Come sopravvivere all’esame di avvocato!

Silvia Surano 10/12/11
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Come non essere d’accordo con i 10 consigli del prof. Giovanni Ziccardi su come redigere il parere dell’esame di avvocato? Se non avessi avuto la fortuna di seguire un corso di preparazione, tra l’altro sotto la preziosa giuda del prof. Antonio Catricalà, sarei rimasta completamente all’oscuro di quegli importantissimi accorgimenti che solo un ex commissario conosce. Probabilmente avrei ceduto alla tentazione di scrivere tanto (troppo), abbondando con considerazioni superflue nel tentativo (vano) di convincere gli esaminatori della mia preparazione; avrei divagato ben oltre il nocciolo della questione (più semplice di quanto mi aspettassi) quasi delusa dalla impossibilità di dimostrare le mie “doti” di avvocato! Invece il segreto sta proprio nella linearità, nella sintesi e nella chiarezza, anche della grafia.

Memorizzate, quindi, con attenzione i 10 consigli del prof. Ziccardi e metteteli in pratica ad ogni costo quando sarete seduti di fronte al vostro foglio bianco.

…ma, perché c’è un “ma”, per poter consegnare un elaborato che abbia tutte le caratteristiche necessarie per assicurarvi il superamento della prova scritta, dovete preliminarmente scampare a quella che io ho sempre definito una vera e propria prova di sopravvivenza!

Ecco quindi i miei 5 consigli semiseri (da ex candidata) su come arrivare indenni al 16 dicembre!

1. Munitevi dell’abbigliamento adatto. Di fronte al vostro armadio, perplessi su cosa indossare per la tre giorni di scritti, tenete in considerazione due cose importantissime: dovrete stare seduti per ore e farà freddo, sia fuori che dentro la sede d’esame. Bandite quindi jeans attillati, camicette e maglioncini, scartate cinte, braccialetti e accessori vari. Puntate all’essenziale: felpe imbottite, pantaloni comodi e scarpe calde. Non dimenticate sciarpe e guanti, questi ultimi, mi raccomando, senza dita: vi assicuro che io sono stata costretta ad indossarli mentre scrivevo per evitare l’ibernazione. Fuori nevicava e scaldare una palestra è impresa ardua!

2. Lo zaino: prendete esempio da Mary Poppins! Nel vostro zaino deve esserci tutto, una cosa per ogni evenienza, se non altro perché questo vi donerà una sensazione di apparente tranquillità e vi farà sentire pronti a tutto. Via libera quindi a 5 penne identiche, matite, gomme, post it, fazzoletti, paracetamolo per il mal di testa, panini, cioccolatini e acqua…senza esagerare perché le file per il bagno sono lunghissime! Posso giurarvi di aver visto anche termos pieni di caffè! Del resto io, reduce da un colpo di frusta e tediata da un ascesso al dente (che fortuna!), ho dovuto dichiarare scatole di antinfiammatori, un collarino e certificato medico per avere l’autorizzazione ad alzarmi ogni tanto!

3. Non ci avevi pensato, vero? Ci sono due oggetti che non avrei mai pensato mi sarebbero potuti servire ad un esame scritto per diventare avvocato: una pila e dei cerotti. Quanto al primo, il prof. Catricalà, durante il corso di preparazione, ci disse: “Che cosa fate se, per caso, parte la luce per un po’? Possono essere minuti o forse ore”. In quel caso, naturalmente, il countdown viene interrotto ma avere una luce a disposizione ci permette di continuare a lavorare non perdendo concentrazione e guadagando tempo. Quanto ai cerotti, nella fretta di sfogliare i codici, mi sono tagliata con la carta e le gocce di sangue sul compito, oltre a indispettire i commissari, sono dei veri e propri segni di riconoscimento! Portateli!

4. C’è bisogno di silenzio. Uno dei problemi principali durante lo svolgimento delle prove scritte è il rumore. La presenza di tantissime persone in grandi spazi, anche qualora sia fatto rispettare l’assoluto silenzio, comporta comunque un brusio di fondo contornato da colpi di tosse, rumore di sedie spostate, penne che cadono. Ma l’assoluto silenzio è una chimera a cui non dovete ambire perché durante l’esame di avvocato c’è il caos totale! Il vostro problema più grande, comunque, saranno i vicini di banco, soprattutto se veterani. Ritrovando colleghi, amici e compagni d’esame degli anni passati, approfitteranno delle 7 ore a disposizione per salutare tutti, sincerarsi dello stato di salute della famiglia, sapere come va il lavoro e lamentarsi di essere di nuovo lì…per poi interrompere il vostro flusso di ragionamento con domande essenziali del tipo “Ma nell’atto di citazione ce la metto la procura?” oppure “Ma scrivo Premesso che o solo premesso?”. Consiglio quindi di portare i tappi per le orecchie ma con un’avvertenza: quando li metterete aspettatevi che i vicini di banco continuino a farvi domande, solo a voce più alta!

5. Dove nascondere i bigliettini. Lo so, non dovrei dirlo, ma i bigliettini vanno assolutamente preparati. Stampati, scritti a mano, fotocopiati, i vostri appunti su istituti, motivazioni delle sentenze e schemi di atti devono avere il giusto spazio nel corso della vostra preparazione d’esame. Studiate il modo migliore per dividerli, catalogarli, nasconderli: civile da una parte, penale dell’altra; i primi 200 articoli dentro il calzino destro, gli altri dentro la scarpa sinistra! Esprimete la vostra creatività, sfoderate la furbizia che avevate negli anni del liceo; varcate la soglia dell’aula impavidi, rassicurati dai centimetri di carta nascosti ovunque. Sappiate, però, che non li userete mai, non avrete il tempo di farlo e, soprattutto, sarà troppa la paura di essere scoperti. Ma avrete avuto un ottimo incentivo per fare un bel ripasso!

Detto ciò ragazzi, mi sento profondamente partecipe del vostro nervosismo e della stanchezza di questi giorni. Ricordate, però, che si tratta solo di un esame, importante è vero, ma pur sempre un esame. Tre giorni passano in fretta, poi la vostra vita tornerà alla gioia delle feste natalizie e al lavoro, quello vero, quello grazie al quale state comunque costruendo la vostra formazione e il vostro futuro. In bocca al lupo a tutti!

Silvia Surano

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