Esame Avvocato 2017: ecco tutte le novità sull’abilitazione forense

Redazione 12/01/17
Sono diverse e cospicue le modifiche apportate all’esame di Stato di abilitazione alla professione forense. Dal 2017, infatti, sarà applicabile la disciplina contenuta nel Decreto del Ministero della Giustizia n. 48/2016, emanato nell’ambito della riforma forense (l. 247/2012).

È bene, dunque, che tutti i prossimi candidati conoscano approfonditamente le novità introdotte. Scopriamole insieme.

Esame Avvocato 2017: come cambiano le prove scritte?

Per quanto riguarda il contenuto e il numero delle prove scritte, nessun problema: queste saranno sempre distribuite in tre giornate, da 7 ore ciascuna, e verteranno sulla medesima tipologia di tracce.

In particolare, durante la prima giornata, l’aspirante avvocato si cimenterà nella redazione di un parere motivato su un caso concreto di diritto civile, scelto tra i due proposti; il giorno successivo, invece, il caso di cui proporre soluzione verterà sul diritto penale.

In entrambi i casi, l’elaborato risulterà ben fatto qualora presenti profili di interdisciplinarietà, ed includa aspetti giuridici sia teorici che pratici. Tanto meglio, se corredato dagli orientamenti giurisprudenziali più significativi.

La terza giornata d’esame è riservata alla stesura di un atto processuale a scelta del candidato. In questo caso, sono tre le possibilità che verranno date: in quest’occasione il futuro avvocato avrà l’occasione di dimostrare le competenze professionali acquisite nell’ambito del diritto processuale, non solo grazie alla profonda conoscenza della materia, ma anche in virtù del praticantato svolto.

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Esame Avvocato 2017: l’addio ai codici commentati

La novità che rivoluzionerà la preparazione all’esame di Stato da parte dei candidati è la seguente: non sarà più concesso introdurre in aula e consultare i famosi codici commentati: essi costituiscono la raccolta di tutte, o perlomeno delle più importanti, pronunce giurisprudenziali in relazione a ciascuna norma di legge. La disponibilità di suddetto strumento ha costituito finora l’ancora di tutti i candidati alla professione, sollevandoli dall’oneroso approfondimento che d’ora in poi si dovrà operare in sede di preparazione. Tuttavia, dal suo utilizzo scaturivano risultati distorti: vi si ricorreva, infatti, per ricercare la soluzione alle tracce proposte, e non per approfondire la propria conoscenza sull’argomento.

Saranno consultabili, quindi, solo testi di legge stampati e pubblicati da un editore.

Cambiano anche i criteri di valutazione?

I criteri di valutazione delle prove scritte tenderanno a valorizzare:

  • la coerenza dell’elaborato con il tema assegnato;
  • la conoscenza degli orientamenti giurisprudenziali di riferimento;
  • la corretta applicazione delle regole processuali.

Esame Avvocato 2017: come cambia la prova orale?

Anche la prova orale cambia: restano uguali le discipline su cui verteranno le domande degli esaminatori, che però, d’ora in poi, non saranno scelte discrezionalmente dalla commissione, ma saranno estratte casualmente, dinanzi al candidato, da un database creato precedentemente dai commissari stessi.

Ciò mira a corredare l’esame orale di oggettività, rendendo il più imparziale possibile la commissione esaminatrice.

Si sta valutando anche la possibilità di inserire strumenti tecnologici di tipo informatico che limitino il rischio di introduzione in aula di supporti vietati dalla legge (compendi, formulari, cellulari, tablet). Anche le tracce d’esame saranno inoltrate al presidente di commissione tramite posta elettronica certificata.

Nessuna novità, invece, sul fronte delle tempistiche di correzione degli elaborati, né sulla frequenza annuale con cui è possibile sostenere l’esame di abilitazione.

Redazione

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