Controllo Dichiarazione Redditi: tipologie e comunicazioni al contribuente

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Il controllo sulla correttezza delle dichiarazioni dei redditi presentate, viene effettuato dall’Agenzia delle Entrate, e nello specifico, vi sono due tipologie di controllo:

  • automatico consiste in una procedura automatizzata, con la quale vengono verificate le imposte, i contributi, i premi e i rimborsi, sulla base dei dati presenti nelle dichiarazioni dei redditi e di quelli che risultano all’Anagrafe Tributaria;
  • formale, effettuato sulle dichiarazioni dei redditi, selezionate dall’Agenzia delle Entrate, secondo determinati criteri.

Oltre ai controlli automatico e formale, l’Amministrazione finanziaria può effettuare anche controlli di merito, ovvero attraverso accessi, ispezioni, verifiche presso il contribuente, o anche convocando lo stesso presso gli uffici territoriali.

Vediamo assieme tutte le tipologie di controllo e cosa fare in caso si ricevano comunicazioni di irregolarità.

>> Dichiarazione Redditi oltre termini ordinari: cosa fare <<

Controllo Dichiarazione Redditi automatico: quando viene effettuato

Il controllo automatico è effettuato sia per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, sia per quanto riguarda l’Iva. Dopo tale tipologia di controllo, al contribuente possono essere inviate le cosiddette comunicazioni di irregolarità che evidenziano l’eventuale presenza di errori.

Il contribuente dovrà effettuare il pagamento delle somme indicate nelle comunicazioni con le sanzioni ridotte, oppure potrà comunicare all’Agenzia le ragioni per cui si ritengono infondati gli addebiti.

Dal 2017, il controllo automatico è effettuato anche sulle “Comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche Iva, ma in questo caso, prima dell’emissione della comunicazione di irregolarità, viene inviata al contribuente una lettera “di compliance” nella quale sono rese note le incoerenze che sono state riscontrate.

Le comunicazioni di irregolarità possono essere inviate:

  • con raccomandata A/R, al domicilio fiscale del contribuente;
  • tramite posta elettronica certificata (Pec).

L’invito a fornire chiarimenti, può essere trasmesso anche all’intermediario che ha inviato la dichiarazione dei redditi, se nel frontespizio della stessa (sezione “Firma della dichiarazione”) è stata barrata la casella “Invio avviso telematico controllo automatizzato dichiarazione all’intermediario”, e lo stesso intermediario ha accettato la scelta del contribuente, barrando a sua volta (nella sezione “Impegno alla presentazione telematica”) la casella “Ricezione avviso telematico controllo automatizzato dichiarazione”.

Gli intermediari, devono tempestivamente informare i propri clienti del ricevimento della comunicazione.

Controllo Dichiarazione Redditi formale: quando viene effettuato

Con il controllo formale viene verificata in particolare la conformità dei dati presenti nella dichiarazione e della documentazione in possesso del contribuente. Lo stesso può essere invitato ad esibire o trasmettere all’Agenzia delle Entrate la documentazione attestante la correttezza dei dati dichiarati e a fornire chiarimenti, qualora emergano difformità tra i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e quanto indicato in dichiarazione.

Se vengono riscontrati eventuali errori sui dati dichiarati, o se il contribuente non risponde all’invito a fornire chiarimenti, allo stesso verrà inviata una comunicazione degli esiti del controllo, contenente la richiesta delle somme dovute.

Controllo Dichiarazione Redditi: redditi a tassazione separata

I controlli dell’Agenzia delle Entrate riguardano anche le imposte sui redditi soggetti a tassazione separata (come il trattamento di fine rapporto, gli arretrati di lavoro dipendente o di pensione), e generalmente su tali redditi vengono versate delle somme a titolo d’acconto.

Sulla base di quanto dichiarato dal contribuente, o anche dal sostituto d’imposta, viene calcolata la somma complessiva dovuta. Dal controllo potranno emergere eventuali somme che non sono state versate, con conseguente comunicazione al contribuente della richiesta di versamento (in questo caso senza sanzioni e interessi).

Controllo Dichiarazione Redditi: comunicazioni di irregolarità

Accettazione

Il contribuente che riceve una comunicazione di irregolarità, può riconoscere la correttezza degli esiti del controllo, e quindi può sistemare la propria posizione versando quanto richiesto, entro un certo termine.

La regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici, deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione o di quella emessa a seguito di una eventuale rideterminazione delle somme. La sanzione prevista è ridotta ad un 1/3. Se l’avviso viene inviato all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine per effettuare il pagamento e fruire della sanzione ridotta è di 90 giorni dalla trasmissione dell’avviso.

Anche la regolarizzazione relativa ai controlli formali, deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione, e in questo caso è prevista la sanzione ridotta a 2/3.

Rifiuto

Se non si ritiene corretto l’esito del controllo, ci si può rivolgere agli uffici dell’Agenzia delle Entrate, per fornire gli elementi che provano la correttezza dei dati presenti in dichiarazione e far rettificare la comunicazione ricevuta.

La correzione potrà anche essere parziale (quindi si dovrà comunque versare un importo inferiore a quello iniziale), e in questo caso, il termine di 30 giorni per beneficiare della sanzione ridotta partirà dalla data della correzione stessa. Se non viene effettuato il versamento entro tale termine, verrà intrapreso dall’Agenzia delle Entrate il procedimento ordinario di riscossione per il recupero delle imposte.

Un’altra possibilità, è quella di rivolgersi all’assistenza dell’Agenzia delle Entrate, contattando il call center o, utilizzando il servizio di assistenza mediante posta elettronica certificata. Chi è abilitato ai servizi telematici, può utilizzare anche l’apposito canale di assistenza “Civis”.

Per quanto riguarda le comunicazioni che derivano dai controlli formali, se viene effettuata una rettifica parziale della comunicazione, il termine di 30 giorni per effettuare il versamento, va considerato dal ricevimento della prima comunicazione.

Relativamente al momento di effettuazione del versamento delle somme dovute, il decreto legislativo n. 159/2015 ha introdotto, l’istituto del “lieve inadempimento”.

Se il pagamento si effettua con un ritardo dalla scadenza non superiore a 7 giorni, verranno considerate per l’iscrizione a ruolo le sanzioni e gli interessi relativi all’importo pagato in ritardo.

Se invece si effettua un insufficiente pagamento delle somme richieste con la comunicazione (non superiore al 3%) sarà iscritto a ruolo la frazione non pagata, le sanzioni e gli interessi calcolati su tale frazione. Si fa presente che è possibile nei 90 giorni beneficiare del ravvedimento operoso.

Controllo Dichiarazione Redditi: pagamento importi

Gli importi che sono richiesti con le comunicazioni di irregolarità, possono essere rateizzati, in particolare fino a 5.000 euro, sono previste fino ad un massimo di 8 rate trimestrali di pari importo, superati i 5.000 euro le rate possono arrivare a 20 (sempre trimestrali e di pari importo)

La prima rata dovrà essere versate entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione. Sulle rate successive sono dovuti gli interessi, calcolati dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di elaborazione della comunicazione (la data riportata sulla comunicazione stessa) fino al giorno di pagamento della rata.

Per calcolare le rate dovute, e i relativi interessi, è possibile utilizzare un’applicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate che permette anche di stampare i modelli F24.

Non si decade dalla rateizzazione se la rata viene versata con una “lieve tardività”, ovvero non superiore a 7 giorni dalla scadenza in caso di prima rata, ed entro il termine di pagamento della rata successiva, in caso di una rata diversa dalla prima.

Eventualmente si procederà all’iscrizione a ruolo degli interessi e della sanzione, commisurati all’importo versato in ritardo e ai giorni di ritardo. Anche nell’ambito di una rateazione è possibile evitare l’iscrizione beneficiando dell’istituto del ravvedimento operoso.

Le disposizioni sopra illustrate valgono anche per le somme da versare a seguito del ricevimento di comunicazioni riguardanti l’esito dell’attività di controllo sui redditi soggetti a tassazione separata, e delle comunicazioni relative alle liquidazioni periodiche Iva.

Giuseppe Moschella

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