Hai più di un debito: quale si estingue per primo? E chi decide?

Redazione 31/01/16
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Quando tra due soggetti sono sussistiti rapporti contrattuali e, in forza di ciò, uno dei due ha contratto debiti di più somme nei confronti dell’altro, cautela vuole che nel momento in cui il debitore versa una parte del proprio debito, precisi al creditore a quale rapporto contrattuale fa riferimento il pagamento.

A titolo esemplificativo, se un soggetto A è debitore di un soggetto B per un importo di 100 euro in forza del contratto n. 1, di 200 euro in forza del contratto n. 2 e di 50 euro in forza del contratto n. 3, il debito maturato in totale da A è di 350 euro. Se il soggetto debitore, quindi A, fornisce a B un primo acconto del valore di 150 euro, a quale debito va riferito questo pagamento?

– Quando a decidere è il debitore

All’atto del pagamento, il soggetto debitore può legittimamente dichiarare al creditore quale debito ha intenzione di soddisfare. Il debitore deve effettuare la scelta esplicitamente, tuttavia potendo anche desumersi da fatti concludenti.

Laddove il debitore non specifica il debito a cui riferire il pagamento facendolo in un momento successivo, l’imputazione si considera tardiva e dunque inefficace, a patto che il creditore non decida di aderirvi.

Nella scelta dell’imputazione del pagamento, il debitore è comunque tenuto a rispettare alcuni principi, quali:

1) si può imputare il pagamento al capitale anziché agli interessi oppure alle spese soltanto con il consenso del creditore;

2) un pagamento in conto capitale ed interessi viene prima imputato agli interessi.

– Quando a decidere è il creditore

Quando il debitore non specifica il debito da ritenere pagato per primo, ne ha possibilità il creditore, indicandolo nella quietanza. Quest’ultimo, infatti, ha la facoltà di imputare il pagamento ricevuto dal debitore, all’atto del rilascio della quietanza e con dichiarazione ivi contenuta, ad uno qualsiasi dei debiti contratti. Nel caso poi il debitore accetti la quietanza perde la p0ssibilità di  reclamare una diversa imputazione.

QUALI SONO I CRITERI DI IMPUTAZIONE DEL PAGAMENTO DA PARTE DEL DEBITORE?

Nel caso, invece, non siano né il debitore e né il creditore a provvedere ad indicare a quale debito vada imputato il pagamento, si richiede di rispettare le disposizioni previste dal codice civile.

Il pagamento, nello specifico, deve essere imputato:

1) al debito scaduto;

2) nel caso di più debiti scaduti, a quello che tra essi è meno garantito, vale a dire il debito che non ha pegni, fideiussioni, ipoteche, e così via;

3) nel caso, invece, i debiti siano uniformemente garantiti, a quello che tra questi risulta essere più oneroso nei confronti del soggetto debitore;

4) nel caso i debiti siano onerosi allo stesso modo, a quello più antico, vale a dire al debito che è scaduto da più tempo.

Qualora nessuna delle regole menzionate sia applicabile, l’imputazione deve essere effettuata in maniera proporzionale a tutti i debiti, di fatto concretizzando un pagamento di natura parziale di ciascuno dei debiti.

COSA FARE IN CASO DI CONTESTAZIONI SUL DEBITO?

Qualora dovessero verificarsi delle contestazioni sul debito a cui il pagamento va imputato, secondo la giurisprudenza devono essere applicati i criteri generali attinenti all’onere della prova. Se ne deduce, quindi, che spetta alla parte che sostiene la necessità di un’imputazione diversa doverne dimostrare i validi presupposti.

Nel caso, infatti, il soggetto debitore riesca a provare di aver effettuato il pagamento di un importo idoneo ad estinguere il debito per il quale è stato convenuto in giudizio, il soggetto creditore che sostiene che il pagamento andava invece imputato all’estinzione di un differente debito, è tenuto a provare l’esistenza di questo altro credito, oltre a quella dei requisiti necessari per una simile, differente imputazione.

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