Esenzione Imu 2021: invio dichiarazione entro il 30 giugno. Modello e istruzioni

Chiara Arroi 10/06/21
Scarica PDF Stampa
Chi vuole e può beneficiare dell’esenzione Imu 2021 per l’anno d’imposta 2020, causa Covid-19, deve presentare obbligatoriamente la dichiarazione, e deve farlo entro il 30 giugno. Il chiarimento è statao fornito dal Ministero dell’economia con una Faq che ha precisato in data 8 giugno come i soggetti esonerati dal versamento dell’imposta municipale propria nel corso del 2020 in base ai vari decreti connessi all’emergenza COVID-19 sono obbligati a presentare la dichiarazione.

Ricordiamo che il versamento della prima rata Imu è in scadenza il 16 giugno 2021. La prima rata sarà pari al 50% della singola imposta calcolata in base alle aliquote relative all’anno precedente.

Vediamo come fare, entro quando e il modello da utilizzare per dichiarare il proprio diritto a non versare l’imposta.  >> La Tassazione degli immobili 2021 <<

Esenzione Imu: obbligo di dichiarazione 

La dichiarazione IMU deve essere sempre presentata quando “si verifichino modificazioni dei dati ed elementi dichiarati cui consegua un diverso ammontare dell’imposta dovuta” (art 1 comma 769 Legge n. 160 del 2019) e comunque in tutti i casi in cui il Comune non è a conoscenza delle informazioni utili per verificare il corretto adempimento dell’imposta, come nelle ipotesi delle esenzioni previste in relazione all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Ne consegue che anche in quest’ultimo caso (causa emergenza covid), dovranno presentare la dichiarazione entro il 30 giugno barrando la casella “Esenzione”.

Dichiarazione Imu: entro quando inviarla

La scadenza per l’invio della Dichiarazione Imu, anche ai fini dell’esenzione per l’anno di imposta 2020, è fissata al 30 giugno 2021.

Obbligo di dichiarazione Imu: quando viene meno

L’obbligo dichiarativo non sussiste una volta che l’esenzione viene meno, dal momento che per le agevolazioni legate all’emergenza da Covid-19, essendo le stesse di carattere temporaneo per espressa previsione di legge, il periodo di durata è conosciuto dai Comuni.

Pertanto, il MEF specifica che tale circostanza fa venire meno l’obbligo dichiarativo.

In merito invece agli adempimenti degli enti non commerciali ( art 1 comma 759 lett g) legge 160/2019) dato che il comma 770 prevede espressamente che la “dichiarazione deve essere presentata ogni anno” per questi soggetti la dichiarazione è sempre dovuta.

Esenzione Imu: modello di dichiarazione da utilizzare 

Per effettuare la Dichiarazione Imu è stato messo a punto un modello ad hoc da scaricare, compilare e inviare. Il modulo è reperibile.

  • gratuitamente presso gli uffici comunali,
  • scaricabile dal sito www.finanze.gov.it.
  • scaricabile direttamente da LeggiOggi >> a questo link <<

modello dichiarazione Imu

Allegati:

>> Modello dichiarazione Imu 

>> Istruzioni di compilazione dichiarazione Imu 

 

Libri utili:

IMU Imposta Municipale Propria – Manuale operativo

L’anno 2020 è un anno ricco di novità per i tributi comunali. Oltre alla nuova IMU ed all’introduzione dell’accertamento esecutivo anche per i tributi comunali, il legislatore è intervenuto su vari fronti, al fine di sistematizzare la disciplina di riferimento, benché non sembri individuarsi un percorso logico lineare. Ne è un esempio, tra i tanti, la modifica ai termini di presentazione della dichiarazione IMU consuma con il DL n. 34 del 2019, che ha spostato, solo per gli anni d’imposta 2018 e 2019, il termine di presentazione al 31 dicembre, modifica di cui si fa fatica ad individuare le ragioni logico-giuridiche, non essendo neanche possibile considerare tale spostamento come una semplificazione a favore del contributo. In generale, si rileva un orientamento legislativo volto a pretendere sempre di più dai Comuni, sanzionandoli pesantemente in caso di omissione o ritardi. Basti pensare al regime di consiglio delle delibere tributarie comunali che, se non inviato al Ministero delle Finanze entro 14 ottobre 2020, diventano inapplicabili, anche se approvate dal comunale nei termini. Ritardare o dimenticarsi di inviare la delibera può quindi costare centinaia di milioni di euro; una sanzione eccessiva, e sicuramente irragionevole, per una dimenticanza. Il quadro normativo poi sarà destinato a mutare ancora nel 2021 con l’introduzione del Canone Unico, sostitutivo dei prelievi sulla pubblicità e sull’occupazione del suolo pubblico. A complicare il quadro di riferimento, in cui devono operare gli uffici tributi comunali, c’è anche il significativo contributo della giurisprudenza, che non riesce sistematicamente a fornire una soluzione immediata e certa ai dubbi interpretativi, e questo favorisce il proliferare del contenuto, oltre al fatto che occorre attendere mediamente un vedere per vedere conclusa una causa tributaria.   Pasquale Mirto Dirigente del Settore Entrate dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Direttore scientifico della rivista Finanza e Tributi Locali. Collabora con Anci Emilia-Romagna ed IFEL ed è autore di numerosi articoli e pubblicazioni in materia di tributi comunali. Già membro del Comitato di Gestione dell’Agenzia delle Entrate, nominato su designazione della Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

Pasquale Mirto | 2020 Maggioli Editore

Chiara Arroi

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento