Costa Concordia: dopo la rotazione cosa succede?

Redazione 17/09/13
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La Costa Concordia, dopo il parbuckling, è tornata finalmente in verticale e per quanto sia ancora parzialmente affondata, la maggior parte dello scafo è a vista. La prima considerazione tecnica che è stata fatta, considerando che è stata coricata per 20 mesi sullo stesso lato, sott’acqua, è che la struttura abbia retto bene, come ha detto ai microfoni dei giornalisti ironizzando il capo della protezione Civile Gabriellievidentemente l’hanno costruita bene”.

Il raddrizzamento della nave però non è che la fase iniziale di un lungo processo che nei prossimi mesi vedrà come fase successiva quella della stabilizzazione, in maniera tale che possa passare l’inverno in sicurezza e che successivamente sia messa nelle condizioni per poter essere trasferita altrove, lontano dall’Isola del Giglio, che già per troppo tempo l’ha ospitata.

Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ha fatto il punto della situazione dopo che questa mattina ha effettuato un primo sopralluogo nelle vicinanze della Concordia insieme ai tecnici responsabili del progetto di recupero. In merito alle condizioni della nave ha dichiarato “sono meno preoccupanti dell’impressione che si ha da lontano. Lo schiacciamento visibile è amplificato dal fatto che i balconi sono stati quasi spazzati via e anche la fiancata è più integra” di quanto sembri, ha detto Gabrielli aggiungendo che la parte sommersa, dove dovranno essere posizionati altri cassoni, sembra “sia ancora meno compromessa”.

“Ho avuto la sensazione che anche lo stato delle acque sia confortante. Non ho navigato nei liquami di una città sversata in mare”, ha aggiunto. Gabrielli ha chiarito che ora il relitto verrà stabilizzato per affrontare le condizioni meteo-marine dei mesi invernali: una volta che la nave sarà messa in sicurezza, la priorità la avranno i due corpi che ancora non sono stati ritrovati e che si suppone, visto che non sono stati trovati tra la chiglia e il fondale, possano essere intrappolati in uno dei corridoi deformati della nave.

“Avremo veramente molto da fare da qui alla prossima primavera, quando ci auguriamo che la nave lascerà l’isola. Abbiamo fatto un bel tratto di strada, ma la strada non è ancora terminata” ha detto Gabrielli che ha dichiarato ai giornalisti di aver ricevuto la telefonata del presidente del consiglio, Enrico Letta, che ha espresso soddisfazione e orgoglio per il lavoro svolto: “Mi ha telefonato Letta – ha dichiarato Gabrielliche tramite me ringrazia quelli che hanno operato e si dice orgogliosamente soddisfatto per un’opera che ha visto la squadra Italia protagonista”.

“Abbiamo avuto un grande attaccante preso sul mercato” ha detto Gabrielli riferendosi al salvage master Nick Sloan “ma è andato in rete perchè intorno c’era una squadra orogliosamente italiana, soprattutto nella parte ingegneristica. Non c’è mai stato un uomo solo al comando: è la vittoria di una squadra fatta da pubblico e privato, un successo che possiamo ascrivere a questo paese e che una volta tanto ci deve inorgoglire”.

Per quanto riguarda invece il porto di destinazione della Costa Concordia, Gabrielli dichiara che “la partita é ancora aperta. Non per fare melina, ma c’é tutta una serie di questioni legali sulle quali il commissario non ha possibilità di intervento”. Il capo della Protezione civile spiega che, sebbene il porto di Piombino fosse stato individuato come il più idoneo anche per la vicinanza, non é ancora in condizioni di accogliere la nave che, in quella sede, dovrà essere anche smantellata.

Se – continua Gabriellial momento del ripristino del galleggiamento il porto di Piombino sarà pronto, la nave sarà portata lì”. Se invece Piombino non dovesse essere il porto di destinazione, “la nave, una volta rimossa, sarà trasportata nella destinazione individuata tramite un Vanguard, un’apposita struttura che imbracherà la nave per portarla in sicurezza e in questo modo potrà essere trasportata in qualsiasi parte del mondo”. 

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