Ibrahimovic e l’aliquota del 75%: quando i ricchi piangono, o forse no

Scarica PDF Stampa
“Venire al Psg è un sogno divenuto realtà” si, come no, caro Ibra. Lo svedese ci ha abituato spesso, circa una all’anno, la stessa frequenza con cui cambia squadra, a fulminee e repentine dichiarazioni di amore sportivo per le prodighe società di calcio che si svenano per acquistarlo. Quello che ci interessa però non sono i risvolti tecnico -tattici inerenti al fatto che Ibrahimovic giocherà nella Ligue 1, bruttino campionato francese, il prossimo anno ma quanto questo gli frutterà in termini economici ma, soprattutto, di contribuzione fiscale.

Perché se è notizia odierna che l’Italia detiene ormai un triste record sulla pressione fiscale, ha scavallato quota 50% attestandosi al 55%, la Francia forse sta peggio, perché a partire dal prossimo autunno entrerà in vigore una sorta di luxury tax per cui dopo il primo milione d’euro guadagnato l’aliquota d’imposta lieviterà a quota, udite udite, 75%; ebbene anche i ricchi piangono( ed era ora). In realtà l’astronomico stipendio del calciatore svedese non verrà intaccato da questa vera e propria ghigliottina fiscale, in quanto i calciatori percepiscono una retribuzione netta e la contribuzione allo stato viene accollata dai club, per cui dei 13, 14 (presunti, ma non distanti dalla realtà) milioni previsti all’anno per Ibra nemmeno un centesimo sarà dovuto al fisco francese ma altrettanto non vale per il suo club, il Psg.

La più celebre squadra di Parigi, infatti, rischia di corrispondere una cifra annua vicina agli 89 milioni, secondo la suddetta normativa fiscale, per godere dei servigi del suo nuovo beniamino; una cifra improponibile visto il periodo generale di crisi, un vero e proprio schiaffo alla miseria che non ha fatto sobbalzare dalla sedia solo i comuni mortali ma anche i politici che hanno espresso tutto il loro dissenso. Per quanto gli sceicchi qatarini siano pieni di petroldollari, non sono degli sciocchi in vena di regalare soldi al fisco francese, per cui l’inghippo c’è ed è sufficiente cercarlo, basti pensare ad esempio che per il fisco francese va tassata la parte lorda degli emolumenti percepiti nell’ambito del rapporto di lavoro dipendente ed Ibra, il lordo, non ce l’ha poiché viene retribuito al netto, quindi è il Psg il reale oggetto della tassazione francese e poiché è una società gode di tutt’altro regime fiscale.

Dimenticatevi, quindi, la robin hoodiana aliquota del 75% perché all’atto dei fatti non è perseguibile, è solo un sogno di noi comuni mortali che anche i ricchi possano piangere e anche se in realtà scopriamo che non è così, sognare non costa nulla e soprattutto non ha nessuna aliquota  imponibile del 75%, almeno per ora.

Alessandro Camillini

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento