ISEE 2016, Ristretto o Ordinario: quale applicare ai disabili?

Redazione 16/05/16
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Il nuovo ISEE (l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente) deve essere applicato in forma ‘ristretta’, ossia riducendo il nucleo familiare del beneficiario cui fare riferimento soltanto al coniuge e ai figli, anche alle prestazioni sociali nel caso siano inserite in percorsi socio-sanitari. Questo secondo l’INPS.

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NUOVO ISEE, RISTRETTO O ORDINARIO: QUALE APPLICARE ALLE PERSONE CON DISABILITÀ?

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Tra ISEE ordinario e ristretto, quale di questi 2 strumenti va applicato alle persone con disabilità per la compartecipazione alle spese socio-sanitarie?

I dubbi derivano da alcune interpretazioni della normativa nazionale, e più specificamente del Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM)159/13 che ha introdotto la riforma in materia di ISEE; interpretazioni che hanno contribuito a creare situazioni penalizzanti proprio per i soggetti con disabilità.

Di queste ultime, ad esempio,  fanno parte le Linee Guida emesse dalla Regione Lombardia nel marzo 2015, responsabili di aver escluso specifici servizi dedicati alle persone con disabilità, tra cui CSE (Centri Socio Educativi) e SFA (Servizi di Formazione all’Autonomia), dai servizi per i quali invece si può richiedere l’applicazione dell’ISEE ‘ristretto ai fini della compartecipazione alla spesa.

Nel merito, il chiarimento risolutivo è arrivato ora dall’INPS che ha pubblicato nel proprio sito il documento “Le risposte alle domande più frequenti rispetto al tema ISEE”, dove sono stati raccolti numerosi quesiti posti sulla questione sia dai cittadini che dalle associazioni.

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Tra i vari quesiti, a quello riguardante il campo di applicazione dell’ISEE socio-sanitario, l’INPS ha fornito la seguente risposta: “Nella definizione di prestazione agevolate di natura sociosanitaria il DPCM 159/2015 fa rientrare anche il concetto di altri interventi rivolti alle persone con disabilità: in effetti tale definizione è così ampia da ricomprendere sia le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale che quelle sociali a rilevanza sanitaria, […]. In estrema sintesi si afferma che il Cse deve essere ricompreso tra i servizi per cui chiedere l’Isee sociosanitario purché la persona abbia ottenuto il riconoscimento formale del grado di disabilità non autosufficienza”.

In sostanza, quindi, l’INPS ha ritenuto che tutti i servizi, non soltanto quelli di natura sociale, ma anche quelli socio-sanitari rivolti alle persone con disabilità, vadano ricompresi nella nozione di prestazione agevolata di natura sociosanitaria e che di conseguenza vada applicato, in tal caso, l’ISEE ‘ristretto’.

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