IVA, reati di evasione e omesso versamento: scompare la prescrizione

Redazione 23/01/16
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Scompare la prescrizione per i reati in materia di IVA che hanno comportato una grave evasione.

A deciderlo la Corte di Cassazione con una recente sentenza (n. 2210 del 20/01/2016) con cui, di fatto, ha abrogato la prescrizione per chi ha commesso reati che hanno comportato una grave evasione dell’IVA. Si attende ora la pronuncia della Corte costituzionale.

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EVASIONE DELL’IVA: ADDIO PRESCRIZIONE?

Per questi reati, scompare il termine massimo di durata del processo, in quanto la prescrizione verrà annullata dopo ogni fase processuale, in sostanza non arrivando mai ad applicarsi.

La decisione della Suprema Corte ha stabilito che, d’ora in poi, nei processi concernenti i reati di frode in materia di IVA i giudici non saranno più autorizzati a dichiarare la prescrizione cosiddetta massima, essendo tenuti a riprendere a ricontare il termine a seguito di ogni fase processuale.

LA LEGGE ITALIANA PRIMA

La legge italiana (in base all’articolo 160 del codice di procedura penale) sancisce che il termine di prescrizione venga azzerato al termine di ogni fase del processo oppure quando vengono adottati determinati atti (il termine, ad esempio, si azzera tramite la richiesta di rinvio a giudizio, con la sentenza di condanna di primo grado o di appello e così via).

Al fine di scongiurare, a causa dell’azzeramento del termine ad ogni fase, la celebrazione di processi eccessivamente lunghi, il codice di procedura penale (art. 161) prevede che un processo non possa durare, valutati tutti e tre i gradi di giudizio e in ogni caso, più del termine di prescrizione aumentato di un quarto.

In questa circostanza, a prescindere dall’azzeramento del termine in ogni fase del processo, il giudice sarà tenuto a dichiarare prescritto il reato.

LA LEGGE EUROPEA

Questa norma, secondo quanto decretato dalla Corte di Giustizia europea (sentenza dell’8 settembre 2015) viola l’obbligo dell’Italia di condannare le evasioni IVA, arrecando un danno all’Unione Europea la quale ottiene finanziamenti anche attraverso una parte delle riscossioni IVA.

I giudici europei hanno così stabilito che il termine massimo di prescrizione, di fatto, non rendeva punibili le evasioni più gravi in quanto sia le indagini che i processi in materia necessitano, di norma, di tempistiche piuttosto lunghe.

LA LEGGE ITALIANA OGGI

La sentenza della Corte Europea è stata finalmente applicata dalla Cassazione la quale non ha richiesto il previo giudizio da parte della Corte costituzionale.

In applicazione della direttiva europea, quindi, ora il giudice non potrà più applicare il termine massimo di prescrizione, ma soltanto quello intermedio e rispettivamente nei seguenti casi:

1) quando l’accusa attiene ad un reato di frode in materia di IVA;

2) quando l’evasione è considerata grave.

Per chi commette reati in materia di IVA, il termine di prescrizione è di 8 anni, fatta eccezione per l’omesso versamento che prevede un termine di 6 anni. Da oggi, quindi, il termine di 10 anni non riguarderà più tutti i gradi e le fasi del processo, bensì ciascuna fase. In pratica, questo porterà all’abrogazione della prescrizione.

PRESCRIZIONE ADDIO PER TUTTI I REATI IN MATERIA DI IVA?

La Suprema Corte ha ammesso, senza tuttavia specificarlo, che la nuova norma possa applicarsi a tutti i reati che vengono commessi in materia di IVA, non limitandosi alle sole frodi, ma anche ai semplici e comuni omessi versamenti.

Sanzioni amministrative tributarie

Il Consiglio dei Ministri del 22 settembre 2015 ha dato il via libero definitivo allo schema di decreto legislativo che riforma il sistema sanzionatorio, in attuazione della legge delega fiscale n. 23 dell’11/03/2014 unitamente ai provvedimenti attuativi relativi a riscossione, contenzioso tributario, agenzie fiscali e monitoraggio e stima dell’evasione volti ad introdurre maggiore equità e trasparenza nel sistema e a favorire la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese.Le modifiche al sistema penale scatteranno il 22 ottobre prossimo, mentre il nuovo regime delle sanzioni amministrative si applica dal 1° gennaio 2017.Con il supporto di tabelle di raffronto, in questo e-book vengono analizzati i casi dove è prevista la sanzione amministrativa: omessa dichiarazione dei redditi, infedele dichiarazione, ritardati versamenti e nell’ambito del reverse charge.

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