Hollande incontra Monti: quali strategie per l’Europa?

Redazione 15/06/12
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Il Presidente francese François Hollande è giunto con un volo speciale ieri pomeriggio alle 15:10 all’aeroporto militare di Ciampino per incontrare il Premier italiano Mario Monti. Grande l’attesa per la conferenza stampa congiunta dei due leader, dopo la quale il capo dell’Eliseo si recherà al Quirinale in visita al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Non si tratta certamente di una semplice visita di cortesia. Una significativa convergenza tra le posizioni di Italia e Francia si registra dai tempi in cui Hollande era ancora solo il candidato favorito alle elezioni presidenziali. L’incontro di ieri dovrebbe servire con ogni probabilità a delineare una strategia comune delle due più grandi (seppure in affanno) economie europee dopo quella della Germania, in vista delicatissima fase di preparazione ai due vertici di fine giugno: il “Quadrilaterale di Roma” (tra Francia, Italia, Germania e, per la prima volta, Spagna) del 22 ed il Vertice Ue del 27-28-29. Bisognerà vedere quanto la pressione congiunta di Hollande e di Monti, portavoce assieme a buona parte degli Stati europei dell’assoluta necessità di dare all’Europa prospettive di crescita e di almeno parziale condivisione dei debiti pubblici dell’Unione, riuscirà a far breccia presso il Cancelliere tedesco Angela Merkel, finora strenua paladina della linea del rigore dei conti pubblici. Di fondamentale importanza è che tutti i leader europei comprendano che la partita per fermare la speculazione si gioca, a questo punto, su scala continentale e che non saranno più sufficienti gli sforzi (per quanto duri) dei singoli Paesi in assenza di un vero coordinamento ed investimento di risorse a livello europeo.

L’odierna asta per 3 miliardi di Btp italiani con scadenza a marzo 2015 ha intanto fatto registrare un balzo dei tassi di interesse dal 3,9% della precedente asta di maggio ad un preoccupante 5,3%, ai massimi da dicembre 2011. La tensione sui mercati finanziari ha spinto al rialzo anche gli spread, con quello italiano a 460 punti di distacco dai Bund tedeschi a dieci anni e quello spagnolo a 542 punti base (per rendimenti appena oltre la fatidica soglia del 7%).

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