Il COA di Firenze sfida il Ministero: la pratica durerà 18 mesi

Silvia Surano 31/05/12
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Alle 17,20 del 30 maggio, poche ora fa, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze ha pubblicato una nuova delibera sul delicatissimo tema della durata della pratica professionale.

Contro ogni aspettativa, soprattutto alla luce di quanto comunicato dal Ministero della Giustizia e dal CNF, il Presidente Sergio Paparo ha confermato il contenuto della precedente decisioni e, quindi, la durata di 18 mesi per i praticanti che ricadono nel periodo transitorio.

L’Ordine di Firenze, con una presa di posizione ferma e sicuramente molto coraggiosa, dichiara esplicitamente di non condividere l’interpretazione ministeriale per 4 motivi fondamentali:

1. il principio di irretroattività della legge non può trovare applicazione qualora lo ius superveniens vada ad incidere, come in questo caso, su rapporti ancora in corso seppur sorti prima dell’entrata in vigore della legge;

2. la problematica per cui, al termine di una scuola di specializzazione, si potrebbe ottenere il certificato di computa pratica con la frequentazione di uno studio legale per soli 6 mesi, non verrebbe comunque risolta con l’irretroattività della legge in quanto non è stata modificata la disciplina generale di riferimento;

3. l’interpretazione restrittiva proposta da Ministero e CNF è in netto contrasto con l’intento di liberalizzare l’accesso alle professioni proprio della disciplina introdotta;

4. la sessione d’esami per i periti industriali è stata recentemente indetta facendo espresso riferimento al periodo di pratica di 18 mesi come requisito per l’accesso.

L’incertezza e, soprattutto, il rischio di una nuova conferma da parte del Ministero, non hanno intimorito il Consiglio dell’Ordine che, in conclusione, ha deliberato di applicare la durata del tirocinio ridotta anche per gli iscritti antecedentemente al 24.01.2012 con espressa indicazione che sarà consegnata a tutti gli interessati una informativa sul diverso orientamento ministeriale. Non è mancato, poi, l’ invito al CNF ad intervenire per garantire un’applicazione uniforme e corretta della disciplina.

Dal mio canto, assolutamente in accordo con le motivazioni espresse, non posso che ribadire il mio apprezzamento per l’interesse e la sensibilità dimostrata dal Consiglio dell’Ordine di Firenze verso i giovani praticanti e per l’attenzione e il senso di responsabilità per il loro futuro professionale.

Silvia Surano

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