Peccato, però, che le domande di partecipazione siano già decine di migliaia e che, in previsione, si sia calcolata la stima dei 200mila iscritti alla scadenza, in programma per giovedì 26 marzo.
D’altro canto, negli ultimi anni molte volte selezioni pubbliche all’Agenzia delle Entrate erano state annunciate, ma poi erano regolarmente finite per ricorrere alla mobilità interna tra enti, al massimo a procedure di concorso per professionisti tecnici, come ingegneri o architetti, anch’essi presenti in maniera molto numerosa, ma magari meno propensi a entrare nei ranghi dell’ente diretto da Rossella Orlandi.
Le ragioni dei bandi, in realtà, sono sempre le stesse: le recenti innovazioni di contrasto all’evasione fiscale, da un lato, e dall’altro il piano di riassetto delle rendite degli immobili, che confluirà nella profonda riforma del catasto, ora alle battute iniziali.
Insomma, alle Entrate non ci sarà tempo d’annoiarsi nei prossimi anni e tanto è vero che l’ente ha lanciato questa nuova, attesissima procedura concorsuale, che il grande afflusso di richieste registrato nelle prime settimane di apertura bando ha confermato quanto fosse auspicata dai cittadini e aspiranti.
I posti a disposizione
Nel bando ufficiale pubblicato dall’Agenzia delle Entrate e confermato in Gazzetta Ufficiale, si conferma l’apertura di 892 posizioni in svariate regioni italiane, in particolare nelle regioni del nord:
Emilia Romagna, posti n. 110
Liguria, posti n. 20
Lombardia, posti n. 470
Piemonte, posti n. 110
Toscana, posti n. 42
Veneto, posti n. 140
Qui tutto quello che occorre sapere per il concorso
E’ comunque fondamentale tenere presente che ai candidati viene concesso di svolgere una sola domanda per una singola sede: dunque, non si potrà optare per più località o regioni.
La domanda si compila in pochi minuti per via telematica: qui è possibile scoprire tutto su come fare
Fondamentale, prima di inviare la propria domanda di iscrizione, capire se si è in possesso dei requisiti necessari all’iscrizione: in tal caso, è necessario verificare l’equipollenza del proprio titolo di studio con quelli richiesto, consultando le apposite tabelle ministeriali per l’accostamento delle lauree.
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