I Comuni abbandonano Equitalia: fuggi fuggi generale da nord a sud

Redazione 11/05/13
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Con Equitalia che vede esaurirsi il proprio mandato di riscossione al 30 giugno prossimo, prendono il largo, da nord a sud, le cosiddette società “in house”, quegli enti a capitale pubblico o privato che in ambito locale fanno le veci della società sicuramente più invisa a tutti i contribuenti italiani.

A stendere una mappa delle società presenti sul territorio nazionale, è un’inchiesta del quotidiano “Italia Oggi” dove emerge una cartina geografia della riscossione a macchia di leopardo, ma dove sono le società a piccolo raggio a superare numericamente le aree in cui è invece Equitalia a dettare legge.

C’è, poi, un esempio ibrido, come quello del Comune di Trento, a cui è rimasta in capo esclusivamente la gestione di Imu e Tares, mentre il comparto delle entrate tributarie e non è in mano della Trentino riscossioni Spa a partire da inizio 2013.

Scorrendo la cartina geografia dei prelievi in Italia, scopriamo come Comuni di grandi dimensioni, tra cui Milano, Firenze, Genova e Venezia abbiano optato, alcuni, per la soluzione alternativa già in essere e, dunque, implicitamente sperano che l’avventura di Equitalia non venga prolungata, mentre altri aspettano le decisioni del governo ma intanto si guardano attorno per non trovarsi impreparati.

Se a Torino è in funzione dal 2005 la Soris Spa, a Palermo troviamo la quasi omonima Sarit, mentre ad Ancona, in corrispondenza della data di scadenza del mandato a Equitalia, entrerà in funzione Ancona Entrate.

Diverso il discorso di Roma, dove è stato indetto il referendum per lo sganciamento dal treno di Equitalia che ha visto prevalere le posizioni a favore. Dunque, il prima luglio entrerà in carica Roma Spa a occuparsi della riscossione dei tributi attorno alla Capitale.

Arriviamo, dunque, a Genova, Firenze e Venezia, che stanno predisponendo le contromisure in caso – a questo punto, molto probabile – la gestione di Equitalia venisse fatta decadere senza proroghe.

Alcuni Comuni, in aggiunta, hanno scelto per la soluzione pienamente comunale, come L’Aquila e Cagliari, che coordinano gli sforzi in autonomia per l’erario comunale. Altri, invece, come Bologna e Catanzaro, hanno deciso di indire una gara d’appalto, affidando la gestione dei tributi a società private.

Pochi gli irriducibili di Equitalia: tra questi, Aosta, Napoli e Trieste, dove i tributi sono ancora totalmente nelle mani dell’ente ormai abbandonato da quasi tutti i Comuni italiani.

Redazione

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