Indennità 600 euro Inps: le nuove modalità di accesso online scaglionato dal 2 aprile

Il sito Inps è tornato online dopo l’attacco hacker e il crash. Ora sono previste due fasce orarie per l’accesso al servizio online

Chiara Arroi 02/04/20
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Dopo lo scandalo del sito Inps in crash e sotto attacco hacker del 1° aprile, l’Istituto è corso ai ripari per le domande di indennità 600 euro Inps autonomi, con nuove modalità di accesso al portale, frazionando gli ingressi tra privati cittadini, patronati e professionisti. In pratica, si avrà la possibilità di accesso contingentato al servizio online di domanda indennità in base alla categoria da oggi 2 aprile.

Come riportato sul sito dell’Inps, tornato finalmente online dopo l’attacco hacker, la pubblicazione di dati privati di cittadini e l’impossibilità di accedere al servizio online di domanda per ottenere il bonus 600 euro per lavoratori autonomi e partite Iva, sono stati previsti accessi scaglionati al servizio telematico.

Dal 2 aprile l’accesso ai servizi telematici dell’INPS è contingentato in base ai seguenti orari giornalieri:

  • Dalle ore 8,00 alle ore 16,00 i servizi saranno disponibili per Patronati e Intermediari abilitati, che potranno operare secondo le consuete modalità di accesso;
  • Dalle ore 16,00 alle ore 8,00 i servizi saranno disponibili per i cittadini, che potranno operare utilizzando le credenziali di accesso attualmente disponibili.

l’Istituto previdenziale ha deciso di abilitare anche i commercialisti e i consulenti del lavoro alla richiesta dell’indennità

Indennità 600 euro autonomi: sito Inps hackerato 

Il primo aprile sarebbe dovuto essere il primo giorno utile per fare domanda per il Bonus 600 euro autonomi e partite Iva, introdotto per arginare l’impatto dell’emergenza Coronavirus sulle tasche dei lavoratori autonomi, dei titolari di partita Iva, co.co.co, artigiani, commercianti, stagionali.

L’Inps aveva dato avvio alla procedura di domanda, con il canale telematico ad hoc disponibile per determinate categorie di lavoratori autonomi.

Si sono però subito registrati i primi intoppi. Il sito web Inps è stato letteralmente preso d’assalto, e ha subìto fin dalle prime ore rallentamenti e problemi tecnici. Il consiglio utile era di non tuffarsi subito fin dalle prime ore del 1° aprile sul portale per le istanze, ma di attendere i giorni successivi, vista l’assenza di un ordine cronologico di domanda.

Gli accessi però sono stati centinaia al secondo. Per tutta la mattina del 1° aprile, e ancora alle 14 del pomeriggio il portale è risultato irraggiungibile, come dimostra questa schermata: molti utenti hanno denunciato la messa online dei dati e informazioni provate dei cittadini.

sito inps

Sulla pagina di accesso al sito infatti è riportata la dicitura “Al fine di consentire una migliore e piu’ efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile. Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare
la domanda per l’ottenimento delle prestazioni”. 

L’enorme quantità di domande ha mandato il sito in tilt, generando un crash informatico e una falla nel sistema. Secondo quanto denunciato da diversi utenti, infatti, entrando con i propri dati nella pagina dedicata del sito per presentare la domanda di bonus, si viene rinviati a una pagina in cui figurano nominativi privati, insieme a una serie di informazioni strettamente personali di cui è in possesso l’Inps ponendo quindi evidenti problemi di tutela della privacy. Il sito sarebbe quindi stato hackerato.

“Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi e anche stamattina violenti attacchi hacker”: è il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ad affermarlo interpellato dall’Adnkronos spiegando che è stato necessario “sospendere temporaneamente il sito” dell’Istituto.

Ricordiamo che il presidente Inps, Pasquale Tridico, aveva poche ore fa rassicurato sull’assenza di ordine cronologico e di un click day: “Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile – dice – collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato”.

“Dall’una di notte alle 8.30 circa – conferma Tridico – abbiamo ricevuto 300mila domande regolari. Adesso stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Una cosa mai vista sui sistemi dell’Inps che stanno reggendo, sebbene gli intasamenti sono inevitabili con questi numeri”.

Riepiloghiamo in breve che cos’è il bonus di 600 euro destinato agli autonomi, la platea di lavoratori che può richiederlo, entro quando, come ottenere il Pin semplificato.

Indennità 600 euro Inps autonomi: cos’è

L’emergenza Coronavirus ha imposto la chiusura di molte attività, con un forte impatto negativo sul lavoro e le casse di molti lavoratori autonomi e professionisti. Ecco perché nel decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020) tra le diverse norme di sostegno ai lavoratori, il Governo Conte ha previsto una indennità di 600 euro, non tassata, destinata specifiche categorie di lavoratori, sia autonomi sia parasubordinati e subordinati.

Si tratta di un bonus una tantum, nel senso che viene erogato (al momento) per il mese di marzo 2020.

Indennità 600 euro autonomi: chi può chiederla

Come anticipato, specifiche categorie di autonomi e parasubordinati possono accedere all’indennità Inps di 600 euro. In particolare il bonus è destinato a:

  • liberi professionisti e co.co.co,
  • iscritti alle gestioni speciali Ago (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri, coloni),
  • stagionali del turismo e termali,
  • lavoratori dello spettacolo,

Per accedere all’indennità, queste categorie di lavoratori non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria. A seconda dei casi.

La partita Iva o l’attività devono essere attive alla data del 23 febbraio 2020.

Limiti di reddito per il bonus 600 euro autonomi

Non tutti possono accedere all’indennità Inps per autonomi. Occorrono precisi limiti di reddito, percepito nell’anno d’imposta 2018.

Il bonus 600 euro sarà infatti erogato ai lavoratori con reddito fino a 35mila euro percepito nell’anno d’imposta 2018. sPer professionisti e autonomi il limiti sarà tra 35 mila e 50 mila euro, sempre riferito al 2018, se hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Calcola qui il reddito ai fini del bonus 600 euro

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Ricordiamo che l’indennità non fa reddito.

Indennità 600 euro Inps autonomi: come richiederla

Le istruzioni per richiedere il bonus 600 euro sono contenute nella circolare Inps del 30 marzo (n.49 del 30 marzo 2020).

I lavoratori al fine di ricevere la prestazione di interesse, dovranno presentare domanda online all’INPS, utilizzando questo canale telematico messo a disposizione.

In questo momento di emergenza per velocizzare le istanze e semplificare al massimo la vita ai cittadini richiedenti, Inps ha stabilito una modalità semplificata per accedere ai propri servizi online, non più esclusivamente con il PIN dispositivo, ma con l’aggiunta di altre modalità di accesso. Queste:

  • PIN Inps (ordinario o dispositivo);
  • SPID di livello 2 o superiore;
  • Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

Ricordiamo a questo punto le nuove regole Inps per l’accesso al servizio online per fare domanda.

Dal 2 aprile l’accesso ai servizi telematici dell’INPS è contingentato in base ai seguenti orari giornalieri:
  • Dalle ore 8,00 alle ore 16,00 i servizi saranno disponibili per Patronati e Intermediari abilitati, che potranno operare secondo le consuete modalità di accesso;
  • Dalle ore 16,00 alle ore 8,00 i servizi saranno disponibili per i cittadini, che potranno operare utilizzando le credenziali di accesso attualmente disponibili.

Indennità 600 euro Inps autonomi: richiedere il Pin semplificato

Se qualcuno non è in possesso di queste credenziali, è possibile fare richiesta in via semplificata, utilizzando semplicemente la prima parte del PIN ricevuto via SMS o e-mail. Ovviamente prima va richiesto il Pin tramite portale web o telefonando al Contact center.

Verrà a questo punto inviata la prima parte del Pin via email o via sms. Questa prima parte potrà già essere utilizzata per accedere al servizio di domanda online.

Se entro 12 ore dalla richiesta, non si è ancora ricevuta la prima parte del PIN, si dovrà chiamare il Contact Center Inps per validare la richiesta.

 

Chiara Arroi

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