Al giorno d’oggi, ha proseguito Urso, l’auto è percepita come “un bene di lusso, riservato a pochi”. Per questo motivo gli incentivi sono stati rimodulati:
In realtà, sul tema delle stazioni di ricarica un incentivo c’è già. Il cosiddetto “Bonus colonnine elettriche”. Trattasi della misura prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 4 agosto con cui è stato previsto un contributo per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica di veicoli alimentati ad energia elettrica da parte di utenti domestici.
Analizziamo la questione in dettaglio.
- Bonus colonnine elettriche 2023: il Dpcm del 4 agosto
- Bonus colonnine elettriche: importo
- Bonus colonnine elettriche: come sarà erogato
- Bonus colonnine elettriche: finanziamento
- Bonus colonnine elettriche fino al 2023 con il “Milleproroghe”
- Bonus colonnine elettriche 2023: quante sono le colonnine in Italia?
In attesa di indicazioni ufficiali in merito, si può ipotizzare un riconoscimento del bonus sotto forma di:
Come sottolineato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nell’intervista al quotidiano “La Repubblica” i fondi sono a valere sul 2022 “ma è stata proposta una modifica del Dpcm di agosto per prorogare al 31 dicembre 2023 la possibilità di effettuare l’acquisto e l’installazione delle infrastrutture”.
In sostanza, si prevede che le risorse assegnate per l’anno 2022, destinate all’acquisto di infrastrutture di potenza standard per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica da parte di utenti domestici, possano essere utilizzate per gli acquisti effettuati dal 4 ottobre 2022 (data in cui è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Dpcm 4 agosto 2022) sino al 31 dicembre 2023.
Un dato, ancora “Ansa”, di “gran lunga insufficiente rispetto ai piani che prevedono, per il 2030, la necessità di almeno 50-60 mila punti di ricarica ad alta potenza (dei quali oggi se ne contano meno di 2.500 superiori a 50 kW) per i quattro milioni di auto elettriche e i due di ibride plug-in previsti per il 2030 dal Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima)”.
Adesso la situazione è “peggiorata, con 31 colonnine sulle 54 ispezionate (pari al 57,4%) inagibile per gli stessi motivi o perché esistenti solo sulle app o, ancora, perché rese irraggiungibili dalla presenza di cantieri”.