Concorsi pubblici, nuovo Dpr: prove a distanza e quote rosa

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Dopo il via libera, durante il CdM del 5 ottobre, al nuovo regolamento proposto dall’ormai ex Ministro Brunetta riguardante i concorsi pubblici, il 30 novembre 2022 è arrivata anche l’intesa della Conferenza Unificata presieduta dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Calderoli, sullo schema di Dpr contenente le nuove regole per l’accesso alla Pubblica Amministrazione.

Nel Dpr che mette a sistema i provvedimenti fin qui avviati nella materia dei concorsi e delle assunzioni, non solo abbiamo realizzato gli obiettivi di riforma concordati con Bruxelles nel Pnrr, ma siamo andati oltre portando innovazioni destinate a segnare un prima e un dopo: nuove e concrete tutele nella parità di genere, il passaggio integrale (anche per enti locali e Regioni) dei bandi e delle procedure dell’accesso sul portale del reclutamento inPA, che così diventa il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici, e infine l’abrogazione delle norme ormai divenute obsolete.

Queste erano state le parole di Brunetta dopo il CdM, durante il quale era stato inoltre approvato definitivamente il nuovo CCNL Sanità che prevede aumenti per tutto il comparto. Parità di genere, digitalizzazione attraverso il portale InPA e sedi decentrate per massimizzare la partecipazione: queste le principali novità all’interno del nuovo regolamento, alle quali si è aggiunta con la Conferenza Unificata anche la prosecuzione delle prove scritte e orali da remoto, misura che è stata ampiamente utilizzata durante l’emergenza dovuta alla pandemia. Il nuovo regolamento, dopo l’approvazione del Consiglio di Stato, dovrà poi essere adottato tramite un Decreto del Presidente della Repubblica, o Dpr.

Vediamo nel dettaglio cosa cambierà per i concorsi pubblici.

Indice

Concorsi pubblici: il nuovo Dpr

Il nuovo regolamento, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri e che sarà adottato tramite Dpr, va a modificare l’attuale regolamento contenuto nel Dpr 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.

Le novità riguardano, come anticipato, le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici, che saranno orientati a favorire la massima partecipazione, ma anche l’introduzione del titolo di preferenza legato al genere e nuovi requisiti generali per la partecipazione.

La rivoluzione del reclutamento è ora pienamente in corso – aveva affermato l’ex ministro Brunetta – sono in vigore tutti i cambiamenti avviati in questi lunghi mesi di lavoro del Governo. Abbiamo scritto una pagina importante nella storia di questo Paese, assicurando il futuro del lavoro pubblico grazie al necessario ricambio generazionale nella Pa, con un rinnovamento radicale che riparte da competenze, nuovi bisogni professionali e regole d’accesso nel segno della semplificazione, della digitalizzazione e dell’inclusione. Senza mai perdere di vista l’obiettivo primario di ogni lavoratore pubblico: offrire servizi a cittadini e imprese.

Concorsi pubblici: introdotta la parità di genere

Il nuovo regolamento prevede che tutti i nuovi bandi che saranno pubblicati dovranno contenere, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce.

Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al trenta per cento, a parità di titoli e di merito si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato.

Concorsi pubblici: proseguono le prove a distanza

Si legge nella bozza del nuovo regolamento che le prove, sia preselettive che scritte e orali, possono svolgersi a distanza, “purché sia garantita comunque l’adozione di soluzioni tecniche che ne assicurino l’identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità, nel rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati personali“.

Per le prove orali è richiesto l’ulteriore requisito della pubblicità, che “deve essere garantita attraverso modalità digitali che consentano il collegamento da remoto da parte del pubblico.

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Concorsi pubblici: nuovi requisiti generali

Un’altra novità presente all’interno del regolamento prevede che ai concorsi possano partecipare i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e i cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani. 

Il Dpr 487/1994 prevedeva tra i requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici solo la cittadinanza italiana e quella dei Paesi membri dell’Unione Europea, sebbene in molti bandi di concorsi pubblici l’accesso sia stato spesso esteso anche ai cittadini di Paesi terzi.

Concorso pubblici: Portale del reclutamento InPA

Altra importante novità riguarda il passaggio integrale, anche per enti locali e Regioni, dei bandi e delle procedure dell’accesso sul Portale del reclutamento inPA, definito dall’ex ministro Brunetta come “il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici”.

Il Portale è diventato uno degli ingranaggi fondamentali della macchina dei concorsi già con il Decreto-legge 36/2022 convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 e con la Circolare della Funzione pubblica del 1° luglio 2022. Già dal 1° luglio scorso, infatti, le amministrazioni centrali e le autorità indipendenti possono scegliere di pubblicare i propri bandi di concorso sul nuovo portale di reclutamento InPA, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato.

Dal 1° novembre 2022, invece, la pubblicazione sul portale InPA diventerà obbligatoria, e sarà estesa anche a Regioni ed Enti locali. Il Decreto-legge 36/2022 ha stabilito inoltre che dal 2023 “la pubblicazione delle procedure di reclutamento nei siti istituzionali e sul Portale unico del reclutamento esonera le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti locali, dall’obbligo di pubblicazione delle selezioni pubbliche nella Gazzetta Ufficiale”. In poche parole, dall’anno prossimo non occorrerà più pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale, mentre dal 1° novembre tutti i bandi saranno pubblicati all’interno del Portale del Reclutamento. Questa novità sarà quindi inserita nel nuovo Dpr con il regolamento per i concorsi pubblici.

Concorsi pubblici: selezioni in sedi decentrate

Il nuovo testo stabilisce che “l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima partecipazione, che si svolgono con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.

Sa differenza della precedente norma viene introdotto il principio della massima partecipazione, verso il quale tutti i concorsi dovranno tendere, favorendo quindi il ricorso a sedi decentrate.

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Alessandro Sodano

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