La banca dati che l’Inps tiene ha l’obiettivo di consolidare il sistema dei controlli dell’Isee, le informazioni che vi confluiranno sono di due tipologie, una sulle prestazioni sociali agevolate e una sui soggetti che ne hanno beneficiato. Nella fattispecie convergeranno i dati identificativi di chi fornisce il servizio e di chi ne fa uso, la tipologia delle prestazioni agevolate, le informazioni su caratteristiche e valore economico delle stesse, anche gli enti locali mettono a disposizione della banca dati le informazioni che sono di loro competenza.
Il regolamento allude poi alle integrazioni della banca dati e al suo utilizzo, si richiama particolarmente alla misura fissata dal dl 78/2010 che ha creato la banca dati Inps – Entrate sui furbetti dell’Isee. Nell’eventualità in cui sarà verificato un maggior reddito mediante lo scambio di informazioni fisco – Inps o quando sarà riscontrata discordanza tra il reddito dichiarato ai fini fiscali o con altre componenti Isee di natura patrimoniale le informazioni saranno introdotte nella banca dati come un vero e proprio alert e daranno vita ad un nuovo valore Isee stimato sulla base del maggior reddito rilevato proprio come risultato della verifica.
Una volta che il valore Isee viene ricalcolato quest’ultimo sarà trasmesso all’ente locale per permettere, nell’eventualità di maggior reddito verificato in via definitiva o per chiedere spiegazioni al contribuente. Inoltre, nell’ambito dei controlli, la banca dati apre le porte alle indagini di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, “in particolare” si legge nello schema del regolamento ” le informazioni della banca dati sono utilizzate dall’Inps al fine del rafforzamento del sistema dei controlli dell’Isee mediante costituzione, sulla base di indici di priorità basati, tra l’altro, sul valore economico e la tipologia della prestazione”.
Le informazioni saranno convogliate, con uno specifico provvedimento, in liste selettive di beneficiari da trasmettere alla Gdf che provvederà a controllare poi sul campo. La banca dati dunque dopo il via libera della privacy potrebbe nascere anticipatamente rispetto alla più generale riforma della struttura dell’Isee giunta sul tavolo del consiglio dei ministri lo scorso 1° febbraio per l’approvazione finale ma rimasto in sospeso e di fatto congelato.
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