Il bonus mamme lavoratrici 2025 (per mamme lavoratrici dipendenti e autonome) è una misura ponte introdotta dal Decreto legge 95 del 30 giugno 2025, a seguito dello slittamento al prossimo anno dell’esonero contributivo parziale contemplato dall’ultima legge di bilancio.
Se la somma mensile spettante alle lavoratrici madri è identica (40 euro mensili) cambiano le regole a seconda che l’interessata abbia o meno più di due figli.
Analizziamo la questione in dettaglio.
Indice
Cambia l’età limite del figlio
Stando all’articolo 6, comma 2, del Decreto numero 95/2025 mentre per le madri con due figli il bonus una tantum spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età da parte del secondo figlio, il requisito cambia per le madri con più di due figli.
Per queste ultime, infatti, la misura è riconosciuta fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Il requisito reddituale è diverso
Rispetto alla riduzione dei contributi IVS per le madri lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, introdotta con Legge numero 213/2023 (Manovra 2024), il bonus una tantum è subordinato ad un requisito reddituale.
Nello specifico, possono ottenere la misura soltanto le lavoratrici dipendenti o autonome in possesso di un reddito da lavoro non eccedente i 40 mila euro, su base annua.
Per le sole madri con più di due figli, tuttavia, è richiesta una condizione ulteriore. Nello specifico, oltre ad aver totalizzato un reddito da lavoro non superiore a 40 mila euro annui, è necessario che il reddito stesso non consegua da attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato e, in ogni caso, il bonus di 40,00 euro mensili spetta per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo, non coincidenti con quelli di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Il calcolo del bonus non è identico
Per le madri con due figli il bonus una tantum si attesta a 40,00 euro mensili, per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo.
Al contrario, per le madri con più di due figli il bonus mamme è sempre pari a 40 euro mensili per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo e, comunque, per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo non coincidenti con quelli di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Quanto appena descritto si traduce nella decurtazione dal numero di mesi per cui spetterebbe teoricamente il bonus, delle mensilità o frazioni di esse interessate dalla vigenza di un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
L’obiettivo è evitare che la stessa lavoratrice, in presenza di tre o più figli, possa beneficiare sia del bonus una tantum che dell’esonero contributivo (100 percento dei contributi IVS, nel limite massimo annuo di 3 mila euro) introdotto dalla Legge numero 213/2023 per coloro che sono assunte con contratto a tempo indeterminato.
L’esonero in questione, oltre ad avere un impatto non irrilevante in busta paga (riduzione del 100 percento dei contributi IVS):
- interessa i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026;
- non ha alcun requisito reddituale, eccezion fatta per la spettanza della misura fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Non cambia il bonus massimo di 480 euro netti
Un aspetto comune a entrambe le tipologie di bonus è la decorrenza dei 40 euro mensili, spettanti dal 1° gennaio 2025 fino alla mensilità di novembre, con erogazione del totale a dicembre, in un’unica soluzione, in sede di liquidazione della stessa mensilità di dicembre.
Pertanto, sia per le madri di due figli che per quante hanno più di due figli, il bonus non può eccedere la somma complessiva di 40 euro * 12 mensilità (gennaio – dicembre 2025) = 480 euro netti.
Le somme sono esenti da contributi e imposte
Per entrambe le tipologie di lavoratrici madri beneficiarie del bonus una tantum lo stesso è da considerarsi esente da contributi e imposte.
Gli importi, inoltre, non influenzano il calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Possibile applicare l’esonero totale nel 2025
Le lavoratrici madri di due figli, destinatarie del bonus una tantum, possono contare esclusivamente su quest’ultima misura nel corso dell’annualità corrente.
Al contrario, fatte salve le regole (poc’anzi descritte) in materia di incumulabilità tra esonero e bonus una tantum, le lavoratrici madri di più di due figli possono comunque contare nel 2025 sull’operatività della riduzione del contributo IVS, riconosciuta in presenza di un contratto a tempo indeterminato, fino al 31 dicembre 2026.
Tabella riepilogativa
Ecco di seguito descritte in tabella le differenze tra i due bonus:
Misura | La lavoratrice madre ha diritto al bonus fino al | Quante mensilità di bonus spettano? | Requisito reddituale |
Bonus una tantum madri con due figli (articolo 6, comma 2, primo periodo, D.L. numero 95/2025) | Mese del compimento del decimo anno di età da parte del secondo figlio | 40 euro mensili per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo | Reddito da lavoro non superiore a 40 mila euro su base annua |
Bonus una tantum madri con più di due figli (articolo 6, comma 2, secondo periodo, D.L. numero 95/2025) | Mese del compimento del diciottesimo anno di età da parte del figlio più piccolo | 40,00 euro mensili per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo e, in ogni caso, per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo, non coincidenti con quelli di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato | Reddito da lavoro non superiore a 40 mila euro su base annua, a condizione che il reddito non consegua da attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato e, in ogni caso, il bonus spetta per i mesi o frazioni di mesi del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo non coincidenti con quelli di vigenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato |
Iscriviti al canale Telegram di LeggiOggi per ricevere news e aggiornamenti in tema di sussidi Inps.