizione alla Gestione separata) e la protezione garantita dall’Inail per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Il compenso
La misura del compenso è determinata dalle parti nel rispetto di un minimo orario di 9 euro netti.
L’ammontare del compenso giornaliero dev’essere comunque almeno pari a 36 euro, cioè la misura minima fissata per la remunerazione di 4 ore lavorative, anche se la durata effettiva della prestazione è inferiore alla soglia citata.

Il pagamento
Il compenso spettante per le prestazioni occasionali è liquidato dall’Inps entro il giorno 15 del mese successivo quello di svolgimento della prestazione, nel limite della provvista alimentata dall’utilizzatore.

Contributi e premi
Oltre al compenso netto, l’utilizzatore deve farsi carico del versamento dei contributi alla Gestione separata (pari al 33% del compenso), dei premi Inail (3,5% del compenso) e dei costi di gestione (1%).
Di conseguenza, per un compenso netto orario di 9 euro il costo complessivo per l’utilizzatore ammonta a 12,41 euro di cui:

  • 2,97 euro onere Inps;
  • 0,32 euro onere Inail;
  • 0,12 euro onere di gestione.

Da notare che l’accredito dei contributi previdenziali viene effettuato direttamente dall’Inps, che provvede anche al trasferimento dei premi all’Inail.

Prestazione occasionale 2023: settore agricolo

Come funziona la prestazione occasionale 2023 per il settore agricolo? A seguito delle modifiche introdotte dall’ultima Manovra di bilancio, è vietato l’utilizzo in agricoltura, dal 1° gennaio 2023, delle prestazioni occasionali come sopra descritte. Al loro posto, per il biennio 2023 – 2024, è contemplata una nuova forma contrattuale, ammessa per le attività rese dai seguenti prestatori:

  • Disoccupati;
  • Percettori di prestazioni integrative del salario o di prestazioni di sostegno del reddito (NASpI, DIS-COLL, Reddito di cittadinanza);
  • Titolari di pensione di vecchiaia o di anzianità;
  • Giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico o l’università;
  • Detenuti, internati o in semilibertà.

Eccezion fatta per i pensionati, tutte le altre categorie non devono aver avuto alcun rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti l’instaurazione della prestazione occasionale.

Datori di lavoro agricoli
Non possono ricorrere alla nuova tipologia contrattuale i datori di lavoro agricoli che non rispettano i contratti collettivi nazionali e provinciali, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Durata
Le prestazioni agricole di lavoro occasionale a tempo determinato sono riferite ad attività di natura stagionale e devono avere una durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore. La durata si computa prendendo in considerazione esclusivamente le presunte giornate di effettivo lavoro e non la durata del contratto, che può pertanto avere una durata massima di dodici mesi. In caso di superamento del limite di durata è prevista la trasformazione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Cosa deve fare il datore di lavoro?
Come avviene per la generalità dei lavoratori dipendenti, anche per le prestazioni in agricoltura è previsto l’obbligo di invio della comunicazione Unilav, prima dell’inizio della prestazione stessa. Come chiarito dal Ministero del lavoro con la Nota del 20 gennaio 2023 numero 462, la comunicazione obbligatoria dev’essere effettuata selezionando, all’interno del modulo Unificato LAV, il codice H.03.03. I lavoratori devono poi essere iscritti nel Libro Unico del Lavoro (LUL), in un’unica soluzione, anche alla scadenza del rapporto di lavoro.

Compenso
Il compenso del lavoratore agricolo è fissato sulla base della retribuzione derivante dai contratti collettivi nazionali e provinciali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.

Ad erogare le somme è direttamente il datore di lavoro, utilizzando strumenti di pagamento tracciabili (divieto all’uso del contante). I compensi dovuti possono essere riconosciuti su base settimanale, quindicinale o mensile. Sugli stessi dev’essere versata la contribuzione unificata previdenziale ed assistenziale agricola, utilizzando l’aliquota determinata per i territori svantaggiati. Il versamento dei contributi avviene entro il giorno 16 del mese successivo al termine della prestazione.

Prestazione occasionale 2023: le regole per i privati

Come funziona la prestazione occasionale 2023 per i privati? I privati possono ricorrere a prestazioni occasionali, utilizzando il Libretto Famiglia, esclusivamente per le seguenti attività:

  • Piccoli lavori domestici, come lavori di giardinaggio, pulizia o manutenzione;
  • Assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
  • Insegnamento privato supplementare.

Nelle ipotesi in cui il prestatore venga adibito ad attività diverse da quelle citate, trova applicazione la maxi-sanzione per lavoro nero.

Adempimenti preliminari
Utilizzatore e prestatore sono tenuti a registrarsi preventivamente sull’apposita piattaforma telematica presente sul portale “inps.it”. L’utilizzatore è altresì tenuto ad alimentare il proprio portafoglio virtuale, versando le somme corrispondenti agli oneri retributivi ed assicurativi da sostenere (ogni versamento dev’essere pari a 10 euro o a multipli di 10 euro.

Svolgimento dell’attività
Nel corso della prestazione è riconosciuto il diritto dell’interessato a:

  • Riposi previsti in materia di orario di lavoro;
  • Assicurazione Invalidità, Vecchiaia e Superstiti (IVS), con iscrizione alla Gestione Separata Inps.

L’utilizzatore non è comunque tenuto a rispettare la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Costi
Le prestazioni di durata fino ad 1 ora conferiscono il diritto ad un compenso netto di 8 euro. A questo si sommano:

  • I contributi Inps pari a 1,65 euro;
  • Il premio Inail corrispondente a 0,25 euro;
  • Il finanziamento degli oneri gestionali pari a 0,10 euro.

Ne deriva che il costo complessivo di una prestazione di durata fino ad 1 ora è pari a 10 euro.

Dopo la prestazione
Una volta effettuata la prestazione, entro il giorno 3 del mese successivo, l’utilizzatore comunica all’Inps i dati identificativi del prestatore, il compenso pattuito, il luogo di svolgimento, l’ambito e la durata della prestazione, nonché ogni altra informazione necessaria ai fini della gestione del rapporto.

A liquidare le somme è direttamente l’Inps, entro il giorno 15 del mese successivo alla prestazione.

Paolo Ballanti