Operazione Zero Cartelle: sospese le notifiche degli avvisi di pagamento.
In particolare, nel periodo che va tra il 24 dicembre 2016 e l’8 gennaio 2017, nessun contribuente riceverà cartelle esattoriali da parte del Fisco. La spiegazione c’è, ed è più giuridica che altruistica: la tutela del diritto di difesa. Tutti gli atti notificati, infatti, possono essere impugnati dai contribuenti entro i termini di decadenza: 60 giorni per le tasse, 30 per le multe e 40 per gli avvisi relativi a contributi previdenziali.
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La decadenza dai termini per impugnare
Come è comprensibile, chi ricevesse la notifica di un avviso di pagamento durante le festività natalizie, andrebbe incontro a difficoltà nell’organizzare la propria difesa (pensiamo a quanti avvocati sarebbero reperibili nei prossimi giorni), e ciò comporterebbe lo spreco di alcuni giorni utili all’impugnazione.
Attenzione: gli atti urgenti verranno comunque notificati
Tuttavia, delle 450 mila cartelle esattoriali aperte, solo 380 mila resteranno del tutto sospese fino all’8 gennaio 2017: quelle più urgenti, che hanno termini di prescrizione in scadenza nei prossimi giorni, saranno regolarmente notificate (perlopiù sulla posta elettronica certificata). Qualora il postino non riesca a consegnare nelle mani del contribuente l’avviso di pagamento, questi lo depositerà in Comune, dove rimarrà in giacenza per un mese.
Accertamenti INPS: in allerta i professionisti senza cassa
Non altrettanto “magnanimo” sarà l’Inps: non si fermano, infatti, gli accertamenti contributivi delle partite Iva da parte dell’Ente previdenziale. A ricevere il regalo natalizio saranno tutti i professionisti senza cassa, iscritti alla gestione separata dell’Inps, che abbiano prodotto reddito tra il 2009 e il 2012. Questi potranno ricevere:
- liquidazioni d’ufficio, nel caso di calcoli errati nella dichiarazione dei redditi;
- comunicazioni di debito, per pagamenti non fatti o fatti in misura inferiore al dovuto;
- compensazione indebita su modello F24.
Entro quanti giorni si deve saldare il debito?
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Il lavoratore ha 30 giorni per saldare il debito, e regolarizzare la propria posizione fiscale. In caso di inottemperanza, sarà emesso un avviso di debito che varrà come titolo esecutivo.
Si ricorda che la comunicazione dell’Inps ha valore di atto interruttivo delle prescrizioni.
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