Assegno Unico 2025: importo medio di 173 euro a famiglia. Tutti i dati INPS

Erogati 14,7 miliardi nei primi nove mesi del 2025.

Redazione 19/11/25
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Nei primi nove mesi del 2025, l’INPS ha erogato 14,7 miliardi di euro di Assegno unico universale, con un importo medio per figlio/a di circa 173 euro. A confermarlo l’istituto, pubblicando l’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico dedicato all’AUU, con i dati completi relativi al periodo gennaio 2024-settembre 2025.

Le famiglie beneficiarie nel 2025 sono state 5.996.056 in media mensile, mentre il totale dei figli raggiunge 9.476.607, con un rapporto medio di circa 1,58 figli per nucleo. Il dato conferma un’ampia platea di beneficiari, in continuità con gli anni precedenti.

Il comunicato INPS specifica inoltre che nel corso del 2025 hanno ricevuto l’assegno 6.221.800 nuclei familiari per 9.843.676 figli, evidenziando che molti di essi non percepiscono l’AUU per tutti i mesi dell’anno (ad esempio per variazioni ISEE, nascita o cessazione del diritto).

In breve i dati sui pagamenti alle famiglie.

Indice

L’importo medio per figlio: la tabella

Uno degli indicatori più rilevanti è l’importo medio per figlio/a, che a settembre 2025 è pari a 173 euro. Il dato è coerente con quello riportato nelle tabelle statistiche, dove l’importo medio mensile per figlio oscilla tra 171 e 175 euro per l’anno 2025, stabilizzandosi attorno a 173 euro nella parte finale dell’anno.

Il valore medio non è uniforme perché varia in base a:

  • Classe di ISEE
  • Età del figlio
  • Presenza di figli con disabilità
  • Numero totale di figli nel nucleo
  • Eventuali maggiorazioni (madre under 21, nuclei numerosi, figli tra 18 e 21 anni)

La forbice tra l’importo minimo e quello massimo è significativa:

FamigliaImporto medio AUU per figlio
Chi presenta l’ISEE più basso (fino a 17.227,33 €)224 €
Chi non presenta l’ISEE o supera la soglia massima (oltre 45.939,56 €)57 €

Lo scaglione più basso percepisce fino a quattro volte l’importo dello scaglione più alto, confermando la forte progressività della misura.

Le differenze per ISEE: come cambiano gli importi

Le tabelle dedicate all’ISEE mostrano in modo chiaro quanto incida l’indicatore economico sulla somma effettiva percepita.

  • 1. Famiglie con ISEE basso (fino a 17.227,33 €)
    • Numero figli pagati: oltre 4,75 milioni
    • Importo medio per figlio: 225 euro
    • Si tratta delle famiglie che ricevono l’importo massimo + eventuali maggiorazioni.
  • 2Fascia intermedia (tra 22.969 e 34.454 €)
    • Importo medio per figlio: circa 140–174 euro
  • 3. ISEE alto (oltre 45.939,56 €)
    • Importo medio: circa 58 euro per figlio
    • È la quota minima prevista per chi supera la soglia massima.
  • 4. Famiglie senza ISEE
    • Numero figli pagati: oltre 1,7 milioni in alcune mensilità
    • Importo medio: 57 euro

È un dato rilevante perché molte famiglie, pur rientrando potenzialmente nelle fasce con importo maggiore, non depositano la DSU ISEE perdendo quindi una parte consistente del beneficio.

Numero figli e importi: quanto aumenta l’AAU in base al nucleo

L’importo medio per richiedente cresce proporzionalmente al numero dei figli (come evidenziato dalle tavole 4.1 e 4.2 scaricabili dell’osservatorio).

Dati 2025 (estratti dalle tabelle mensili):

Numero di figliImporto medio mensile per richiedente
1 figliocirca 175–180 €
2 figlicirca 350 €
3 figlioltre 600 €
4 figlioltre 1.000 €
5+ figlifino a 1.450 €

Le famiglie con tre o più figli risultano dunque tra le più tutelate dalla misura, specialmente se rientrano nelle fasce ISEE più basse.

Figli minorenni, maggiorenni e maggiorazioni: come cambiano gli importi

L’Osservatorio distingue gli importi dell’Assegno Unico in base all’età dei figli e alla presenza di eventuali maggiorazioni. La suddivisione riguarda i figli minorenni, i giovani tra 18 e 20 anni e i figli maggiorenni oltre i 21 anni in caso di disabilità. Le tabelle dell’Appendice Statistica riportano gli importi medi per ciascuna categoria e per ogni classe di ISEE.

Per i figli minorenni, gli importi risultano più elevati nelle fasce ISEE più basse, con valori che nei dati 2025 arrivano mediamente a circa 225 euro per il primo scaglione ISEE. Nelle fasce più alte o in assenza di ISEE l’importo scende fino a circa 81 euro. Il valore è allineato a quanto previsto dal modello di calcolo dell’AUU, che include la quota base e le maggiorazioni per età.

Per i figli tra 18 e 20 anni, l’importo risulta più contenuto rispetto ai minorenni. Le tabelle riportano valori medi attorno ai 110–115 euro, variabili a seconda della classe ISEE. Per questa fascia sono previste maggiorazioni specifiche, applicabili quando il giovane studia, svolge tirocinio, ha un contratto di apprendistato, oppure è impegnato nel servizio civile universale.

Per i figli con disabilità, le tabelle dedicate mostrano importi medi più elevati rispetto agli altri casi. Nelle fasce ISEE più basse, il valore si colloca intorno ai 294 euro per figlio, mentre nelle fasce più alte la media oscilla tra 120 e 140 euro. Gli importi includono le maggiorazioni aggiuntive previste per ciascun grado di disabilità.

Distribuzione regionale: dove si richiede di più l’Assegno Unico

L’Appendice Statistica riporta il numero di richiedenti e di figli che hanno percepito almeno una mensilità dell’Assegno Unico nel 2025, suddivisi per regione. I dati mostrano differenze significative tra le varie aree del Paese, sia in termini di platea beneficiaria sia in relazione agli importi medi mensili per figlio.

Le regioni con il numero più elevato di figli beneficiari sono quelle caratterizzate da popolazione più numerosa. Tra queste, la Lombardia supera 1,3 milioni di figli pagati, seguita dalla Campania con circa 1,2 milioni e da Lazio e Sicilia, entrambe oltre la soglia dei 900.000 figli beneficiari.

Anche gli importi medi mensili variano su base regionale. Le differenze dipendono dalla composizione dei nuclei familiari e dalla distribuzione delle classi ISEE. Di seguito alcuni dati indicativi:

RegioneImporto medio per richiedenteImporto medio per figlio
Piemonte259 €164 €
Venetocirca 260 €165 €
Campaniaoltre 300 €oltre 190 €

Le regioni del Mezzogiorno, come indicato nelle tabelle, registrano importi medi più elevati per figlio, in presenza di una maggiore concentrazione di nuclei nelle fasce ISEE più basse.

Come si presenta la domanda: i canali più utilizzati

e tabelle relative alle domande presentate nel 2024 e 2025 indicano i principali canali utilizzati dai cittadini per richiedere l’Assegno Unico. Le modalità registrate dall’INPS sono quattro: i patronati, il portale online INPS, le cooperative applicative (che includono CAF e intermediari abilitati) e il contact center.

Analizzando, ad esempio, i dati di gennaio 2025, risultano 100.865 domande complessive, così suddivise:

  • 58.030 tramite patronato
  • 39.564 tramite portale cittadino
  • 2.940 tramite cooperative applicative
  • 331 tramite contact center

Il quadro riportato nelle tabelle mensili mostra una distribuzione stabile nel corso dell’anno: i patronati continuano a essere il canale più utilizzato, seguiti dalle domande presentate direttamente dal cittadino tramite il servizio online INPS.

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