Province, infelice battuta del Sottosegretario Polillo. Ma da che pulpito…

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Scrive il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze Gianfranco Polillo: “In Italia siamo bravissimi a buttarla nel giuridichese quando non vogliamo decidere, come nel caso province”(@polillog, twitter, 12 settembre 2012).

A cosa fa riferimento il Sottosegretario?

Sarebbe opportuno che fosse chiaro – a scanso di equivoci – che chiedere il rispetto della Costituzione, la tutela delle autonomie locali, una riforma organica dell’assetto delle funzioni amministrative tra i vari livelli di governo del nostro sistema democratico, non significa “buttarla nel giuridichese”.

Né può essere considerata come volontà di non decidere, la sollecitazione ad affrontare il tema del riordino delle nostre Istituzioni in modo organico e complessivo, senza interventi d’urgenza, confusi e poco coordinati, dettati solo dall’emergenza o dall’esigenza di rispondere a spinte demagogiche, che non producono benefici di natura economica ma soltanto conflitti istituzionali e caos normativo.

Non è chiaro nemmeno il destinatario del messaggio.

Chi “non vuole decidere”?

Soprattutto se il messaggio proviene da un esponente del Governo che ha caratterizzato la sua azione con il ricorso sistematico alla decretazione d’urgenza ed alle questioni di fiducia per assumere ogni decisione.

Un chiarimento su tali affermazioni, soprattutto se riferite ai rapporti tra Istituzioni, forse sarebbe necessario.

Carlo Rapicavoli

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