Avvocato familiarista: cosa sapere sulla deontologia

Luisa Camboni 30/09/16
“Chi si rivolge a me per questioni familiari spesso mi chiede che penso del matrimonio. Rispondo: “Credo nell’amore, nella famiglia… finchè dura”. Infatti, quando si giunge al capolinea dell’amore penso che la soluzione migliore sia quella di prendere strade diverse nel reciproco rispetto, senza farsi del male”.

Il diritto di famiglia è un settore del diritto molto particolare in quanto l’Avvocato si trova a dover gestire  situazioni assai delicate nelle quali vengono coinvolti gli equilibri e le situazioni personali di un nucleo familiare che va disgregandosi.

Come scegliere l’Avvocato adatto a risolvere queste situazioni conflittuali?

Occorre cercare un Avvocato esperto, mai sceglierlo per amicizia o per simpatia, ma per competenza e solo per competenza!

L’Avvocato che si occupa di diritto di famiglia non si limita semplicemente a rispettare le regole della prestazione professionale, ma è chiamato ad un quid plus e cioè ad interrogarsi prima di agire ponendosi tanti interrogativi, primo fra tutti: “Se agisco in questo modo quali saranno le conseguenze e nei confronti di chi?”.

Questo fa capire come l’Avvocato familiarista non deve solo tutelare, difendere il proprio assistito, ma è chiamato ad assolvere una funzione più importante: una funzione sociale. Difatti, la famiglia è definita nell’art. 29 della nostra Costituzione “[…]come società naturale fondata sul matrimonio”.

Diritto di famiglia: il modus agendi dell’Avvocato

Nel diritto di famiglia il modus agendi dell’Avvocato è diverso da quello tenuto in una causa di risarcimento danno o in una procedura di recupero del credito … dove ci sta lo scontro tra le parti avversarie; nel diritto di famiglia, invece, ci sono in gioco gli affetti, i sentimenti delle persone e per risolvere tali conflitti occorre evitare gli scontri con il collega di controparte. Non serve un Avvocato guerrafondaio, ma un Avvocato serio, preparato, corretto, chiaro, ascoltatore, consigliere…che senza mai spogliarsi del proprio ruolo, ovvero quello di tutela e difesa dei diritti mantenga sempre la dovuta obiettività.

Insomma, l’Avvocato – incaricato di portare avanti una procedura di separazione – deve scegliere strategie processuali scevre da intenti vendicativi, ma ispirate al benessere della famiglia, e, in presenza di minori ispirate alla crescita serena ed equilibrata degli stessi.

L’Avvocato familiarista deve, dunque, possedere un’etica professionale volta ad agevolare la soluzione dei conflitti familiari perché in questo settore del diritto non ci sono né vinti, né vincitori; infatti, al coniuge che si rivolge al mio studio dicendomi: “Voglio rovinare il mio ex, punirlo nel peggiore dei modi”, con eleganza rispondo: “Non si è rivolto allo studio giusto”.

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Luisa Camboni

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