Busta paga 2021: come funziona la trattenuta delle addizionali regionali e comunali

Paolo Ballanti 11/05/21
Scarica PDF Stampa
La retribuzione corrisposta al dipendente è a tutti gli effetti un reddito rilevante ai fini fiscali. Su questo, sottratti gli oneri deducibili come i contributi INPS a carico del dipendente, vengono calcolati i tributi dovuti all’Erario. Il calcolo ed il versamento delle imposte è effettuato dall’azienda/datore di lavoro per conto dello Stato. Si parla infatti di “sostituto d’imposta”.

Il momento in cui il dipendente subisce le trattenute per i tributi erariali è quello in cui percepisce la retribuzione. Nella Busta paga 2021 troveremo quindi anche le trattenute. Questa infatti, partendo da un importo lordo, è depurata delle ritenute per contributi INPS e tassazione IRPEF. >>  Libro utile su Paghe e contributi

Per brevità si parla solitamente di “tassazione IRPEF” o “ritenute fiscali”. In verità, la parola racchiude in sé:

  • Ritenute IRPEF propriamente dette, consistenti nelle tasse dovute allo Stato;
  • Addizionale regionale;
  • Addizionale comunale.

Ciascuno dei tre tributi citati ha regole particolari di calcolo e determinazione. Vediamo nel dettaglio chi è soggetto e come si ottiene l’importo dovuto a titolo di addizionale regionale e comunale.

Pagamento stipendi in contanti: una sanzione per ogni mensilità pagata

Busta paga 2021: addizionale regionale

Le addizionali regionali vengono trattenute ai lavoratori per i quali risulta dovuta la tassazione IRPEF, dopo aver sottratto le detrazioni e i crediti d’imposta per i redditi prodotti all’estero.

Non sono soggetti coloro che:

  • Sono tenuti a versare l’imposta IRES;
  • Possiedono soltanto redditi esenti da IRPEF o soggetti a imposta sostitutiva ovvero a tassazione separata.

In particolare, è necessario individuare l’IRPEF lorda in base all’ammontare dei redditi da lavoro dipendente o ad esso assimilati.

Ipotizziamo che l’IRPEF lorda sia pari ad euro 1.725,00 (in base ad un reddito complessivo di 7.500,00 euro) mentre le detrazioni da lavoro dipendente ammontano ad euro 1.880,00. In questo caso, scomputando le detrazioni dall’IRPEF lorda, il risultato è negativo (le detrazioni superano le trattenute fiscali), pertanto il soggetto non sarà obbligato a versare le addizionali regionali e comunali.

Da ultimo, sono esclusi dall’addizionale i soggetti con un reddito complessivo cui corrisponde un’IRPEF netta non eccedente i 12 euro.

Busta paga 2021: aliquota addizionale regionale

L’addizionale regionale è pari all’1,23% dei redditi rilevanti ai fini fiscali. La percentuale è identica su tutto il territorio nazionale, eccezion fatta per le regioni che hanno deliberato una tassazione maggiore, compresa tra l’1,23 ed il 3,33%.

La regione da considerare per il calcolo dell’addizionale è quella di residenza al 1° gennaio dell’anno di riferimento.

L’ammontare del tributo è determinato dall’azienda – sostituto d’imposta nel momento in cui si effettuano le operazioni di conguaglio di fine anno, di norma nel cedolino di dicembre. In questa sede, sulla base di quello che è il reddito complessivo annuo si applica l’aliquota percentuale (1,23% o maggiore) ottenendo così il valore dell’addizionale da trattenere l’anno successivo.

L’importo sarà recuperato in un numero di rate variabili da nove a undici, in base alla data del conguaglio. Come anticipato, la generalità delle aziende effettua i conguagli con le buste paga di dicembre, pertanto il numero di rate sarà pari a undici.

In alternativa, se il conguaglio interessa i mesi di gennaio o febbraio, le rate saranno nove o dieci.

Busta paga 2021: calcolo e trattenuta dell’addizionale regionale

Ipotizziamo il caso del dipendente Caio, residente in Friuli Venezia Giulia, il quale nel 2020 ha avuto un reddito ai fini fiscali pari ad euro 19.500,00. L’aliquota regionale è pari all’1,23%, pertanto l’azienda in sede di conguaglio di fine anno (cedolino di dicembre) calcola l’addizionale regionale in misura pari ad euro 239,85 da trattenere in undici rate mensili di pari importo (21,80 euro), a decorrere dal cedolino di gennaio 2021.

Busta paga 2021: interruzione del rapporto

Caio interrompe il rapporto in data 30 aprile 2021. Di conseguenza l’azienda dovrà, all’interno del cedolino dell’ultimo mese in forza:

  • Trattenere le rate residue dell’addizionale regionale 2020;
  • Determinare, in base al reddito 2021, l’addizionale regionale 2021 e trattenerne l’ammontare in un’unica soluzione.

Busta paga 2021: le rate dell’addizionale regionale

Il numero delle rate (undici) si applica ai dipendenti che ricevono la retribuzione nello stesso mese di maturazione (ad esempio retribuzione di gennaio percepita sempre a gennaio). Al contrario, le rate passano a dieci per coloro che ricevono il compenso il mese successivo quello di maturazione (retribuzione di gennaio corrisposta a febbraio).

>> Speciale Lavoro: tutte le novità <<

Busta paga 2021: addizionale comunale

Al pari delle addizionali regionali, le comunali si applicano ai contribuenti per i quali risulta dovuta l’IRPEF dopo aver sottratto le detrazioni e l’eventuale credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero.

Si confermano peraltro le ulteriori cause di esclusione citate per le addizionali regionali (redditi IRES o soggetti a imposta sostitutiva ecc…).

Busta paga 2021: aliquota addizionale comunale

L’aliquota per l’addizionale comunale non può eccedere lo 0,8%. I singoli enti possono prevedere soglie di esenzione, al di sotto delle quali il tributo non è dovuto. A fronte del mancato rispetto del patto di stabilità l’aliquota può essere aumentata di un ulteriore 0,3%.

È altresì possibile per i comuni stabilire più aliquote, ma in tal caso si dovranno utilizzare esclusivamente gli scaglioni di reddito stabiliti per l’imposta IRPEF.

Il tributo in parola viene versato al comune in cui il lavoratore ha il domicilio fiscale al 1° gennaio dell’anno cui si riferisce l’addizionale.

Acconto

A differenza di quanto avviene per l’addizionale regionale, la comunale è dovuta secondo un sistema di acconto / saldo.

In particolare, l’acconto è stabilito in misura pari al 30% dell’addizionale comunale, calcolata applicando l’aliquota stabilita dall’ente locale al reddito dell’anno precedente.

L’acconto è trattenuto in un numero di rate pari a nove a decorrere da:

  • Cedolino mese di febbraio per i dipendenti che ricevono il compenso nel mese successivo quello in cui matura la retribuzione (retribuzione di febbraio corrisposta a marzo);
  • Cedolino mese di marzo per coloro che ricevono il compenso nello stesso mese di maturazione (retribuzione di marzo corrisposta a marzo).

Saldo

Il saldo è determinato in sede di conguaglio di fine anno, sulla base del reddito effettivo, scomputando quando versato in acconto.

La somma ottenuta è recuperata l’anno successivo con le stesse modalità previste per l’addizionale regionale. In particolare, numero massimo di rate undici e avvio della trattenuta dal mese successivo quello in cui si effettuano le operazioni di conguaglio.

Busta paga 2021: calcolo dell’addizionale comunale

Facciamo l’esempio del dipendente Mario assunto nel 2019. Nel suddetto anno questi non subirà alcuna trattenuta per addizionale comunale. Al contrario, in sede di conguaglio di fine anno (cedolino di dicembre 2019) l’azienda determinerà l’ammontare dell’acconto addizionale comunale 2020 in base a:

  • Reddito ai fini fiscali 2019;
  • Aliquota stabilita dal comune per il 2019.

Ipotizziamo che il reddito sia 19.500,00 euro e l’aliquota 0,7%. Il calcolo sarà:

(19.500,00 * 0,7%) * 30% = 40,95 da trattenere in nove rate mensili pari ciascuna a 4,55 euro.

In sede di conguaglio a dicembre 2020, il datore di lavoro individuerà il saldo addizionale comunale 2020 in base all’aliquota stabilita dal comune per il suddetto anno. Nel caso in cui il reddito ai fini fiscali nel 2020 sia stato pari ad euro 20.300,00 (con aliquota invariata allo 0,7%) ecco il calcolo del saldo:

(20.300,00 * 0,7%) – 40,95 (acconto 2020) = 101,15 da trattenere in un numero di rate pari generalmente a dieci o undici a seconda della modalità di pagamento della retribuzione (come già visto per le addizionali regionali).

È opportuno precisare che in caso di cessazione del rapporto l’addizionale residua è trattenuta in un’unica soluzione.

Esonero contributi professionisti 2021, firmato il Decreto: come funziona e a chi spetta

Libri utili:

Paolo Ballanti

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento