Bonus 3000 euro in busta paga: come funziona il benefit del Dl Aiuti quater

Paolo Ballanti 15/11/22
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In arrivo per i lavoratori un nuovo benefit aziendale, il bonus 3000 euro per il pagamento delle bollette. Il Consiglio dei ministri nella riunione dello scorso 10 novembre, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti.

Il testo, già ribattezzato Decreto Aiuti quater, prevede, si legge nel comunicato stampa ufficiale diffuso sul sito istituzionale di Palazzo Chigi, uno “stanziamento pari a circa 9,1 miliardi di euro, provenienti dall’extragettito fiscale, per finanziare interventi contro il caro energia”.

Tra le principali misure introdotte figura l’innalzamento, per il solo anno 2022, della soglia di esenzione fiscale dei cosiddetti “fringe benefits” aziendali fino a 3.000 euro. Si tratta, riporta la nota diffusa dall’esecutivo, di una “misura di welfare aziendale che punta a incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze (acqua, luce e gas)”.

Sempre al fine di contrastare gli effetti economici del caro energia, il precedente Decreto Aiuti bis aveva già innalzato, per il solo 2022, la soglia di esenzione dei “benefits” dal limite ordinario di 258,23 euro a 600 euro, includendovi le somme erogate dall’azienda per il pagamento delle utenze domestiche.

In attesa dell’entrata in vigore del DL. Aiuti-quater analizziamo in dettaglio cosa comporta l’aumento del welfare aziendale a 3.000,00 euro.

Indice

Bonus 3000 euro in busta paga: cosa sono i “fringe benefits

Il datore di lavoro, oltre all’erogazione della retribuzione in denaro, può riconoscere al lavoratore, al coniuge o ai familiari fiscalmente a carico, una serie di beni e servizi, eventualmente prodotti dalla stessa azienda. In questi casi si parla di “retribuzione in natura”.

I beni e servizi, in particolare, possono essere assegnati a determinate categorie di lavoratori ovvero a singoli dipendenti (i cosiddetti “fringe benefits”).

I fringe benefits, di norma, rappresentano:

  • Vantaggi aggiuntivi rispetto alla mera retribuzione;
  • Un’attribuzione per la particolare mansione assegnata al dipendente.

Gli esempi in materia sono numerosi. Tra questi citiamo:

  • Abitazione, autovettura, cellulari, borse di studio, buoni carburante;
  • Vantaggi di natura finanziaria, come prestiti agevolati o partecipazione agli utili.

Bonus 3000 euro in busta paga: come funziona la tassazione

In generale, la retribuzione in natura è soggetta a contributi Inps e tassazione Irpef in base al valore normale dei beni e servizi ceduti dal datore di lavoro. Per “valore normale” si intende il prezzo o il corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza ed al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo più prossimi.

Fanno eccezione a quest’ultima regola, tra gli altri, i beni e servizi di modico valore, disciplinati all’articolo 51, comma 3 del TUIR.

La norma stabilisce infatti che “non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a lire 500.000” che, convertite in euro, equivalgono a 258,23 euro.

Bonus 3000 euro in busta paga: le recenti modifiche

Nell’ambito delle misure di sostegno ai lavoratori, colpiti dall’aumento vertiginoso dell’inflazione, il Decreto-legge 9 agosto 2022 numero 115 (convertito in Legge 21 settembre 2022 numero 142), detto anche Decreto Aiuti-bis, all’articolo 12 ha aumentato, limitatamente al periodo d’imposta 2022, la soglia di esenzione per i beni e i servizi di modico valore.

Non concorrono infatti a formare il reddito ai fini previdenziali e fiscali “il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti” entro il “limite complessivo di euro 600,00”. Si ricorda peraltro che già per i periodi d’imposta 2020 e 2021, l’esenzione è stata eccezionalmente aumentata a 516,46 euro.

Utenze domestiche
Nel calcolo del limite citato, sempre l’articolo 12 del Decreto Aiuti bis include le somme erogate o rimborsate ai lavoratori dai datori di lavoro, per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, riguardanti “immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese” (Circolare Agenzia entrate 4 novembre 2022 numero 35/E).

Sono peraltro comprese le utenze per uso domestico:

  • Intestate al condominio, ripartite fra i condomini (per la quota rimasta a carico del singolo condomino);
  • Intestate al proprietario dell’immobile (locatore), se nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) del coniuge o dei familiari, sempre che tali soggetti sostengano effettivamente la relativa spesa.

La giustificazione di spesa può essere rappresentata anche da più fatture ed è valida nonostante il documento sia intestato ad una persona diversa dal lavoratore dipendente, purché “sia intestata al coniuge o ai familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR o, a certe condizioni (ossia in caso di riaddebito analitico), al locatore” (Circolare AE).

Le somme erogate dal datore di lavoro nell’anno 2022 (ovvero entro il 12 gennaio 2023 per il cosiddetto principio di cassa allargato) possono “riferirsi anche a fatture che saranno emesse nell’anno 2023 purché riguardino consumi effettuati nell’anno 2022”.

Superamento del limite
L’aumento straordinario della soglia di esenzione a 600 euro non comporta una deroga alle conseguenze previste in caso di superamento del suddetto limite. La stessa Circolare AE precisa infatti che “nel caso in cui, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, risultino superiori al predetto limite” il datore di lavoro deve “assoggettare a tassazione l’intero importo corrisposto, vale a dire anche la quota di valore inferiore al medesimo limite di euro 600”. Identici effetti, si presume, opereranno anche a seguito dell’aumento della soglia di esenzione a 3.000 euro.

Ambito soggettivo
Come sottolineato dall’AE, in assenza di ulteriori limiti soggettivi, possono beneficiare della misura in parola i titolari di:

  • Redditi di lavoro dipendente;
  • Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, si pensi, ad esempio, ai collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.).

Bonus 3000 euro in busta paga: compatibilità con bonus carburante

Il Decreto-legge 21 marzo 2022 numero 21 (convertito in Legge 20 maggio 2022 numero 51) ha eccezionalmente previsto per il solo anno 2022 (compresi i primi 12 giorni del 2023, per effetto del principio di cassa allargato) che non concorrono a formare il reddito, nel limite di 200 euro, i buoni carburante e simili, da utilizzare per i rifornimenti di benzina, gasolio, Gpl o metano, nonché per la ricarica di veicoli elettrici, concessi ai dipendenti di datori di lavoro privati, imprese, società, professionisti, studi professionali ed enti pubblici economici.

In caso di superamento del limite, l’intero importo è tassato, a meno che l’eccedenza non superi nell’anno corrente, insieme ad altri beni, servizi e rimborsi di utenze, l’importo di euro 600,00 (elevato a 3.000,00 euro dal Decreto Aiuti-quater). Ecco alcuni esempi:

Beni e servizi (in euro)Buoni carburante (in euro)Tassato (in euro)Cos’è esente?Esente
700,00100,00700,00 (beni e servizi) *Buoni carburante100,00
500,00250,000Beni e servizi + buoni carburante750,00
200,00250,000Beni e servizi + buoni carburante450,00
*A seguito dell’applicazione del nuovo limite di esenzione a 3.000,00 euro in questo caso l’intera somma sarebbe esente

Bonus 3000 euro in busta paga: le novità del Dl Aiuti quater

La bozza del Decreto Aiuti-quater, prossimo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale per l’entrata in vigore, aumenta (articolo 3, comma 10), limitatamente al periodo d’imposta 2022, da 600,00 a 3.000 euro la soglia di esenzione ai fini Inps ed Irpef, per i beni ceduti e i servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

In sostanza il nuovo Decreto-Legge, nel modificare l’articolo del Decreto Aiuti-bis, altro non fa che spingere il tetto di esenzione dei “fringe benefits” a 3.000 euro, così da incentivare le aziende a mettere in atto politiche di welfare aziendale, quanto mai necessarie in questo periodo di crisi economica causata dal caro vita. 

Paolo Ballanti

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