Busta paga 2022, dalle detrazioni all’assegno unico: cosa cambia dal 1° marzo

Paolo Ballanti 01/03/22
Le modifiche in tema di fiscalità operate dalla Manovra 2022 e l’introduzione dell’assegno unico portano, a partire dal 1° marzo, a una vera e propria rivoluzione della busta paga dei lavoratori dipendenti.

Se da un lato la Legge di Bilancio interviene sul calcolo dell’IRPEF e delle detrazioni da lavoro dipendente (con effetto dal 1° gennaio 2022) dall’altro l’introduzione dell’assegno unico (a decorrere dal 1° marzo) porterà alla scomparsa degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF) e delle detrazioni per figli a carico di età inferiore a ventuno anni.

Analizziamo le novità in dettaglio.

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Busta paga 2022: addio a detrazioni per figli a carico e ANF

Il Decreto Legislativo 21 dicembre 2021 numero 230 introduce un assegno unico ed universale con lo scopo di “riordinare, semplificare e potenziare” le misure economiche a sostegno dei nuclei familiari con figli a carico.

In parallelo rispetto all’erogazione, dal 1° marzo 2022, di una somma mensile erogata direttamente dall’INPS e calcolata in funzione dell’ISEE e del numero di figli minorenni a carico e, a determinate condizioni, maggiorenni fino a ventuno anni di età, a partire dalla stessa data cesseranno di essere riconosciuti:

  • Gli Assegni per il Nucleo Familiare limitatamente ai nuclei con figli ed orfani (compresa la maggiorazione mensile);
  • Le detrazioni per figli a carico, eccezion fatta per quelli di età pari o superiore a ventuno anni.

Dal momento che entrambe le misure economiche vengono di norma anticipate dal datore di lavoro per conto dell’INPS e dell’Erario, dal prossimo 1° marzo detrazioni ed ANF scompariranno definitivamente dalla busta paga. Al loro posto debutterà l’assegno unico, le cui domande, già da gennaio, possono essere inviate all’Istituto attraverso:

  • Portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Assegno unico e universale per i figli a carico” per gli utenti in possesso di credenziali SPID, CIE o CNS;
  • Contact center INPS disponibile al numero verde 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile);
  • Patronati.

Nulla cambia invece per:

  • Detrazioni per coniuge;
  • Detrazioni per altri familiari a carico.

In questi casi i lavoratori continueranno a ricevere gli importi nel cedolino sino ad esplicita rinuncia o variazione.

Facciamo l’esempio della busta paga del dipendente Caio nel mese di febbraio, ipotizzando un compenso lordo di euro 2.000,00 cui sottrarre trattenute INPS per euro 183,80 e trattenute IRPEF pari ad euro 250,00 (queste ultime ottenute scomputando dall’imposta lorda le detrazioni per figli a carico pari a 50,00 euro). Al netto in busta paga pari ad euro 1.566,20 si dovranno aggiungere 176,00 euro a titolo di Assegni per il Nucleo Familiare (ANF), calcolati in funzione del reddito e del numero dei familiari, portando così il compenso da riconoscere a Caio ad euro 1.742,20.

A decorrere da marzo 2022, l’introduzione dell’assegno unico porterà alla scomparsa in busta paga delle detrazioni per figli a carico (la cui funzione è abbattere l’IRPEF lorda) e degli ANF. Tornando all’esempio di Caio il netto sarà:

Lordo euro 2.000,00 – Trattenute INPS euro 183,80 – Trattenute IRPEF euro 300,00 = 1.516,20 euro.

Previa domanda all’INPS il lavoratore in questione riceverà l’assegno unico a mezzo accredito su conto corrente o consegna di contante presso gli uffici postali.

Busta paga 2022: cambiano le detrazioni

L’introduzione dell’assegno unico ed i suoi effetti in busta paga con la scomparsa di ANF e detrazioni per figli a carico, non è la sola modifica che interesserà i lavoratori nel 2022.

A seguito delle novità introdotte dalla Manovra (Legge 30 dicembre 2021 numero 234), a decorrere dallo scorso 1° gennaio cambiano gli importi delle detrazioni da lavoro dipendente.

A norma dell’articolo 1 comma 2 della Legge di Bilancio, se alla formazione del reddito complessivo ai fini fiscali concorrono uno o più redditi da lavoro dipendente (e taluni redditi assimilati) al contribuente spetta una detrazione (proporzionata comunque ai periodi lavorati nell’anno) pari a:

  • 880,00 euro se il reddito complessivo non eccede i 15 mila euro (comunque non inferiore a 690 euro elevati a 1.380 euro per i rapporti di lavoro a termine);
  • 910 euro aumentati del risultato di [1.190 * (28.000 – reddito complessivo) / 13.000] per chi si colloca nella fascia di reddito eccedente i 15 mila ma non superiore ai 28 mila euro;
  • 910 * [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000] per chi ha un reddito superiore a 28 mila euro ma non eccedente i 50 mila euro.

È altresì previsto un importo aggiuntivo di 65 euro per coloro che hanno un reddito complessivo superiore a 25 mila ma pari o inferiore a 35 mila euro.

Nuove detrazioni Irpef 2022: importi, come funzionano e cosa cambia

Detrazioni 2021

In precedenza, nello specifico sino al periodo d’imposta 2021 compreso, le detrazioni da lavoro dipendente erano pari a:

  • 880,00 euro per un reddito complessivo non superiore a 8 mila euro (con una detrazione comunque non inferiore a 690 euro, elevata a 1.380 euro per i rapporti di lavoro a tempo determinato);
  • 978 euro + [902 * (28.000 – reddito complessivo) / 20.000] per i redditi superiori a 8 mila euro ma non eccedenti i 28 mila euro;
  • 978 * [(55.000 – reddito complessivo) / 27.000] per un reddito complessivo superiore a 28 mila euro ma non eccedente i 55 mila euro.

Esempio

Considerando inoltre i nuovi scaglioni di imposta 2022 (modificati sempre dalla recente Legge di Bilancio) un lavoratore con reddito complessivo pari a 27 mila euro avrà un’IRPEF lorda di:

  • 000 * 23% = 3.450,00 euro;
  • (27.000 – 15.000) * 25% = 3.240,00 euro;

per un totale complessivo di 6.690,00 euro.

A questo punto si dovrà sottrarre all’IRPEF lorda la detrazione da lavoro dipendente, calcolata secondo i nuovi valori 2022 e pertanto pari a:

1.910 euro + [1.190 * (28.000 – 27.000) / 13.000] = 1.910,00 + 91,51 = 2.001,51 euro.

Di conseguenza, l’IRPEF netta sarà 6.690,00 euro (IRPEF lorda) – 2.001,51 euro (detrazioni da lavoro dipendente) – 65 euro (detrazione aggiuntiva) = 4.623,49 euro.

Busta paga 2022: confronto tra febbraio e marzo 

Febbraio 2022: senza assegno unico

Riprendiamo l’ipotesi del dipendente con compenso lordo a febbraio 2022 pari ad euro 2.000,00 e trattenute INPS euro 183,80 (contributo del 9,19%) con rinuncia al trattamento integrativo (ex bonus Renzi).

L’interessato ha diritto ad un importo mensile a titolo di ANF pari ad euro 113,48 di cui alla tabella 11 dedicata ai nuclei con entrambi i genitori ed almeno un figlio minore, con tre componenti ed un reddito compreso tra 18.321,08 e 18.439,27 euro. All’assegno per il nucleo familiare si aggiunge la maggiorazione temporanea di euro 37,5 mensili.

Dal momento che l’imponibile fiscale del mese di febbraio è 2.000 – 183,80 euro = 1.816,20 euro l’IRPEF lorda in base ai nuovi scaglioni 2022 sarà:

  • 250 (equivalente a 15.000 / 12) * 23% = 287,50 euro;
  • (1.816,20 – 1.250) * 25% = 141,55 euro;

per un totale di 429,05 euro.

La detrazione da lavoro dipendente (reddito complessivo ipotetico euro 1.816,20 * 13 mensilità = 23.610,60 euro) corrisponderà invece a:

1.910 euro + [1.190 * (28.000 – 23.610,60) / 13.000] + 65 euro detrazione aggiuntiva = 1.910,00 + 401,74 = 2.376,74 euro.

L’importo è da riproporzionare per i giorni di vigenza del contratto registrati a febbraio (ventotto):

(2.376,74 / 365) * 28 = 182,33 euro.

A questo si aggiunge la detrazione per il figlio a carico (età inferiore a tre anni):

1.220 * [(95.000 – reddito complessivo ipotetico 23.610,60) / 95.000] = 916,71 equivalenti a 76,39 euro mensili.

Di conseguenza l’IRPEF netta equivale a 429,05 (IRPEF lorda) – 182,33 (detrazioni lavoro dipendente) – 76,39 (detrazione figlio a carico) = 170,33 euro.

Pertanto ecco il netto in busta paga di febbraio 2022:

Compenso lordo 2.000 euro – Trattenute INPS 183,80 euro – IRPEF netta 170,33 euro + ANF 113,48 euro + Maggiorazione ANF temporanea 37,50 euro = 1.796,85 euro.

Marzo 2022: con assegno unico

A parità di condizioni, nel mese di marzo 2022 a seguito dell’introduzione dell’assegno unico e venendo meno ANF, maggiorazione temporanea e detrazioni per figlio a carico, il netto sarà pari a:

Compenso lordo 2.000 euro – Trattenute INPS 183,80 euro – IRPEF netta 227,19 = 1.589,01 euro rispetto ai 1.796,85 euro di febbraio 2022.

È opportuno precisare che le detrazioni da lavoro dipendente in virtù dei giorni di calendario di marzo (trentuno) sono pari a 201,86 euro anziché 182,33 euro come a febbraio (ventotto giorni).

Leggi anche “Bonus 100 euro 2022: limite reddito, importi, come cambia dal 1° gennaio”

Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere

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